Nel corso della pandemia di Covid-19 si è parlato molto della solitudine dei malati che, a causa delle ristrettissime misure di contenimento per evitare il contagio del nuovo coronavirus, qualunque fosse il motivo del loro ricovero, non potevano ricevere visite o essere assistiti da un familiare.
I più fortunati hanno potuto avere contatti con l’esterno solo attraverso le chiamate, le video chiamate o i messaggi inviati dal proprio cellulare, sporadici momenti di condivisione con gli affetti a loro più cari che speranzosi li attendevano a casa.
Tra questi vi era Carlo Civetti, deceduto il 6 aprile scorso per un tumore fulminante allo stomaco, che, grazie all’infermiere di turno quella notte, ha potuto salutare per l’ultima volta la moglie Anna Atzeni.
Oggi Anna Atzeni cerca disperatamente l’infermiere artefice di quel grande ed importante dono.
Policlinico Casilino di Roma e nei pressi dello stesso, Anna Atzeni ha affisso dei manifesti con la speranza di poter ritrovare l’uomo che ha esaudito l’ultimo desiderio di suo marito, permettendo alla coppia di potersi salutare un’ultima volta.
“Annuncio importante – si legge sul manifesto – Cerco per ringraziare l’infermiere che la notte del 6 aprile 2020 si è trovato ad accudire per la notte il paziente Carlo Civetti nel reparto di Medicina, III piano, stanza 9, letto 34. L’infermiere ha effettuato una telefonata richiesta dal paziente con il cellulare del paziente stesso alle ore 19,23”.
Un gesto che Anna Atzeni definisce “un vero dono”, un’accortezza all’apparenza semplice ma in grado di abbattere il muro di solitudine dietro il quale erano barricati i pazienti e di realizzare l’ultimo desiderio di un uomo morente.
“Quella sera, prima di cena, ho sentito per l’ultima volta la sua voce. Mi ha chiamato un infermiere: “Le passo suo marito”. Erano le 19.23. Era il 6 aprile, sembra ieri […] Con quella telefonata mio marito mi ha detto ciao per l’ultima volta. Il giorno dopo, alle 14.30, lui non c’era già più”.
Anna Atzeni è ora alla ricerca di quell’uomo, vuole conoscerlo ma soprattutto ringraziare quell’angelo che ha reso più dolce gli ultimi istanti di vita del marito.
Ad aiutarla i medici che avevano in cura Carlo, secondo loro infatti è possibile si tratti di un infermiere di passaggio, giunto da un altro ospedale per dare una mano nel periodo più critico della pandemia.
“Se lo trovassi? Lo ringrazierei per la sua umanità e per quel gesto – racconta la donna – Grazie a lui vivrò con il ricordo dell’ultimo <<Ciao>>”.
Anche noi vogliamo aiutare Anna, condividiamo il suo annuncio nella speranza che raggiunga l’infermiere che lei tanto cerca.
Fonte: Repubblica – Corriere