Il 4 maggio segna l’inizio della così detta “fase 2”, ossia la parziale riapertura delle attività su livello nazionale unita alle opportune norme di comportamento sociale e distanziamento interpersonale al fine di continuare a contenere ed evitare la diffusione del virus SARS-CoV-2. Si potrà inoltre uscire di casa per svolgere attività motoria o sportiva e far visita ai parenti, sempre nel pieno rispetto delle succitate norme.
Ma cosa potranno e non potranno fare i più piccoli? Vitadamamma ha raccolto qui di seguito tutte le regole contenute nel DPCM inerenti bambini e fase 2.
Bambini e fase 2: cosa possono fare e cosa no.
Stando a quanto si apprende dalla lettura dell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che sostituisce quello del 10 aprile scorso, a partire dal 4 maggio i bambini potranno praticare attività sportiva e motoria all’aperto, nei parchi, nelle ville o nei giardini pubblici, ma non potranno usufruire delle giostre ivi presenti o delle aree giochi opportunamente attrezzate.
Non è specificato se la semplice passeggiata rientri tra le suddette attività motorie ma nelle domande più frequenti (FAQ) pubblicate sul sito del Governo si legge che le passeggiate sono ammesse solo se finalizzate a “realizzare uno spostamento giustificato”. In breve, è possibile passeggiare solo per recarsi al lavoro o dal medico, per andare ad acquistare beni di prima necessità (supermercato, farmacia, ecc.) o per recarsi a svolgere attività sportiva o motoria all’aperto.
Il tutto deve sempre e comunque avvenire nel pieno rispetto delle norme, prima fra tutte evitare gli assembramenti mantenendo la distanza di sicurezza fra una persona ed un’altra di almeno un metro.
Ma vediamo nello specifico i regolamenti che interessano bambini e fase 2. Nella lettera “d” dell’articolo 1 del DPCM del 26 aprile 2020 si legge:
“È vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto dalla presente lettera”.
La fase 2 non deve assolutamente essere intesa o interpretata come un “libera tutti” bensì sarà necessario continuare a rispettare le norme di igiene e quelle di distanziamento interpersonale per evitare che il nuovo coronavirus si propaghi nuovamente in modo incontrollato.
A tal proposito i sindaci avranno la facoltà di poter decidere se aprire o chiudere particolari aree cittadine, valutando se nelle stesse si potranno o meno rispettare le norme di distanziamento interpersonale.
Bambini e fase 2: lettera “e” dell’articolo 1 del DPCM del 26 aprile 2020.
“L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto di quanto previsto dalla lettera d), nonché della distanza di sicurezza interpersonale di un metro; il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto dalla presente lettera; le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse”.
Come già anticipato, nonostante vi sia la possibilità di apertura di parchi, ville e giardini pubblici – la decisione spetta sempre al sindaco – il nuovo decreto non prevede l’utilizzo da parte dei piccoli delle aree giochi presenti all’interno degli spazi verdi cittadini, che dovranno categoricamente restare chiusi.
I bambini non potranno quindi usufruire delle aree a loro dedicate (giostrine, scivoli, altalene, ecc.), divieto che si ricollega alla lettera “f” dell’articolo 1 del DPCM del 26 aprile 2020 nella quale si legge:
“Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”.
A partire dal 4 maggio i bambini potranno dunque praticare attività sportiva o motoria individuale accompagnati da un genitore.
Cosa significa questo? Saranno consentiti sport individuali che garantiscono una certa distanza interpersonale (corsa, bicicletta, monopattino, pattini a rotelle, ecc); di contro non si potranno organizzare attività motorie non individuali (partite di calcio, pallavolo, ecc.) o altre attività di gruppo come i pic-nic.
Bambini e fase 2: il rispetto delle norme igieniche e delle distanze interpersonali.
Come riportato nel decreto, durante la seconda fase della pandemia adulti e bambini dovranno continuare a seguire le raccomandazioni per la prevenzione (vedi poster qui sotto) e rispettare l’obbligo di indossare la mascherina.
A tal proposito, il sito del Ministero della Salute (sezione FAQ) riporta che, a partire dal prossimo 4 maggio, sull’intero territorio nazionale si avrà l’obbligo dei “usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico”.
Le mascherine andranno quindi indossate nei supermercati, sui mezzi pubblici o in tutte quelle occasioni in cui non sarà possibile mantenere in modo continuo la distanza di sicurezza di almeno 1 metro. L’obbligo di questi dispositivi di protezione potrebbe comunque essere esteso, diverse regioni infatti, fra cui Toscana, Lombardia, Calabria, ecc., hanno imposto l’obbligo di coprire naso e bocca ogni volta si esce di casa.
Ritornando all’argomento “bambini e fase 2”, va detto che per tutti i piccoli che non hanno ancora compiuto 6 anni non vi è fatto obbligo di indossare la mascherina, tuttavia ciò non li esime dal dover rispettare le norme igieniche (lavarsi le mani, evitare di abbracciare, baciare o stringere la mano alle persone non conviventi, ecc.) e di distanziamento interpersonale, fatta eccezione per il genitore che lo accompagna.
Fase 2 i bambini non potranno abbracciare i nonni
Insomma, un ulteriore sforzo da parte di tutti affinché si possa tornare quanto prima alla tanto desiderata normalità.
Fonte: Ministero della Salute – DPCM 26/4/2020 – Governo