Sabrina Paravicini, attrice e regista a molti nota per aver interpretato il personaggio di Jessica Bozzi nelle prime 4 stagioni della serie televisiva italiana “Un Medico in famiglia”, si mostra per la prima volta in bikini dopo l’intervento al seno effettuato per rimuovere il tumore.
Le parole che accompagnano le immagini postate sui suoi profili social raccontano le paure e le speranze di una donna che ha perso una parte di sé per ritrovarne un’altra, più forte ed agguerrita, decisa ad affrontare gli ultimi ostacoli che la separano dalla “normalità“.
Sabrina Paravicini dopo l’intervento al seno per tumore.
Classe 1970, Sabrina Paravicini è oggi un’attrice, una scrittrice e regista, lavoro quest’ultimo che ha condiviso nel 2017 con il figlio adolescente Nino Monteleone, avuto nel 2005 e al quale si è interamente dedicata quando, all’età di due anni, ha ricevuto una diagnosi di autismo poi confermata come sindrome di Asperger.
Nel febbraio del 2019 mamma Sabrina scopre di avere un cancro al seno che la costringe ad un’operazione e alle successive terapie (chemio e radio). Un percorso non facile che ha dovuto affrontare cercando di non venir meno all’impegno preso con il suo bambino.
In quel periodo infatti l’attrice era impegnata nella presentazione del documentario “Be Kind – Un viaggio gentile all’interno della diversità” realizzato proprio insieme al suo Nino, un progetto cinematografico che racconta la vita una mamma e di suo figlio con diagnosi di autismo ad alto funzionamento al fine di azzerare le distanze che in tanti, troppi, hanno nei confronti della diversità e di coloro che considerano diverso.
“Nino in quei giorni era triste, ma nemmeno lui diceva nulla […] Gli ho detto che avevo un pallina nel seno, poi la nostra neuropsichiatra mi ha spiegato che dovevo dirgli la verità […] Nino era molto triste quando ho perso i capelli, ma anche lì abbiamo trasformato la cosa in un gioco, mi chiamava pelatina”.
È quanto dichiarava Sabrina Paravicini in un’intervista rilasciata nell’ottobre 2020 al magazine Vanity Fair, un periodo durante il quale i capelli erano ricresciuti e le cure iniziavano a diminuire.
Oggi, a distanza di due anni dall’inizio di quel duro cammino che le ha portato via una parte di se, l’attrice e regista si mostra in bikini sui social e racconta che ci può essere molto di più dietro a ciò che tanti considerano un semplice costume da bagno.
Sabrina Paravicini: “Un corpo in attesa”.
“Due anni dopo, stesso bikini, ma sotto al bikini non lo stesso corpo. È un corpo in attesa il mio, il bikini mi sta ancora bene, l’espansore (la protesi sotto muscolo provvisoria) ha dato la giusta proporzione con il seno destro, quello non toccato dal carcinoma e che è rimasto intatto. Da fuori sembra tutto normale, anche se non lo è”.
Inizia così la lunga didascalia che accompagna le immagini social, un video in cui Sabrina Paravicini accenna un sorriso mentre in sottofondo si odono le onde del mare infrangersi sulla sabbia.
L’attrice racconta di aver paura che il costume si sposti e possa in parte mostrare la cicatrice o l’assenza del capezzolo, e racconta di ciò che l’attende in quanto il suo percorso medico non si è ancora del tutto concluso.
“Dopo l’estate affronterò la nuova protesi, nuove cicatrici, drenaggi, il braccio che dovrò riabilitare, forse si gonfierà per l’infiammazione data dall’intervento perché non ho più tutti i linfonodi ascellari. Non ne ho voglia. Ho anche un po’ paura. Ma lo devo fare.”.
Sabrina Paravicini definisce tutto questo come un “vero e proprio diritto” nei confronti di se stessa e di quel corpo radicalmente mutato che oggi cerca di mostrare ma non senza timore, non senza paure ed incertezze. Un corpo contro il quale ha combattuto per due anni con la segreta speranza che tutto tornasse come prima.
“La verità è che nessuno di noi può aspirare a fermare il tempo o a farlo retrocedere. Si può andare solo avanti senza lasciarsi sfuggire l’unica ora che conta: quella che costruisce il futuro, quella presente. Perché alla fine è vero che nessuno si salva da solo, ma a vivere e a scegliere siamo sempre noi”.