Belen Rodriguez: oggi se digitate il suo nome in un qualunque motore di ricerca vi ritroverete a leggere di un video scandalo che d’improvviso lascia posto ad una gravidanza; incontrerete così una giovane donna che nella sua realtà diviene emblema ed espressione della società moderna, incarnazione di molte tendenze (deviate o devianti) del corrente mondo del glamour, del gossip patinato e del giornalismo scandalistico … mondo di cui l’uomo comune si nutre per noia o per apatia.
Belen Rodriguez ha 27 anni, adesso è incinta … ne parlano tutti!
Il padre del bambino è Fabrizio Corona, di anni ne ha 37 ed è divenuto una “celebrità” grazie al suo lavoro ed al suo carattere: è un aitante e “impetuoso” giovane imprenditore che ha fatto successo “praticando” il bel mondo delle stelle da copertina, fotografando vip, vendendo e comprando scatti compromettenti, bollenti o comunque rubati alla privata vita dei famosi.
Attenzione: dopo aver digitato “Belen Rodriguez” sul motore di ricerca non kliccate immagini o meglio non fatelo in presenza di bambini!
Perché? Il video scandalo di Belen è stato negli ultimi 30\40 giorni ed è tutt’ora uno degli argomenti che massimamente hanno interessato gli italiani.
Molti blog e giornali hanno ritenuto opportuno associare alla notizia dello scandalo le foto che lo immortalano: ecco che accanto alle comuni foto di una star compaiono le sue immagini più intime e oggi le primissime fotografie di Belen, che automaticamente appaiono sul video di un pc dopo la ricerca immagini, possono essere anche impressioni di un rapporto fisico, naturalmente sono dettagliate e complete.
Personalmente ritengo che lo scandalo del video hard di Belen e, al momento, l’insistente attenzione sulla sua gravidanza, attestino che la nostra Italia è un paese che si sta impoverendo: l’impoverimento è culturale prima che economico, sentimentale prima che materiale … è umano.
Perché i blog e le testate hanno riempito il web di foto “intime” di Belen (nonché di spezzoni di video, oscurati, poi, dalla polizia postale)?
– Perché l’uomo o la donna che cercano la notizia traggono dalla foto conforto?
– Perché la foto testimonia, in questo caso, il fatto? È , qui, un valore aggiunto rispetto all’accadimento?
No, no e no! Sono fermamente convinta che quelle foto e quei video ce li potevamo e ce li potevano assolutamente risparmiare.
Tutti quelli che hanno pubblicato link video, spezzoni del video stesso o foto di Belen Rodriguez intimamente impegnata ad amare Tobias Blanco, hanno – secondo la mia modestissima opinione – usato una notizia commercialmente fruttuosa violando l’intimità di una persona e ferendo il senso intimo della libera informazione in rete. Una buona informazione critica (e se vogliamo anche vantaggiosa per tutti) non ha bisogno di brutte foto, né di ferire o ledere la dignità altrui.
Uno dei problemi e dei mali del nostro paese oggi è proprio la gestione dell’informazione: lo scandalo di Belen lo dimostra.
Essa: Sua Signora l’Informazione è un’alleata ed una nemica del popolo, oggi l’alleanza tra il cittadino è la conoscenza può farsi più serrata e vantaggiosa grazie alla libertà della rete … ma tale “accessibilità” alla creazione del sapere e, dunque, non solo alla fruizione di esso, è un argomento sensibile!
L’informazione dovrebbe rappresentare la conoscenza e la conoscibilità ed a queste dovrebbe ispirarsi. Oggi, invece, l’informazione sta subendo una metamorfosi strutturale: da vocazione al sapere sta divenendo aspirazione all’avere ed al produrre. Avere e produrre cosa? Ma naturalmente danaro: il dio della modernità!
L’informazione sta divenendo sempre più commerciale e dunque una notizia è tanto più buona quanto più essa è commercializzabile, vendibile e produttiva di soldi.
Se la produzione economica diviene la causa ed il motore primo dell’informazione è chiaro, allora, che pubblicare una brutta foto o una imprecisa, scarsa ed arrangiata notizia non è più “poco etico” o sbagliato è, diversamente, normale.
Come si mette un freno a tutto questo? Mamma Google controlla e dovrebbe premiare sempre di più la buona informazione, i blog strutturati ed i siti seri! Maggiore garanzia ci vorrebbe nella diffusione delle immagini e dei video. Belen in prima persona e con lei tutte le donne illustri e comuni derubate della intimità personale dovrebbero combattere per un reale potenziamento della tutela della privacy nel web.
Tuttavia condannare la cattiva informazione e selezionare la buona è il primo passo intelligente da farsi.
- È possibile che a fronte di una lesione enorme alla privacy di una donna c’è chi si interessa al commento di un porno divo sulle prestazioni viste nel video?
- È possibile che gli uomini debbano avere Belen sul telefonino e condividerla con gli altri maschietti di 40 anni esattamente come si condivideva il giornaletto zozzo a 13 anni?
- È possibile che vi sia ancora una ricerca spudorata del sesso come se la sua scoperta non raggiunga mai una condizione di appagamento e soddisfazione?
- È possibile che l’Italiano medio si interessi più a Belen che non al default?
“Se ti stai chiedendo cos’è il default? Allora hai bisogno di un pizzico di sana informazione! Fortunatamente in giro se ne trova molta basta kliccare con il cervello … perché Belen ci insegna che un clic, ogni singolo clic può essere mosso da diversi istinti del nostro essere … c’è chi clicca con il cervello e chi con il testosterone, l’auspicio è che in ogni uomo il primo cresca più del secondo! ”