Cosa fare contro i pidocchi dei capelli
….occhio al pidocchio!
La scuola è iniziata e già siamo in allarme infestazione da pidocchi nelle classi.
Sembra che queste odiose bestioline siano tornate vigorose e riposate dalle vacanze, rigenerate e pronte ad attaccare la testa dei giovani studenti!
In tutte le comunità frequentate dai bambini, i pidocchi sono indiscussi scomodi ospiti: asili nido, scuole materne, primarie e secondarie (perfino alle superiori!)…sono ovunque.
Per rispetto alla privacy non è lecito avvertire quanti bambini sono infestati, a seguito dei controlli che sempre più raramente avvengono ad opera del personale sanitario, né tanto meno rendere noti i nomi, giustamente evitando un’insulsa “caccia all’untore” per usare un’espressione manzoniana.
I pidocchi sono molto democratici, emigrano sulla testa di tutti, di chi ha i capelli lunghi, corti, puliti e profumati o non lavati di recente.
Sembra, ma ciò è solo empiricamente accertato e non scientificamente, che ci sia una predisposizione del soggetto ad essere aggredito da questo parassita, ci sono bambini perennemente infestati anche dopo i trattamenti, ed altri che non li hanno mai “ospitati”.
Alcune tinture usate per colorare i capelli sembra abbiano un repellente per il pidocchio a tal punto che preferisce abbandonare la testa.
Non essendo dotati di ali, si spostano da testa a testa quando due bambini vengono a contatto, cosa che capita di frequente durante il gioco, ma anche durante le attività didattiche, quando i bambini si chinano sugli stessi libri e fogli per eseguire un lavoro insieme.
Che cos’è?
Il pidocchio è un parassita, che predilige come habitat naturale il cuoio capelluto, giacché il capello funge da presa per non cadere, mentre l’animaletto si nutre del sangue.
L’ambiente caldo-umido della testa gli è favorevole per moltiplicarsi deponendo uova che assicura legandole al capello.
Il periodo di grande infestazione è quello invernale poiché
il pidocchio viene trasportato da cappelli, sciarpe, peli dei colli dei cappotti che, depositati insieme a quelli dei compagni di classe, facilitano il passaggio su indumenti di altri bambini, infestandoli.
Il passaggio testa-testa o parassita-indumenti-testa da colonizzare, avviene ad opera del pidocchio adulto, che è in grado di riprodursi in brevissimo tempo, depositando centinaia di uova (lendini) da cui nascono in pochi giorni i pidocchi.
Ultimamente la loro diffusione sta raggiungendo, specialmente in luoghi dove l’aggregazione sociale è costretta in spazi contenuti (come accade nelle grandi città) un’enorme portata.
Il pidocchio è un piccolissimo insetto, lungo circa mezzo centimetro, di colore grigio e nero, non è dotato di ali.
Individuare l’animaletto sulla testa del bambino non è così scontato, occorre porre attenzione, eventualmente aiutandosi con una lente di ingrandimento per faticare meno.
Le lendini sono visibili perché incollate al capello, sono di forma ovale o rotonda, bianche o beige, traslucide e misurano in lunghezza 1-2 millimetri. Si distinguono dalla forfora, anch’essa presente sul cuoio capelluto, poiché quest’ultima si “muove” se spostata con le dita, mentre le uova sono fissate saldamente al capello, tant’è che per sfilarle occorre l’ausilio di un pettinino a dentatura molto stretta, ideato appositamente per quest’uso (nonostante lo strumento, può succedere che qualcuna rimanga attaccata).
Prevenzione:
Laprevenzione e frequenti controlli della testa dei propri figli, limitano il rischio contagio di tutta la famiglia.
In
commercio esiste una serie di
prodotti, sotto forma di spray, shampoo, sia a base vegetale che chimica,
che, erogati sulla testa, creano una barriera anti-attacco. Rendendo scivoloso il capello, i parassiti non si attaccano, non riescono a saldare le lendini al capello e dunque la testa viene preservata dall’infestazione.
Anche l’uso del tradizionale balsamo (che districa il capello rendendolo “scivoloso”) può essere una valida alternativa per difendersi dall’attacco del pidocchio.
Le nonne un tempo consigliavano risciacqui con acqua e aceto dei capelli per tener lontani i pidocchi; sembra che il metodo non sia molto efficace, poiché è più funzionale insistere sulla viscosità del capello piuttosto che sulla profumazione sgradevole.
Un tempo si usava anche
tagliare i capelli cortissimi (anche alle bambine) per combattere le infestazioni. Ovviamente su un capello più corto, salta subito all’occhio l’animaletto o la lendine, sul capello lungo occorre un lavoro di scrutamento più lungo e attento; ma certamente il gioco non vale la candela; anche perché
portare dal parrucchiere un bambino infestato di pidocchi non è eticamente corretto, si rischia una diffusione enorme.
Sicuramente un’igiene accurata aiuta a combattere l’infestazione; una volta aggredita la testa, la regolare procedura di pulizia, unita ad una generosa passata di balsamo, facilitano il distacco di pidocchi e lendini. Sarebbe buona norma che le bambine con capelli lunghi, si presentassero in classe con i capelli raccolti, ci sono tante pettinature carine con cui sbizzarrirsi. Questo perché i capelli contenuti, hanno meno possibilità di “svolazzare” e dunque favorire appigli per i pidocchi colonizzatori.
Trattamenti:
Esistono in commercio numerose forme di prodotti ad azione insetticida (solitamente con componente base di piretrine) che si presentano come olii, shampoo, polvere, mousse, lozione.
Solitamente richiedono un tempo di posa per rendere efficace l’azione e un successivo risciacquo.
I trattamenti eliminano gli insetti ma non le uova, perlomeno non tutte, sebbene alcuni prodotti reclamizzino il contrario. Le lendini sono perniciose da eliminare.
I trattamenti non vanno usati come metodo preventivo, la loro componente alla lunga rovina il capello, dunque è corretto ricorrervi solo in caso di reale necessità.
L’uso del
pettinino dopo il trattamento, aiuta a rimuovere gli animali morti e le lendini.
E’ buona norma controllare che tutte le lendini siano state rimosse, cosa non semplice da attuare, perché
ogni lendine è un futuro pidocchio, potenziale prolificatone a go-go. L’uso del pettinino non garantisce la rimozione totale delle uova. Sfilare a mano quelle che “sfuggono” al passaggio del pettinino è una valida alternativa.
Dopo il trattamento il bambino può tornare a scuola, ma va assolutamente monitorato nei giorni (e settimane) successivi per accertarsi che la testa non si ri-infesti a seguito di un animaletto o lendine sfuggito alla rimozione.
Ovviamente anche gli adulti possono esserne contagiati, anche se il contagio è più difficile; l’uso comune di cuscini, di capelli, il contatto testa-testa favoriscono il passaggio.
Quando un bambino è infestato di pidocchi, è buona norma che tutta la famiglia si controlli e si sottoponga al trattamento.
Inoltre occorre lavare cuscini, coperte, lenzuola, cappelli, sciarpe in lavatrice a 60°; in alternativa al lavaggio, i peluche (ma anche la biancheria) possono essere chiusi in sacchetti di plastica (controllando che non siano bucati) per 2 settimane, al fine di far morire pidocchi e lendini.
Se non si riescono a lavare cappelli e sciarpe ma anche maglioni di lana (a 60° potrebbero infeltrirsi) si possono riporre in freezer per 3-4 giorni in sacchetti di plastica che mantengano una situazione igienica accettabile.