Affetta da una malattia rara ed aggressiva, la giovanissima Brianna Rawlings ha dovuto scegliere tra la sua vita e quella del suo bambino.
Vita da mamma ha deciso di raccontare la sua storia per testimoniare l’amore incondizionato di una mamma verso il proprio figlio, un sentimento puro e delicato ma al tempo stesso forte e caparbio, in grado di affrontare con estrema risolutezza le più impervie difficoltà della vita.
Brianna Rawlings rifiuta le cure per far nascere suo figlio: muoiono entrambi.
Seppur giovanissima, 18 anni appena, l’australiana Brianna Rawlings, residente a Colyton, sobborgo di Sydney, desiderava costruirsi una famiglia, per questo si apprestava ad affrontare quella gravidanza con le migliori prospettive.
Ma, com’è noto a tutti, anche nel corso delle favole più belle i protagonisti devono affrontare impervie difficoltà prima di conquistare il loro lieto fine.
L’oscuro imprevisto della giovane futura mamma si è palesato sottoforma di continui e lancinanti dolori a causa dei quali è stata sottoposta a numerosi controlli fino alla diagnosi definitiva ottenuta con la biopsia del midollo osseo: leucemia aggressiva a cellule NK (ANKCL).
Come riportato sul sito delle malattie rare e dei farmaci orfani, l’ANKCL è una neoplasia molto rara ed aggressiva di cui non si conoscono ancora le cause. La malattia progredisce in modo veloce e il suo decorso è infausto. I principali sintomi sono:
- febbre alta;
- anemia grave;
- perdita di peso;
- linfodenopatia;
- ittero;
- epatosplenomegalia.
Incinta di 17 settimane, Brianna Rawlings viene posta dinnanzi ad un importantissimo bivio: interrompere la gravidanza ed iniziare le cure che potrebbero garantirle del tempo in più da vivere oppure portarla avanti ritardando le terapie salva vita.
La giovane futura mamma ha scelto il suo bambino, quella minuscola vita che stava crescendo dentro di lei e che d’ora in avanti avrebbe rappresentato tutto il suo mondo. Brianna Rawlings aveva scelto di diventare mamma nonostante tutto, lei che in quel momento appariva così fragile e delicata aveva mostrato il suo animo forte e risoluto ed un cuore ricolmo d’amore.
Brianna Rawlings è riuscita a portare avanti la gravidanza fino alla 26esima settimana quando, dopo aver contratto un’importante infezione, i medici decidono di far nascere il bambino con un taglio cesareo d’urgenza.
L’infezione infatti avrebbe potuto mettere in pericolo sia la mamma che il piccolo, venuto alla luce tre mesi prima della data presunta del parto.
Kyden, questo il nome scelto per il bambino, è nato il 9 Settembre del 2018 ed è rimasto aggrappato alla vita per 12 lunghi giorni, fino a quando un’infezione allo stomaco l’ha costretto alla resa. Le immagini di lui piccolissimo stretto tra le braccia della sua caparbia mamma riempiono il cuore, brevi ma intensi ricordi di quella famiglia che Brianna Rawlings aveva tanto sognato
“Anche se Kyden non è più con noi, mi ha dato la forza di andare avanti e sconfiggere la malattia – aveva dichiarato la giovane mamma – Ero molto felice ed entusiasta di essere una madre, tutto quello che ho sempre voluto era avere una famiglia […] I 12 giorni che ho potuto trascorrere con il mio bambino, tenendolo in braccio, contandogli le dita dei piedi e delle mani, parlandogli come facevo quando era nella mia pancia, sono stati così speciali, i 12 giorni migliori della mia vita!”.
Dopo la morte del suo piccolo angioletto, Brianna Rawlings, che non aveva mai smesso di sorridere e lottare, ha iniziato le cure ed i cicli di chemioterapia; tutto sembrava andare per il meglio, le terapie stavano funzionando e le sue deboli condizioni fisiche sembravano migliorare.
I livelli ematici erano nuovamente risaliti al punto da permetterle di poter uscire dall’ospedale per diverse ore durante il giorno. Guarire, era questo l’obiettivo che si era posta, una promessa fatta al suo piccolo prima di dirgli addio.
“Voglio sconfiggere questa orribile malattia. Credo di poterlo fare e ho fatto una promessa a mio figlio”.
Ma la vita non è stata così magnanima, il destino le ha voluto negare ancora una volta il lieto fine impedendole di mantenere la parola data.
Il 29 Dicembre 2018, poco tempo dopo aver compiuto 19 anni, Brianna Rawlings ha chiuso gli occhi per sempre, quella coraggiosa e determinata mamma si è ricongiunta al suo tanto desiderato bambino conquistando le sue ali per diventare a sua volta l’angelo che veglierà sulla sua famiglia
Nei mesi precedenti il suo ultimo addio, la giovane aveva concesso a studenti e medici di tutto il mondo di poter studiare il suo caso e poter apprendere qualcuno in più su quella malattia così rara ed aggressiva.
“Il mio caso può sperare di aiutare qualcun altro in futuro – aveva dichiarato – Sto raccontando la mia storia in modo che dia speranza ad altri che stanno combattendo la propria battaglia. Per chiunque combatta, se stai leggendo questo, mantieni un atteggiamento positivo, sii forte e circondati di persone che ti sostengono, stai lontano da ogni tipo di negatività, custodisci i bei giorni e combatti i giorni cattivi”.
Articolo originale pubblicato il 13 Febbraio 2019 e aggiornato al 15 Aprile 2021