L’abbraccio è ciò che più ci è mancato e ci sta mancando durante questa emergenza Covid-19. Il Coronavirus ci ha privati di quello che ci consolava: il contato con le persone care, il bacio caldo di un nonno sulla pelle dei nipoti, la carezza dell’amica e la stretta tra le braccia di chi senza parole, molte e molte volte nelle vita, ci ha detto “ti voglio bene” semplicemente abbracciandoci.
Una maestra americana non ha resistito a questa mancanza di abbracci e ha trovato il modo di abbracciare i suoi bambini in sicurezza anche in tempo di Covid. L’ insegnante ha costruito sull’uscio di casa sua una tenda abbraccio, lei l’ha chiamata la “ porta degli abbracci“: utilizzando della plastica trasparente e dura, per intenderci simile ai teli della doccia, la maestra ha messo in essere un’armatura capace di schermare gli abbracci dal contagio, pur rendendoli “fisicamente” possibili.
Questa “porta degli abbracci” consente a Kelsey Pavelka di accogliere sull’uscio di casa i suoi bambini e stringerli a sé, la mediazione della plastica tutela dalla trasmissione di droplet e il telo viene igienizzato accuratamente dopo ogni incontro.
La porta degli abbracci: un’invenzione di un’insegnante dell’Indiana per non fermare gli abbracci con i suoi studenti durante la pandemia.
La tenda che consente l’abbraccio copre l’intera porta di ingresso della casa della maestra (da qui il nome di porta degli abbracci), presenta 4 protuberanze, praticamente delle maniche in plastica completamente chiuse e isolate in cui restano le braccia e le mani.
Due protuberanze partono dall’interno della tenda verso l’esterno e altre due fanno il percorso opposto, quindi la maestra, dall’interno della sua abitazione, infilerà le mani e le braccia nelle maniche interne e il bambino, dall’esterno, infilerà le braccia e le manine in quelle esterne, così bardati, maestra e bambino, potranno ri-abbracciarsi.
La porta degli abbracci è un vero muro di plastica ma crea una vicinanza insperata sin ora.
La stampa internazionale documenta l’entusiasmo dei bambini rispetto alla porta degli abbracci. Dinnanzi a queste immagini e più che mai evidente come aver messo in pausa gli abbracci e i contatti fisici ci abbia impoverito deprivando soprattutto i bambini e i ragazzi di un importante canale comunicativo.
L’insegnante stessa ha dichiarato che “Molti genitori hanno ammesso che i loro bambini ne avevano davvero bisogno.” E questo abbraccio plastificato si è rivelato particolarmente utile per quegli studenti che si erano sentiti depressi ultimamente. Per quanto breve, è stato un momento intenso per ogni bambino.