Cerchiamo di capire come spiegare la Quaresima ai bambini in modo semplice, ma allo stesso tempo completo. La Quaresima è un periodo importante per i cristiani: spiegarlo ai bambini richiede un approccio delicato e comprensibile, che faccia comprendere loro la bellezza e il valore dell’attesa.
Come spiegare la Quaresima ai bambini in un modo a loro comprensibile
Per far comprendere il significato della Quaresima ai bambini può esser un’idea partire proprio dalla storia di Gesù, così come è riportata nel Vangelo. Le storie sono un elemento quotidiano nella vita di un bambino e sono utilizzate tradizionalmente per trasmettere saperi e insegnare morali.
La storia della quaresima inizia quando Gesù è ormai adulto e ha da poco ricevuto il battesimo da Giovanni Battista nel fiume Giordano.
Nei vangeli è scritto che in quel tempo “lo Spirito lo condusse nel deserto dove rimase per quaranta giorni”.
Questa è la prima Quaresima cristiana documentata: Gesù si ritrova nel deserto, un posto scomodo, senza cibo, senza amici, solo con se stesso, con Dio e con tutte le possibili tentazioni a cui resisterà.
Solo dopo questo periodo inizierà a viaggiare nei villaggi della Galilea e delle zone limitrofe, racconterà parabole, guarirà malati e farà molti miracoli, portando così il suo messaggio di amore ai bisognosi, ai poveri, agli esclusi. Diventerà famoso e molte persone lo cercheranno, alcune con fede, altre con curiosità, altre ancora per metterlo alla prova.
Cosa succede nel deserto
Nei 40 giorni passati nel deserto, Gesù si prepara al suo compito: i giorni passati nel deserto sono giorni di solitudine, di preghiera, di cambiamento.
In questo periodo infatti Gesù viene messo alla prova per tre volte e tutt’e tre le volte supera la sfida.
Come tutti gli esseri umani anche Gesù ha fame: come prima sfida, gli viene suggerito di trasformare delle pietre in pane, ma lui risponde citando la Bibbia “non di solo pane vive l’uomo”.
La seconda volta Gesù è messo alla prova nel suo orgoglio: Gli viene chiesto di dimostrare di essere realmente il Figlio di Dio buttandosi giù dal tempio perché è scritto che gli angeli lo salveranno e lo preserveranno da ogni danno, ma anche stavolta risponde di no con fermezza usando ancora le parole dell’Antico Testamento.
La terza volta Gesù è messo alla prova nella sua lealtà e nella sua fede in Dio. Gli viene detto “Inginocchiati a me e diventerai padrone del mondo”. Ma Gesù non cade nel tranello del potere, caccia il tentatore e rimane fedele a Dio e al messaggio d’amore di cui da quel momento si fa profeta e testimone.
Come spiegare la Quaresima ai bambini attraverso il senso dell’essere messi alla prova
Queste tentazioni sono importanti per spiegare la quaresima ai bambini perchè le prove a cui viene sottoposto Gesù sono le stesse che anche noi ci troviamo di fronte nel corso della vita.
Sono le scorciatoie per raggiungere un risultato materiale: quell’esercizio copiato dal quaderno del vicino, quello sgambetto al compagno durante la corsa, quel permesso non chiesto.
È l’arroganza di sentirsi superiori: quella parola cattiva verso il compagno in difficoltà, quella presa in giro verso l’amico meno capace, quella rabbia verso chi ha ottenuto un risultato migliore.
È la ricerca del potere sulle cose e sulle persone: il desiderio di avere il gioco più bello, il tentativo di monopolizzare le attenzioni dell’insegnante, il non cedere quel pallone durante la partita, la corsa sul vassoio dei cioccolatini per accaparrarsene il più possibile.
Gesù, uomo come noi, ha vissuto queste prove per mostrarci che questi sentimenti umani possono essere vinti. Se Lui, che è Figlio di Dio, li ha vissuti e li ha vinti, è probabile che anche noi nella nostra fragile umanità potremmo trovarci davanti sfide simili, ma riconoscendole possiamo decidere di non assecondarle ma di superarle per rimanere sulla via dell’Amore e di Dio.
Non si può spiegare la quaresima ai bambini se non si mostrano questi aspetti umani di Gesù e allo stesso modo si sottolinea quanto forte sia stato a saper dire di no alla strada che a volte sembra più facile ma che non è né giusta né leale.
Come spiegare la quaresima ai bambini attraverso il tempo dell’attesa
La Quaresima è quindi un periodo di attesa che dura 40 giorni. Inizia il mercoledì delle ceneri, ovvero il giorno dopo il martedì grasso. Quest’anno cade di 14 febbraio.
Alla fine del Carnevale, dopo feste e divertimenti, maschere e rappresentazioni teatrali, confusione e coriandoli inizia un periodo di riflessione, rigore e preparazione soprattutto spirituale.
La Quaresima finisce con la Domenica delle Palme, giorno in cui si celebra l’entrata di Gesù a Gerusalemme dove, ormai famoso per le sue parole e i suoi miracoli, fu accolto dalla folla che sventolava a festa rami di palma e di ulivo. Quindi la quaresima quest’anno finirà il 24 marzo 2024.
I simboli della Quaresima
È importante spiegare ai bambini che la quaresima, insieme all’Avvento, è uno dei tempi forti dell’anno cattolico. In entrambi i casi si tratta di un periodo di preparazione e riflessione in attesa di un evento importante.
Nel primo caso, l’Avvento anticipa il Natale, cioè la nascita di Gesù.
La Quaresima invece prepara alla settimana santa e alla Pasqua, cioè il periodo in cui si ricordano gli ultimi giorni di Gesù, la Sua morte e la Sua Resurrezione.
In questi periodi il sacerdote durante le funzioni indossa una stola viola.
Il viola richiama l’episodio in cui Gesù viene vestito con un mantello porpora e schernito dai soldati romani che lo chiamano Re dei Giudei. È il colore che la tradizione lega al dolore e alla penitenza.
È da qui che nasce anche la credenza che il viola porti sfortuna in teatro: infatti in quaresima erano vietate le rappresentazioni teatrali e i poveri attori passavano ben 40 giorni senza paga!
Anche il numero 40 nell’Antico e nel Nuovo Testamento è spesso associato alla preparazione, all’attesa, al cambiamento:
- il diluvio universale durò 40 giorni e 40 notti (Genesi 7, 4);
- Mosè digiunò per 40 giorni sul monte Sinai per tornare poi con le tavole della legge contenente i 10 comandamenti (Esodo, 24, 18)
- Il popolo di Dio vagò per 40 anni nel deserto dopo essere fuggiti dal faraone e prima di trovare la terra promessa (Numeri 14, 33)
- Elia camminò per 40 giorni e 40 notti per sfuggire alla regina Gezabele ((1 Re,19,8);
- gli abitanti di Ninive ebbero 40 giorni per fare penitenza (Giona 3,4)
- Gesù bambino stesso fu presentato al Tempio dopo 40 giorni dalla nascita, come previsto dalla legge.
- Gesù, dopo la sua morte e risurrezione, si manifestò per 40 giorni ai suoi discepoli per completare i suoi insegnamenti prima di ascendere al cielo, in Corpo e Spirito.
La Quaresima e il tempo della preparazione
Seguendo l’esempio di Gesù nel deserto, i cristiani si impegnano nel periodo di Quaresima a rinunciare a qualcosa di importante del mondo terreno per prepararsi spiritualmente alla gioia della Pasqua.
In passato vigevano regole ferree da rispettare, ma si è convenuto che l’obbligazione rende vano qualsiasi sacrificio: una rinuncia spontanea ha un valore notevolmente superiore alla costrizione imposta.
In più parole come astinenza, digiuno, pentimento sono lontane dalla comprensione da parte di un bambino. È difficile per un bambino capire ed accettare che non può mangiare qualcosa (di cui tutto sommato può fare tranquillamente a meno). Oppure che non può compiere una determinata azione. Oppure che si deve pentire (di cosa poi si dovrebbe pentire un bambino? Quali grandi colpe potrebbe aver commesso nella sua breve esistenza?).
Tutto giustificato da un “così si deve fare perché è il tempo del pentimento, dell’astinenza e del digiuno”. Questa spiegazione ai bambini non basta.
Il digiuno spiegato ai bambini
Diventa dunque necessario spiegare che vivere il digiuno non vuol dire “morire di fame”, ma significa rinunciare a qualcosa che piace, di cui si è golosi, per sentirci più vicini, più simili a quel Gesù che viene tentato nel deserto e non cede.
Così come Lui, anche noi nel nostro piccolo possiamo seguirne l’esempio. Possiamo essere forti come è stato forte Lui, rinunciando ai dolci, alla pizza o a qualsiasi cosa di cui sappiamo di esserne golosi. Il digiuno e l’astinenza non riguardano solo il cibo: si può rinunciare a passare del tempo davanti la tv oppure diminuire fortemente il tempo dedicato ai videogiochi, ai social, al telefono.
La Quaresima è il momento giusto per diminuire quell’abitudine o comportamento a cui non si riesce facilmente a rinunciare.
È il venerdì il giorno consigliato per affrontare questa impresa, ma ovviamente qualsiasi giorno è quello giusto per offrire un piccolo digiuno.
Spiegare la Quaresima ai bambini attraverso il tempo del cambiamento
La Quaresima è anche un momento per aiutare gli altri: il tempo risparmiato può essere dedicato alla mamma per aiutare nelle faccende prima che lei lo chieda, al fratello minore per un gioco assieme, per andare a fare una sorpresa alla nonna che non si vede da tanto.
Oppure si può dedicare qualche minuto in più a Dio e alla preghiera personale: affidandoGli persone, pensieri e parole in libertà. Oppure si può pregare per chi è meno fortunato, per chi non ha una casa e chi ha bisogno di speranza, per chi non ha deciso di nascere e vivere in un posto dove manca la pace.
Preghiere della sera per bambini
La preghiera della sera più accogliente per i bambini è quella dedicata al proprio angelo custode.
I propositi per vivere la quaresima
Si potrebbe anche scegliere al mattino di rispettare un buon proposito e alla sera valutare insieme quanto è stato facile o difficile seguirlo. Ecco alcuni esempi che possono aiutare a vivere la Quaresima come momento di crescita e di preparazione alla festa pasquale!
- Sii gentile con tutti.
- Ringrazia per quello che hai, soprattutto per le piccole cose, i piccoli gesti, le piccole attenzioni: cercale nella tua giornata e di’ grazie.
- Non aver paura di dire ai tuoi cari quanto li ami: non nascondere l’affetto che provi.
- Un sorriso o un saluto gentile possono fare la differenza: un gesto gentile può illuminare la giornata di qualcuno.
- Sii attento a chi ha bisogno di te, quando serve fermati e offri il tuo aiuto.
- Sii un sostegno per chi sta affrontando difficoltà.
- Sii generoso e dona il tuo superfluo a chi ne ha bisogno.
- Prenditi cura del tuo ambiente e non lasciare che altri sistemino dove tu hai fatto confusione o hai sporcato.
- Mostra ai tuoi genitori e a chi si prende cura di te il tuo affetto e gratitudine.
- Ammira la natura e ringrazia Dio per le cose belle che vedi.