Un recente sondaggio condotto dall’Associazione Donne e Qualità della Vita che ha coinvolto 500 albergatori europei, rende poco merito ai bambini italiani under 18, anzi ci diploma con un triste titolo: per il 66% degli intervistati, noi italiani abbiamo i bambini più maleducati del continente europeo!
Sorge spontanea la constatazione che a detenere il posto sul podio sono 3 metropoli…forse che in città ci sia minor cura nella trasmissione di valori educativi rispetto alla campagna?
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nel 22% dei casi a infastidire è la manifesta vivacità senza rispetto: urli, linguaggio scurrile, schiamazzi, mancanza di rispetto verso il personale
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nel 20% a non essere tollerate sono le corse nei corridoi e nelle hall degli alberghi con tanto di urti e spinte agli altri ospiti della struttura
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nel 17% si lamentano atti vandalici come scritte sui muri e oggetti rotti
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nel 15% è il comportamento a tavola a innervosire; voce alta, lamenti continui sia con capricci che manifestando disprezzo verso il cibo, corse tra i tavoli
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nel 12% è il gioco con l’ascensore a far saltare i nervi
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nel 9% è mal tollerato il volume di tv e radio tenuto esageratamente alto.
Il quadro che viene dipinto è di bambini/ragazzini tipicamente “viziati”, cui i genitori non hanno saputo impartire un’educazione tale da renderli civili e rispettosi.Non solo non si sanno comportare a modo, ma risultano fastidiosi….non proprio una figura edificante!
In effetti la maleducazione dilaga, lo possiamo riscontrare al parco giochi, in spiaggia, a scuola, nei luoghi di aggregazione.
C’è una tendenza pericolosa da parte dei genitori ad essere comprensivi ed accomodanti verso comportamenti moralmente deprecabili dei figli, trovando spesso scusanti e giustificazioni che non reggono.
Occorrerebbe un bell’esame di coscienza da parte di noi genitori che siamo la causa del comportamento dei nostri figli. Un pò più di rigore nel seguire i figli, nell’impartire educazione, concedendo loro spazio quando è giusto farlo, ma richiamandoli all’attenzione laddove vadano oltre. E’ una training che si inizia da subito, quando il bambino è piccolissimo, ovviamente nei modi e nei tempi consoni all’età; altrimenti imporsi nel ruolo di genitore in tempi ormai di crescita avanzata, è molto difficile.