Nelle foto che la ricordano, quello che colpisce di questa bimba è un sorriso spensierato. Fa male, però, che di Naiara si debba parlare al passato perché, dopo 12 ore di torture, la bambina morì a seguito delle percosse inferte sul suo piccolo corpo:
la sua colpa era di non avere studiato abbastanza e lo zio che la istruiva la uccise per questo!
Era il 7 luglio del 2017. Oggi resta ferma la condanna del padre naturale che per l’efferata morte della figlia continua a chiedere piena giustizia. Il papà, che non vedeva da tempo Naiara, richiama la responsabilità anche della madre che, secondo l’uomo, era conscia di ciò che accadeva alla bambina.
Naiara, bambina di 8 anni torturata e uccisa perché non voleva studiare abbastanza. I fatti:
il racconto arriva da Huesca, vicino ad Aragona. Naiara aveva abbassato la sua resa scolastica, così, prima del passaggio in terza elementare, la mamma l’aveva affidata alle cure dello zio che avrebbe avuto il compito di impartirle lezioni estive per aiutarla a potenziare il suo rendimento.
La bambina soggiornava a casa della nonna e lo zio le dava lezioni privatE, ma i metodi educativi a cui la sottoponeva si trasformarono presto in vere e proprie sevizie:
la costringeva a studiare senza sosta anche per 24\48 ore, senza concederle nemmeno il tempo del sonno; la costringeva a inginocchiarsi sul sale, sul riso e sui sassi e la stimolava con scosse elettriche; la percuoteva con i pugni sulla testa e la mortificava verbalmente.
Bambina di 8 anni torturata e uccisa perché non voleva studiare, è morta dopo 12 ore di sevizie
Il corpo di Naiara parlava di mani e piedi legati, di ginocchia escoriate, capelli strappati e percosse diffuse. Tuttavia, quando ai medici fu condotta morente, le sue condizioni vennero attribuite ad un incidente: i parenti sostennero che la bimba fosse precipitata accidentalmente giù dalle scale.
Quando lo zio Ivan comprese che la bambina era deceduta ne lavò il corpo e cercò di minimizzare le ferite, poi la condusse in ospedale fingendo che la piccola si fosse sentita male.
Secondo il padre naturale, cileno di origine e tornato nel suo paese quando Naiara era piccolissima, la mamma sarebbe stata conscia dei metodi violenti e pericolosi di zio Ivan, questo il nome dell’assassino. A quanto emerge dalla stampa estera le autorità spagnole hanno mappato una serie di messaggi in cui lo zio descriveva ai familiari cosa stesse accadendo alla bambina, e addirittura la piccola diventava comune oggetto di scherno.
Naiara era stata lasciata per un’intera notte senza dormire, costretta a imparare 20 fogli di nozioni non ben precisate, dinanzi alla sua naturale incapacità di affrontare così tanto lavoro, l’indomani mattina lo zio la percosse con inaudita violenza. La madre si è sempre difesa affermando di non sapere cosa la piccola stesse subendo.
Bambina di 8 anni torturata e uccisa perché non voleva studiare
Nella notte del 2 luglio 2017, appena quattro giorni prima della morte della bimba, sui cellulari della famiglia circola una foto di Naiara con le orecchie d’asino, inginocchiata sul pavimento e, a detta della stampa, assolutamente umiliata.
Certamente la nonna conosceva la situazione, nella foto compare alle spalle della bambina, così secondo la stampa; la mamma era lontana, ma altrettanto conscia? Il padre naturale, invece, non vedeva la figlia già da tempo ha potuto rincontrarla solo dopo la sua morte, proprio lui è stato il primo a urlare “giustizia”.
Naiara fu sottoposta ad un intervento chirurgico d’urgenza, ma non valse a salvarle la vita, oggi è un angelo che cerca verità.