Il coronavirus ha perso carica virale ed è meno pericoloso: per quanto questa affermazione sia stata variamente ripetuta in televisione e sulla rete, ciò che può significare scientificamente NON corrisponde all’idea che l’uomo comune si è costruita a riguardo. NON è vero o comunque non è comprovato che il virus si sia “scaricato” o che sia “meno pericoloso”.
Il Coronavirus ha perso carica virale ed è meno pericoloso: NON è vero.
Vitadamamma attinge le informazioni contenute in questo scritto da fonte medica: ad affrontare l’argomento è il Dott. Domenico Somma, ricercatore di immunologia all’università di Glasgow.
Ma partiamo dalla definizione stessa di carica virale per gettare le basi di una importante visione critica del problema: la carica virale è una caratteristica del contagiato o del contagio e in definitiva rappresenta la qualità del contagiato di trasmettere il virus con una certa carica, appunto quella virale.
Non a caso per carica virale si intende la concentrazione del virus nell’organismo, l’organismo di colui che è già infetto e contagiando altri individui sani fa da vettore del virus. Pertanto la carica virale non corrisponde nè alla contagiosità nè all’infettività e nemmeno alla trasmissibilità che, invece, sono proprie del virus.
Non si può esemplificare in un sintetico No la risposta alla domanda “il Coronavirus ha perso carica virale ed è meno pericoloso”, sarebbe riduttivo come affermarlo (anche se nella sostanza un secco no corrisponde alla verità dei fatti).
Sostenere che il Coronavirus ha perso carica virale potrebbe equivalere a dire che il Sars-Cov- 2 attualmente in circolazione si replica meno del virus di gennaio\aprile: come dice l’esperto, un virus papà farebbe oggi meno figli rispetto a un omonimo virus padre di qualche mese fa e, in ragione di ciò, sarebbe meno pericoloso.
Per dimostrare questo assunto, riducendo la fase scientifico sperimentale a un raccontino per bambini, possiamo immaginare di mettere in provetta 100 virus nonni, ovvero quelli di gennaio\aprile, e 100 attuali, gli attuali dovrebbero produrre meno figli: questo in laboratorio nessuno, proprio nessuno, lo ha dimostrato.
All’opposto la mutazione attualmente verificata è che i figli degli attuali virus Sars-Cov-2 sono sempre di più.
Questo primo “esperimento” già falsifica e smentisce l’affermazione secondo cui “il Coronavirus ha perso carica virale”.
Sostenere che il Coronavirus ha perso carica virale potrebbe equivalere a dire anche che nei soggetti contagiati è presente una quantità di virus minore.
Questo dato, ovvero una minore quantità di virus presente nell’individuo contagiato, è realmente stato constatato ma non dipende da una minore virulenza del Sars-Cov-2 e nemmeno dal caldo (che ora è, peraltro, cessato un po’ ovunque) questo dato dipende molto probabilmente dal fatto che funzionano i presidi di sicurezza adoperati fino a questo momento: distanziamento, igiene delle mani e mascherine.
In termini molto pratici, possiamo sostenere che chi si sta contagiando, complici i presidi appena citati (distanziamento, lavaggio delle mani e uso delle mascherine), sta incamerando meno virus sviluppando, quindi, patologie più lievi.
Peraltro è ben possibile che il virus venga contratto dal contatto con un paziente non estremamente grave, persino poco sintomatico o a sintomatico ed è un fatto noto che la gravità incide sulla carica virale, più è grave il paziente maggiore è la sua carica virale (come vedete detta carica si riferisce al paziente e non al virus).
In conclusione, mantenete alta la guardia perchè il Covid-19 non è oggi meno pericoloso di ieri.