Si chiamava June Love Agosto, aveva appena 2 anni ed è morta lo scorso sabato in condizioni tragiche. La sua scomparsa era evitabile, questa bambina , infatti, è tristemente vittima di un’altra mamma assassina. Una 34enne (su cui grava il sospetto di una recidiva tossicodipendenza) rinchiude la figlia in auto, cinque ore dopo la bambina di 2 anni è morta, è questa la drammatica ed estrema sintesi di ciò che è accaduto a June.
La colpevole della straziante morte della bimba è la madre.
Il medico legale ha rintracciato ustioni sul corpo della bambina e la morte è avvenuta per soffocamento: rinchiusa nell’auto della mamma con i finestrini completamente serrati, intrappolata sul suo seggiolino, sovrastata da una coperta pesante e vittima del riscaldamento della vettura lasciato acceso, June è morta a una temperatura stimata di 70° C.
Rinchiude la figlia in auto, la bambina resta intrappolata al caldo per circa cinque. Alle 23:00 di sabato la piccola è cadavere, viene dichiarata morta dai sanitari accorsi sul posto. I fatti:
Non è chiaro cosa la mamma di June avesse pensato di fare mentre lasciava la figlia in auto col riscaldamento acceso, probabilmente intendeva allontanarsi per pochi minuti, forse non era nella condizione di occuparsi della bambina. Ciò che è certo è che la donna ha chiuso la vettura e si è seduta nel veicolo di un amico, lì ha incominciato a bere alcolici fino ad addormentarsi. Cinque ore dopo, quando si è sveglita, la macchina dove aveva lasciato la figlia era rovente, June aveva ustioni sul viso e corpo, era ricoperta del suo stesso vomito ed era priva di sensi.
Rinchiude la figlia in auto, la bambina muore – è accaduto a Torrance, in California.
La madre, forse tornata in sè, ha tirato via il corpo della piccola dall’auto, lo ha posto sull’erba e con dell’acqua fredda ha provato ad abbassare la temperatura della pelle di June, ma la bimba era già un angelo e lei già una mamma assassina.
Queste circostanze escludono completamente che si possa parlare di amnesia dissociativa, le autorità stanno indagando sulle responsabilità della mamma e sulle sue condizioni all’atto della morte della piccola.
June è stata trasportata d’urgenza in ospedale, i paramedici hanno disperatamente cercato di rianimarla, ma l’arresto cardiocircolatorio completo, così come repertato già all’arrivo dell’ambulanza, non ha dato scampo alla bimba.
Il referto medico impressiona in quei passaggi che parlano di ustioni sul viso, sulle braccia e sul busto.
Rinchiude la figlia in auto: adesso è sotto inchiesta per omicidio.
A quanto emerge dalla stampa internazionale e dalla dichiarazione dei parenti (pubblicata in occasione della raccolta fondi per il funerale), la donna aveva avuto problemi di droga in ragione dei quali aveva, però, affrontato un percorso riabilitativo.
Assai prima che nascesse June, un altro bimbo di 9 anni le era stato tolto, il bimbo risulta adottato da un altro membro della famiglia.
Il padre di June è sotto choc, una mobilitazione popolare ha circondato quest’uomo di grande affetto e sono stati raccolti i fondi necessari per il funerale della bambina.