La riflessione che qui vogliamo condividere con le mamme è delicata, riguarda il fumare canne con bambini in casa.
La discussione non vuole entrare nel merito legale della vicenda e nasce da un fatto di cronaca nera (non italiano) che, per quanto non sia recente, resta emotivamente coinvolgente ed è un opportuno spunto di dibattito.
Fumare canne con bambini in casa – tutto ciò che un adulto deve considerare
Rispetto alla vicenda di cronaca da cui intendiamo prendere spunto, una premessa è d’obbligo:
gli accadimenti, che vitadamamma raccoglie dalla stampa internazionale, sono stai rubricati come possibile morte da soffocamento, tuttavia il tema della marijuana emerge con decisione dai racconti giornalistici.
Il fulcro di tutto è il decesso di una bimba di appena un mese di vita, la mamma avrebbe ammesso che il suo compagno e lei stessa avevano fatto uso di cannabis la sera precedente ai fatti. E la nonna, presumibilmente in riferimento a ciò, ha invitato tutti ad essere consapevoli dei rischi che si corrono nel dormire con i bimbi accanto, soprattutto dopo aver “fumato”.
Lyla-Rae (la bimba immortalata nella foto qui sopra) è morta nel sonno tra le braccia del patrigno.
Quando tutto è accaduto, la piccola aveva solo un mese di vita, dopo averle offerto il biberon, intorno alle 3:00 di notte, il patrigno l’aveva appoggiata sul letto cingendola e sostenendole il capo col suo braccio. L’uomo aveva acceso la Tv perché la bimba era attiva e completamente sveglia e aveva l’intenzione di farla rilassare ed addormentare per poi rimetterla nella culla.
Ma le cose non sono andate così come avrebbero dovuto.
La mamma dormiva accanto a loro, il patrigno si era offerto di badare alla piccola perché la compagna potesse riposare. Vivevano temporaneamente a casa dei genitori di lui, avevano a disposizione un divano e una culla mentre attendevano la disponibilità dell’alloggio in affitto in cui presto si sarebbero trasferiti.
Il dramma si è consumato nell’incoscienza e nel silenzio della casa, la stanchezza dell’uomo ha preso il sopravvento e il sonno lo ha colto senza che se ne rendesse conto.
Al risveglio la piccola era nella medesima posizione in cui il patrigno l’aveva adagiata, il capo un po’ reclinato sul lato e gli occhi chiusi, ma non dormiva, il colorito era cambiato, era fredda e il respiro aveva lasciato il suo corpo.
Rendendole omaggio al funerale la nonna ha pronunciato parole significative:
Per favore, siate tutti consapevoli dei rischi di dormire insieme ai bambini, specialmente quando avete fumato perché i rischi, in tal caso, sono più alti.
Gli esperti medici che hanno preso in esame il corpicino presso l’Exeter Coroners Court non sono stati in grado di circoscrivere “un unico e determinante motivo per la morte di Lyla-Rae”, ma hanno concluso che una possibile causa fosse il soffocamento accidentale. La mamma aveva da subito sottolineato che la bimba era affetta da un’infiammazione della cavità orale.
Le parole della nonna lasciano aperta la riflessione sui “fattori di rischio” quando in casa c’è un neonato (fattori che concretamente sono vari dal fumo passivo al fumare cannabis, fino al dormire insieme al neonato, soprattutto dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti).
Fumare canne con bambini in casa – marijuana, per quanto leggera, resta una sostanza stupefacente
Rispetto alla morte di Lyla-Rae, la polizia ha confermato che non c’erano circostanze sospette e non è stata trovata alcuna prova di abbandono.
L’ipotesi più probabile è, appunto, che il neo-papà di cuore (non era il padre biologico della piccola) si sia addormentato schiacciandola inconsapevolmente.
Lyla-Rae è morta il 13 luglio del 2018, fino al momento della tragedia, era nata in buona salute, veniva nutrita con il latte artificiale e stava andando tutto bene.
Perchè questa vicenda ci induce a una riflessione ulteriore?
L’inchiesta, che non attribuisce ai genitori alcuna responsabilità, ha appurato che gli stessi erano entrambi fumatori, sebbene non fumassero in casa. La stampa, però, riporta che è agli atti che avevano fumato cannabis la sera prima della morte della piccola.
La mamma ha dichiarato di aver dormito mentre il compagno dava il latte alla piccola e ne aveva cura, fu svegliata dal suo partner quando già Lyla-Rae era fredda e aveva smesso di respirare.
Fumare canne con bambini in casa, i pericoli
Fumare cannabis in gravidanza, allattamento e con un bambino in casa è pericoloso per una diversa e lunga serie di motivi, i principali in sintesi sono i seguenti:
- l’attenzione e la reattività possono abbassarsi considerevolmente;
- il fumo passivo può nuocere allo sviluppo del feto e del bambino;
- gli effetti della cannabis (anche dell’inalazione passiva dei suoi fumi) sono diversi nel bambino rispetto all’adulto.
Fumare canne con bambini in casa predispone i bambini stessi al consumo della sostanza poiché induce i genitori in un lassismo che (in chiave giustificativa) fa credere loro che “nulla ci sia di male” in questa pratica. Questo pericolo potenziale è così importante che qui vogliamo esporlo per primo.
L’Italia è ben lontana dalla legalizzazione, pertanto il termine di paragone degli studi che vi proponiamo (non volendo fare qui un discorso di legalità, ma uno di opportunità e responsabilità) è l’America in quegli stati (che sono diversi) in cui l’uso di Marijuana è legale.
Un accreditato studio scientifico (pubblicato sulla nota rivista medica “Pediatrics”) si concentra sull’uso effettivo della sostanza da parte dei teen-ager.
La suddetta ricerca si conclude sottolineando che il cervello umano continua a progredire e svilupparsi almeno sino ai 20 anni circa, in questo processo di sviluppo, l’influenza della cannabis inibisce la funzionalità delle regioni cerebrali deputate alla pianificazione ed alla memoria.
Cosa succede, invece, quando non è il bambino il fumatore attivo?
Sempre in America, con riferimento agli Stati in cui l’uso della cannabis è ammesso per legge, la Società Accademica Pediatrica Statunitense ha esaminato un largo campione di pazienti pediatrici in età compresa tra un mese e due anni di vita ricoverati per affezioni respiratorie.
La conclusione è stata che l’esposizione al fumo di marijuana massimizza il rischio di dette affezioni.
Durante la mappatura del campione di pazienti in Colorado, nelle urine del 16% dei bambini sono state trovate tracce di tetraidrocannabinolo, il componente psicoattivo della marijuana. Gli esperti hanno osservato che la percentuale di positività ai test è cresciuta dalla legalizzazione in poi.
Karen Wilson, pediatra del Children’s Hospital del Colorado ad Aurora , mette in guardia i genitori:
Come accade con il fumo passivo di sigaretta, anche quello di marijuana espone i bimbi all’inalazione di sostanze tossiche che possono avere un impatto sulla loro salute e il loro sviluppo: in attesa di avere dati più precisi sugli effetti possibili, la marijuana non dovrebbe mai essere fumata in presenza di bambini.
Cosa comporta fumare cannabis durante la gravidanza e quali sono i rischi per il feto
Il sito della rivista BMJ Open mette a disposizione di tutti le risultanze scientifiche della metanalisi di ben 24 ricerche sull’argomento, ne emerge che fumare cannabis in gravidanza:
- aumenta del 36%la probabilità di anemia nella madre;
- accresce del 77% il pericolo di dare alla luce un bimbo sottopose;
- la percentuale dei neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale (TIN) e nati da donne che hanno fatto uso di cannabis in gravidanza è doppia rispetto a quelli nati da madri in assoluto non fumatrici.
Gli stessi scienziati precisano che molte delle future mamme campionate durante le suddette ricerche, non solo assumevano marijuana, ma facevano uso anche di alcol (in diversa misura) ed erano pure fumatrici, la concatenazione di questi fattori rende difficile isolare cause ed effetti. Pertanto sono diverse le conseguenze sui bambini che non sono facilmente attribuibili a una dipendenza piuttosto che ad un’altra (fumo piuttosto che alcol, per esempio).