All’arrivo di un figlio maschio la mamma, soprattutto se si tratta di una donna dalla spiccata femminilità, deve fare i conti con un mutato universo di interessi e sentimenti: il rosa lascia il posto all’azzurro e non si tratta solo di una questione cromatica!
Un figlio maschio ha molto da insegnare alla sua mamma.
Anche se abbiamo accanto un uomo che sta con noi da una vita, anche se amiamo profondamente il papà del nostro bambino, un figlio maschio è il solo uomo al mondo capace di svelare alla donna la vera purezza dell’amore maschile.
L’amore maschile, considerato nella sua essenza, è proprio quello del principe azzurro: forte, senza paure né cedimenti, fiero e travolgente.
Le mamme dei figli maschi lo sanno: nell’amore di un maschietto la madre può perdersi come se fosse lei per prima oggetto della cura del figlio. Ciò avviene, soprattutto quando i bimbi diventano ragazzini e il rapporto è dialogante, perché nel maschio non c’è immedesimazione ma con lui si instaura un legame di complice appartenenza nella diversità. Il rapporto con un figlio maschio si traduce in una continua scoperta di sentimenti uguali e opposti, vicini e lontanissimi, convergenti e contemporaneamente diversamente liberati nella vita.
Il figlio maschio insegna alla mamma a realizzare i sentimenti, ovvero a tradurli in pratica.
La concretezza degli uomini può essere un monito alla costante realizzazione di traguardi materialmente tangibili. Un figlio maschio, infatti, non vuole solo abbracci e carezze, vuole una mamma che sappia entrare nei dettagli della sua vita accettando una psicologia che, già nell’approccio alle cose, è più pragmatica. Così, capiterà qualche volta, che un figlio maschio apprezzi solo una guida e non una mano che tenga la sua!
Il figlio maschio è quello che trova il bello e il buono anche nello scontro a muso duro, quando perdona veramente, però, non lascia strascichi nè ombre.
Per l’intensa complessità dei sentimenti che legano la mamma a un figlio maschio si può dire che lui sarà sempre il vero principe azzurro della donna. Tuttavia è altrettanto verro che un figlio maschio sarà anche l’uomo che più di ogni altro manderà il cuore della donna in frantumi.
Nell’adolescenza e negli anni immediatamente precedenti – ovvero in quella fase che viene definita preadolescenza -, il figlio maschio, tra i 10 e i 18 anni, vede nella mamma ciò che più desidera e al contempo ciò che più lo sconvolge e lo scuote: ovvero l’amore femminile. Contemporaneamente a ciò, in questa stessa fase l’adulto genitore diventa l’avversario per eccellenza.
Questo mix letale fa si che l’opposizione alla madre possa apparire un invincibile ostacolo al dialogo e, attraverso il lungo percorso di tutti questi anni, il cuore della donna che ha generato il suo principe azzurro va spesso in frantumi.
Nel rapporto col figlio maschio, in modo particolare nell’età adolescenziale e preadolescenziale, la mamma deve stare bene attenta a rispettare l’individualità del suo ragazzo amandolo con tutto il suo carico di complessità, differenze e caratteristiche “prevalenti e particolari”.
Se la massima sfida per un genitore è accettare che i figli possano non assomigliare alle nostre aspettative, per la mamma di un figlio maschio questa presa di coscienza può essere ancora più importante e difficile.
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