La serie di cartoni animati Masha e Orso è nata in Russia nel 2009, trae ispirazione da una storia della tradizione russa e pertanto affonda le sue radici in un’opera letteraria piena di influenze nazionaliste. Nel tempo, però, qualcuno ha insinuato che il cartone per bambini potesse essere uno strumento di propaganda politica (più precisamente di propaganda filorussa) e così Masha e Orso è diventato un caso diplomatico.
In modo particolare, sono pesate sul cartone animato e sulla sua produzione le accuse del Time che ha preso di mira un campo di carote, secondo i critici il campo che Masha difende dalla lepre nella puntata “No Trespassing” (Vietato Passare) rappresenterebbe i confini russi e realizzerebbe una propaganda occulta alla politica di Putin, che è restrittivamente improntata al controllo del territorio di confine.
Masha e Orso sotto accusa.
Da mamma, non avrei mai creduto che uno dei cartoni animati più amati dai piccoli potesse essere oggetto di una così aspra critica storico-politica: tutta colpa del berretto, verde e blu, con una stella rossa al centro, che Orso poggia sulla testa della piccola Masha, nonché colpa della “marcia” che la protagonista fa in difesa delle carote (marcerebbe come un soldato russo!).
I critici di Masha e Orso denunciano questi messaggi subliminali a favore del governo russo: influenzerebbero le menti dei bambini?
L’episodio incriminato è il 1° della 12esima stagione, già c’è chi chiede la soppressione del cartone che conta un seguito di 4milioni iscritti sul canale ufficiale di Youtube, è stato tradotto in 25 lingue diverse e va in onda in 120 paesi del mondo.