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Mamme casalinghe pigre: pesante accusa di un uomo

di Maria Corbisiero

13 Luglio 2021

Mamme casalinghe pigre e cercatrici d’oro: questa è la visione sconclusionata, che si discosta completamente dalla realtà, di un uomo che ha mosso pesanti accuse nei confronti delle donne che non lavorano ma scelgono di restare a casa, o sono costrette a farlo per diversi motivi, e prendersi cura della propria famiglia.
Un pensiero purtroppo ancora assai diffuso, sono in tanti infatti a credere che stare a casa con i figli equivalga ad un “dolce far niente”.

Mamme casalinghe pigre: pesante accusa di un uomo

Mamma stanca seduta sul pavimento e bambino che gioca
Foto diritto d’autore: golovkv© 123RF.com – ID Immagine: 116760028 con licenza d’uso.

Mamme casalinghe pigre: pesante accusa di un uomo.

Da più di 10 anni ormai amministro la pagina Facebook di Vita da mamma e ammetto di aver letto ogni possibile accusa, lamentela, critica, insinuazione, litigio finanche calunnie e tentativi di diffamazione. Esperienza mi insegna che non importa quello che tu pubblichi, ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire su quanto postato, fosse anche il più semplice dei “Buongiorno”.
Ma, e questo lo devo ammettere, non ho mai ricevuto messaggi come quello pubblicato su “Stay at Home Mum” (letteralmente tradotto “Stai a casa mamma”), fanpage legata all’omonimo blog di maternità australiano.

L’amministratrice si è vista recapitare una lamentela che definire delirante sarebbe poco: l’uomo, probabilmente attirato dal nome della pagina, chiama le mamme casalinghe pigre e cercatrici d’oro, in poche parole le ha etichettate come sfruttatrici di “poveri” uomini lavoratori.
L’utente Facebook scrive:

“Tutto ciò incoraggia le donne a non lavorare e fare affidamento sugli uomini […] Penso solo che le donne non dovrebbero essere pigre”.

Fin qui nulla di strano, si potrebbe addirittura pensare ad un equivoco che può essere chiarito con qualche breve esempio pratico. Non può infatti definire le mamme casalinghe pigre quando queste, pur restando a casa tutto il giorno, lavano, stirano, cucinano, mettono in ordine la casa, puliscono, accompagnano i figli a scuola o a fare sport, li fanno studiare al pomeriggio, si occupano delle commissioni e via discorrendo.
Tuttavia l’uomo non si ferma ma prosegue nella descrizione della sua distorta visione della realtà:

“Gli uomini si prendono cura dei bambini e lavorano a tempo pieno. Perché le femmine non dovrebbero portare anche la metà del loro peso? Una relazione dovrebbe essere metà e metà. Tu fai la tua parte e lei fa la sua. Metà lavoro, metà figli”.

Nel matrimonio deve esserci reciprocità, su questo non c’è alcun dubbio ma in questo discorso manca tutta la parte organizzativa della casa.

Le faccende domestiche, i pranzi e tutto il resto a chi toccherebbero?

Ma la parte esilarante (ridiamo per non piangere) del messaggio viene ora:

“Stare con un uomo, in modo che possa lavorare duro e darti tutti i suoi soldi, mentre tu stai a casa con i bambini non è un “lavoro”, e non va bene. Approfittare di qualcuno e trattare un uomo come una banca non va bene. È come cercare l’oro, essere una persona che usa gli altri”.

Mamme casalinghe pigre, sfruttatrici d’uomini, mere cercatrici d’oro… quest’uomo sembra adirato con l’altro sesso, altrimenti non si spiega tanto rancore nei confronti di coloro che si dedicano alla famiglia e al benessere di quest’ultima.

Inutile dire che tali dichiarazioni hanno suscitato l’ira e l’ilarità di quelle che lui chiama “mamme casalinghe pigre”, donne che non sempre scelgono di restare a casa ma in molti casi optano, in accordo con il marito, per la soluzione meno dispendiosa.
Lavorare per una donna significa per molte utilizzare il proprio stipendio, o gran parte di esso, per pagare qualcuno che si occupi dei propri figli (ovvio che tale discorso non vale per coloro che possono usufruire dell’aiuto gratuito dei nonni).

La società moderna, per quanto avanzata possa sembrare, non è ancora in grado di fornire alle famiglie aiuti giusti ed equi, costringendo tante coppie ad affrontare una scelta tra lavoro e figli.
Ecco perché, salvo alcune rare eccezioni (gli approfittatori esistono, su questo non vi è alcun dubbio), non è giusto ne corretto parlare di mamme casalinghe pigre o approfittatrici di “poveri” uomini lavoratori.

E voi, cosa ne pensate?



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