I “banchi a rotelle dell’Azzolina” non saranno più presenti nelle aule scolastiche del Veneto: malgrado abbiano rappresentato un congruo investimento economico, l’assessore all’Istruzione della regione, Elena Donazzan, ne ha dichiarato il ritiro.
La motivazione di detta decisione rintraccerebbe esigenze di salute dei giovani: i banchi favorirebbero l’insorgere di mal di schiena negli studenti.
Banchi con rotelle a cosa servono e perchè in Veneto finiscono in magazzino.
In merito al suddetto ritiro, Orizzonte Scuola ha raccolto il parere di Vacca, Movimento 5stelle: quest’ultimo ha difeso i banchi con le rotelle sottolineando che, allo stato, l’assessore Donazzan sarebbe l’unica ad aver sollevato questo problema e precisando che i banchi, certamente innovativi, seguono corrette specifiche sanitarie.
Ma i banchi con rotelle a cosa servono esattamente? Il Ministro Azzolina li ha difesi come nuovo arredo scolastico, altresì capace di favorire il distanziamento tra i ragazzi. Tuttavia non sono mancati i Presidi che hanno lamentato la poca funzionalità degli stessi.
Inadatti alla didattica in presenza, statica, frontale e lunga 5/6 ore, questi banchi nascono come laboratoriali destinati, cioè, ad aree di studio dinamiche e multifunzionali.
I banchi con rotelle a cosa servono veramente video:
Circola in rete un video, veramente ben fatto, che mostra l’uso multifunzionale dei banchi a rotelle proprio nel laboratori.
Del resto che la capienza del banco sia scarsa rispetto ai materiali comunemente in uso agli studenti non è un dato nuovo: sin dall’inizio il banco è apparso piccolo a tutte le mamme, i prof e i ragazzi. Si stima che la spesa sostenuta per i banchi a rotelle sia stata ingente, giustificata anche in ragione della necessità degli istituti di arredi nuovi.
Banchi con rotelle a cosa servono – le testimonianze dirette:
Il Resto del Carlino raccoglie la testimonianza del dirigente dell’Istituto comprensivo di Fiesso Primo Levi, il dottor. Amos Golinelli: ”Da noi i banchi a rotelle sono sottoutilizzati – dichiara il Preside –. Quando sono arrivati li abbiamo messi in un’aula ma, vedendo che erano scomodi, abbiamo deciso di spostarli in un laboratorio. Al momento non abbiamo ricevuto informazioni sul ritiro. Sono troppi scomodi per cinque ore di lezione perché non c’è spazio per il materiale scolastico. Vanno bene per conferenze e riunioni, ma non per l’attività didattica quotidiana.“
Ancora in luglio, ovvero nel pieno della discussione sui banchi mobili, c’era già chi ne chiariva l’uso naturale: il Preside Salvatore Giuliano, già ex sottosegretario all’Istruzione e oggi dirigente in carica di un istituto di scuola superiore di Brindisi, dichiarava: “Li uso da 8 anni, permettono nuova didattica” che precisava essere laboratoriale, cioè di laboratorio e multifunzionale./span>