Cosa cambierebbe se si potesse ottenere lo stesso risultato della amniocentesi o del prelievo dei villi coriali semplicemente attraverso un banalissimo esame del sangue?
Lo screening prenatale diverrebbe più esteso.
È indubbio che le donne affrontano i test non invasivi serenamente e se ne avvalgono oramai in modo diffuso.
Ad oggi, invece, amniocentesi e esame dei villi coriali restano test importanti, a volte indispensabili, ma invasivi. Sebbene in minima percentuale, ad essi è ancora legato il pericolo di aborto spontaneo. È per questo che medici e mamme valutano sempre il rapporto rischio – beneficio prima di affrontare questo genere di indagini.
Nei Paesi Bassi, precisamente nel Centro Medico dell’Università di Maastricht, un gruppo di ricercatori sta portando avanti uno studio all’avanguardia: si sono proposti di ottenere dall’esame del sangue le medesime risposte sulle anomalie cromosomiche che oggi le donne riescono ad avere solo ricorrendo esami invasivi (amniocentesi e villi coriali).
Come possono riuscire ad individuare una anomalia cromosomica attraverso un normale prelievo di sangue della donna in dolce attesa?
I ricercatori sono riusciti ad isolare il DNA del feto in campioni di sangue prelevati dalla mamma.
La ricerca procede e dovrebbe dare i suoi migliori e più completi frutti tra 2\5 anni. I test non dovrebbero essere costosi e si prevede che abbiano una alta affidabilità.