Si allunga purtroppo la lista dei bambini morti in auto per un colpo di calore, deceduti per le altissime temperature raggiunte all’interno dei veicoli chiusi e parcheggiati sotto il sole cocente. Anderson, questo il nome del bimbo di 18 mesi lasciato in auto dal suo papà, si è spento in solitudine, seduto sul suo seggiolino, una tragica fine che ha portato il genitore a compiere il più estremo dei gesti.
Bimbo di 18 mesi lasciato in auto: i fatti
È il 28 Giugno, nella contea di Chesterfield, in Virginia (USA), luogo della tragedia, si registra una temperatura atmosferica pari a circa 80 gradi Fahrenheit (l’equivalente di quasi 27 gradi Celsius). Come di consueto Aaron Beck esce di casa per andare al lavoro ma non prima di aver portato il figlio Anderson all’asilo. Il piccolo è nell’auto, comodamente seduto nel seggiolino ben ancorato al sedile posteriore, pronto per un’altra giornata di scuola.
A quel punto qualcosa scatta nella mente dell’uomo. C’è chi lo chiama blackout mentale o blocco delle sovrastrutture, fatto sta che la sua mente “dimentica” di portare il piccolo a scuola (o crede di averlo già fatto) e lo spinge a passare al successivo step: recarsi sul luogo di lavoro.
La macchina viene parcheggiata al sole, fuori la temperatura inizia a salire, ciò si traduce in un aumento della temperatura interna dell’auto di circa 15/20 °C, un calore tale (parliamo di 50 e più gradi Celsius) da causare la morte per ipertermia.
La tragica scoperta e l’estremo gesto del papà
Secondo le fonti stampa che hanno trattato la notizia, nella tarda mattinata la famiglia viene contattata dalla scuola: le maestre comunicano la mancata presenza a scuola del piccolo. Allertata subito la polizia e, si presume (i media non lo specificano), anche Aaron che non fatica a comprendere ciò che è accaduto. L’uomo corre verso la propria auto parcheggiata al sole con la speranza che il suo errore non si tramuti in tragedia. Ma la realtà è ben più atroce di quella immaginata.
Il figlioletto Anderson, il bimbo di 18 mesi lasciato in auto, giace esanime sul seggiolino, l’eccessivo calore che si era accumulato nell’abitacolo chiuso ed esposto ai cocenti raggi del sole lo ha ucciso. Sopraffatto dal senso di colpa e dal dolore, l’uomo ha riportato il piccolo a casa ed ha lasciato la propria abitazione. Giunto in un boschetto situato dietro casa, si è tolto la vita sparandosi.
Bimbo di 18 mesi lasciato in auto: l’addio dei familiari
“Erano legati l’uno all’altro in maniera indissolubile e Aaron ha voluto sacrificare la sua vita a suo figlio in un atto di profonda devozione e amore”.
In un lungo e toccante necrologio, i familiari hanno voluto dare il loro ultimo saluto ad Anderson e Aaron Beck, padre e figlio inseparabili nella vita come nella morte.
“Anderson era profondamente amato dai suoi genitori e dalla loro famiglia. Era un bambino bello, estroverso e intelligente che viveva in una famiglia piena di amore e di promesse […] Aaron era generoso, gentile, premuroso e amorevole con suo figlio, al quale ha dato un amore enorme e infinito”.
Un papà che ha vissuto per suo figlio, un papà che non sarebbe mai riuscito a sopravvivere a quell’immane tragedia, schiacciato dal peso del rimorso e sopraffatto dal dolore della perdita del figlio tanto cercato e tanto amato.
“La sua carriera era importante per lui; ma non era il fulcro della sua vita. Il lavoro è stato il mezzo che gli ha permesso di perseguire il suo sogno più grande: diventare padre e costruire una famiglia con la moglie Laura”.
Bambini dimenticati in auto: come prevenire i decessi
Secondo le statistiche americane di quest’anno (ultimo aggiornamento 1° Luglio 2022), il piccolo Anderson – il bimbo di 18 mesi lasciato in auto era nato il 23 dicembre del 2020 – è uno dei 9 bambini deceduti in auto a seguito di un colpo di calore. Nel 2021 il numero totale dei decessi negli Stati Uniti d’America è stato di 23 piccole anime.
“È importante che tutti capiscano che i bambini sono più vulnerabili al colpo di calore e che tutte le morti in auto sono prevenibili. Noi, in qualità di genitori e assistenti, svolgiamo un ruolo nell’aiutare a garantire che non si verifichi un’altra morte”.
È quanto si legge sul sito della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), un’agenzia governativa statunitense che ha lo scopo di salvaguardare le vite e prevenire gli incidenti stradali. A differenza dell’Italia infatti, dove l’uso dei dispositivi anti abbandono è ormai obbligatorio per legge, negli USA non è stato introdotto alcun obbligo; l’unico attuale aiuto utile a prevenire i decessi in auto è rappresentato da alcune indicazioni suggerite proprio dall’NHTSA. Ecco quali sono:
- Mai lasciare i bambini all’interno dell’auto incustodita, anche se i finestrini sono aperti o l’aria condizionata è accesa;
- Controllare sempre l’interno dell’abitacolo, sia la parte anteriore che quella posteriore, prima di chiudere l’auto e allontanarsi. Domandarsi sempre: “Dov’è il bambino?”;
- Chiedere alle persone che si prendono cura del tuo bambino (maestre, baby sitter, nonni, ecc.) di chiamare nel caso in cui non vedano arrivare il piccolo;
- Mettere la borsa, il cellulare o qualunque altro effetto personale indispensabile accanto al seggiolino auto del bambino, questo vi costringerà a guardare dietro prima di scendere dall’auto;
- Lasciare un peluche o un giocattolo sul sedile accanto al guidatore, sarà un promemoria che indica la presenza di un bambino nel sedile posteriore;
- Bloccare sempre le portiere e il bagagliaio dell’auto, tenere le chiavi lontane dalla portata dei bambini ed insegnare ai propri figli a non giocare nella macchina, ciò eviterà che i piccoli restino bloccati all’interno dell’abitacolo.