Nella ricorrenza di quello che sarebbe stato il 60esimo compleanno di Lady Diana Spencer, William e Harry, i suoi due bambini, hanno scoperto, dinnanzi agli occhi del mondo, la statua dedicata alla mamma. Il monumento a Diana sorge nel cuore del Sunken Garden, il verdeggiante parco di Kensington Palace dove Lady D amava particolarmente passeggiare e in quella stessa residenza in cui ha vissuto negli anni che seguirono alla separazione da Carlo.
“Ogni giorno vorremmo che fosse ancora con noi”, queste le parole di Wlliam e Harry dinanzi alla statua di Diana.
La statua di Diana: chi sono i bambini scolpiti accanto alla Principessa del popolo
Sui social italiani la scultura ha sortito qualche perplessità nata, più che altro, dal mancato inquadramento del suo scopo nonché dalla suggestione della vicinanza di William e Harry alla statua della mamma, vicinanza non solo fisica, nel momento della presentazione, ma emotiva poiché il complesso scultoreo è stato fortemente voluto dai due Principi.
In molti si sono chiesti perché accanto a Lady D figurassero due bambini di cui una femmina, associando immediatamente la statua di Diana alla sua vita personale e alla maternità di William e Harry.
Le mani de figli, che all’unisono hanno scoperto la statua di Diana, però, non hanno voluto in alcun modo portare al mondo un’immagine privata della madre. L’obiettivo della scultura, per come lo hanno spiegato, è quello di un trasformare un simbolo (peraltro annunciato con enfasi al mondo e quindi reso fortemente mediatico) ovvero la statua in un emblema della vita e dell’eredità di Diana. I bambini sono tre e non due, uno ha tratti somatici afro e le mani della Principessa del popolo si allargano come ali sulle spalle di due dei tre bimbi del complesso scultoreo: vista così la statua di Diana testimonia inclusione ed è memoria di accoglienza riuscendo a ridisegnare i tratti della propensione di Diana per gli ultimi, per i deboli e per gli indifesi.
Del resto il leitmotiv della vita da Principessa del Popolo, Diana Spencer, è stato l’impegno verso i dimenticati, in ogni viaggio in cui ha accompagnato suo marito o che ha fatto da sola, non ha mai mancato di “rischiare” per dare luce ai bisognosi di aiuto.
E questa eredità altruista ed empatica è stata raccolta dai figli che continuano a spendersi in attività benefiche anche in nome della mamma.
Un comunicato di Kensington Palace ha chiarito lo scopo della statua di Diana cristallizzandolo nel preciso “intento di riconoscere l’impatto positivo (di Diana) nel Regno Unito e in tutto il mondo per aiutare le generazioni future a comprendere il significato del suo posto nella storia. La statua mira a riflettere il calore, l’eleganza e l’energia di Diana, principessa del Galles, oltre al suo lavoro e all’impatto che ha avuto su così tante persone”.
Qualcuno sostiene però che il ritratto, opera dello scultore Ian Rank-Broadley, restituisca una Diana dai lineamenti duri se non mascolini. Personalmente ritengo, invece, che il complesso scultoreo ne rappresenti la forza semplice e granitica. Che non si dimentichi che Diana ha sfidato le istituzioni, rotto le convenzioni, abbracciato i malati di HIW quando ancora tutti temevano l’origine della malattia, nonché lo stereotipo che ne derivava, sino alla ghettizzazione dei malati.
Cosa c’è intorno alla statua di Diana
Il Sunken Garden di Kensington Palace è stato completamente ridisegnato per massimizzare la rievocazione di Lady D: 4.000 fiori sono stati scelti tra i preferiti di Diana, così oggi, intorno alla sua statua, fioriscono anemoni, rose, tulipani, piselli odorosi, non ti scordar di me, lavanda e dalie.
Il giardino verrà aperto al pubblico e tutto lascia pensare che la statua diventi un altare alla memoria di Diana sul quale saranno deposti fiori, biglietti e omaggi, esattamente come avvenne nel settembre 1997 subito dopo la tragica morte della principessa. Del resto anche oggi, in occasione di quello che sarebbe stato il suo 60° compleanno, il popolo ha largamente omaggiato Diana.
Ai piedi della statua di Diana, oltre al suo nome e titolo incisi a grandi lettere, sul lastricato di pietra antistante vi l’incisione di un passaggio del poeta Albert Schweitzer dall’opera “La misura di un uomo“, recita così:
“Queste sono le unità per misurare il valore
Di questa donna una donna indipendentemente dalla nascita
Non qual era la sua posizione?
Ma aveva un cuore?
Come ha recitato la parte che le era stata data da Dio?”
La statua di Diana trova una sintesi nel passaggio di questa poesia: la Principessa del Popolo ha incarnato un ruolo per come l’è stato assegnato dal suo cuore, dalla sua ispirazione e dal suo amore, pertanto ha vissuto con coerenza e forza. Adesso può guardare Londra dall’alto di quell’abbraccio con cui ha insegnato a tutti che fare del bene è la prima legge di Dio e degli uomini.