Tra le mamme serpeggia una certa rassegnazione rispetto al rientro a scuola: il “quando si torna a scuola” è ancora una grande incognita che preoccupa i genitori.
Non posso farli rimanere così indietro, la didattica a distanza non funzione, la linea non va, la stampante non ce l’ho, troppi compiti, e queste sono solo alcune delle preoccupazioni dei genitori dinanzi alla sospensione delle attività didattiche in Italia.
1,5 miliardi di studenti nel mondo in questo momento non sta andando a scuola, il problema non è solo italiano.
Quella che la scuola mondiale sta affrontando è una sfida senza precedenti che ha già il suo primo vincitore: la tecnologia. La rete, lungamente osteggiata dai più “attempati”, ha aperto le sue maglie a tutti, non solo ha accolto la scuola e la conoscenza, ma ha permesso continuità alla socialità.
Quella on line è una socialità che ha luogo in un modo e in una forma diversi o inusuali, ma assolutamente reali.
In un’ottica di positività e propensione al futuro, questa vittoria della tecnologia non deve spaventarci, ma consolarci. Immaginate il silenzio che sarebbe sceso su tutti noi se questa quarantena avesse avuto luogo solo 15 anni fa.
Ciò detto, nell’auspicio che l’affidamento alla didattica via web sia ogni giorno un pochino più fiducioso, cerchiamo di dare delle date e dei riferimenti temporali e concerti che possano aiutare la mamme ad orientarsi rispetto alla cruciale domanda: “Quando si torna a scuola?”
Il 18 maggio potrebbe rappresentare una chiave di volta per la scuola italiana: se entro questa data le aule non potranno ripopolarsi sarà necessario rivedere radicalmente i modelli e la struttura degli esami di fine ciclo.
Se, al contrario, si potrà tornare a scuola per fine maggio la riorganizzazione degli stessi esami sarà solo parziale e potrebbe ammettersi una versione alleggerita delle prove ordinarie.
Il vero nodo del quando si torna a scuola è scientifico:
i bambini e i ragazzi sono incubatori del virus, comunemente sono lambiti o lievemente aggrediti dai sintomi del Covid-19 ma trasmettono la malattia agli adulti, il rischio che possano contrarlo in un ambiente promiscuo com’è la scuola e di lì diffonderlo silentemente non è ammissibile.
E’ sostanzialmente per questo che la ministra dell’istruzione ha dichiarato senza mezzi termini che si tornerà a scuola solo quando la comunità scientifica garantirà la sicurezza del rientro.
Quando si torna a scuola e cosa ne sarà degli esami di terza media e della maturità?
In caso di ripresa dell’attività didattica in presenza, cioè a scuola, oltre il 18 maggio, l’esame di terza media potrebbe essere completamente cancellato; in alternativa, ovvero nell’ipotesi di un rientro pre 18 maggio, il ministero potrà modificare con un dm (decreto ministeriale) le prove d’esame di terza media, anche strutturando l’esame in forma “ridotta”, per esempio potrebbe essere prevista l’eliminazione di una o più prove.
Nell’ipotesi di un rientro pre 18 maggio anche l’esame di maturità potrebbe essere alleggerito con una commissione diversamente strutturata, per esempio una commissione solo interna con l’unico membro esterno del presidente;
in alternativa, in caso di mancato rientro entro il 18 maggio, l’intero esame di maturità potrebbe trasformarsi in un mero colloquio da sostenere telematicamente.
Al vaglio anche l’ipotesi di un ritorno in classe dal 1° settembre, soprattutto in vista di un recupero didattico delle classi intermedie.
Tutto ciò resterà, però, un’ipotesi sino a quando la comunità scientifica non si pronuncerà sulla sicurezza per la salute. Il distanziamento sociale non sarà un misura derogabile nel breve termine, questo è oramai un fatto certo.
Si attendono ordinanze del ministro Lucia Azzolina, anche in deroga alle comuni “norme” di gestione dell’anno scolastico, la principale deroga potrebbe riguardare i requisiti necessari per la promozione, in particolare la sufficienza nel profitto. Questo significherebbe, in sintesi, tutti promossi e tutti ammessi agli esami.