Constance Hall è una mamma blogger Australiana, lo scorso inverno ha scritto un post Facebook dal tema parecchio condiviso tra le donne: mio marito non mi aiuta in casa.
Mio marito non mi aiuta in casa, che fare?
Persino gli stessi amici del marito, avevano consigliato A Constance di andare diritta al sodo stilando vere e proprie liste delle incombenze per le quali avverte il bisogno di essere aiuta.
Al mancato aiuto domestico corrispondono sempre una serie di faccende materiali di cui, come mogli, mamme e donne, vorremmo liberarci.Questo è un dato di fatto innegabile.
Gettare il pattume, mettere il pigiama ai bambini quando si fa ora di andare a letto, sistemare il ripostiglio, comperare le scorte di acqua o conserve, sostituire la lampadina in garage, eccetera.
Mio marito non mi aiuta in casa: è risolutiva una lista delle cose da fare “ASSOLUTAMENTE”.
Dietro suggerimento dei suoi amici, la mamma blogger ha iniziato a dettare ordini stilando delle liste precise di incombenze da portare a termine, in questo modo il marito avrebbe saputo esattamente cosa fare, come e quando. Una soluzione stringente, se non drastica!
La lista è un’idea imperiosa, contravviene ad una collaborazione armoniosa tra moglie e marito perché pretende un dettato di doveri di cui la stessa moglie deve farsi carico. E’ come se anche i doveri del marito divenissero una responsabilità della moglie. Per di più, il ruolo propositivo del partner rischia di andare perduto per sempre!
A Constance avevano detto: “Se vuoi aiuto devi essere specifica … chiedi. La gente ha bisogno di liste, non possono leggere la tua mente.”
E lista fu, stilata con attenzione e con una sottesa pretesa di rispetto.
Ad un certo punto, però, la mamma blogger australiana è letteralmente esplosa su Facebook: questo tipo di aiuto a richiesta, imposto da una lista simile ai 10 comandamenti, era diventato più stressante del fare da sola perché non la liberava affatto da alcun carico mentale.
All’opposto, e questo può essere persino peggio, le imponeva di controllare anche l’operato del marito.
E così Constance smise di scrivere liste.
Mio marito non mi aiuta in casa, ho smesso di scrivere liste delle cose da fare e “vuoi sapere che è successo?”
Niente, è esattamente il nulla ciò che è accaduto nella casa di questa mamma non appena ha smesso di scrivere per il marito lunghi e dettagliati elenchi del daffare.
Di fatto, il marito ha smesso di aiutarla in qualsiasi modo proprio non appena lei ha cessato di chiedergli aiuto.
Questa mamma conclude con vero e proprio affronto alla stanchezza:
se il compagno di una vita, il papà dei figli, non dà il suo aiuto in casa, non è dignitoso chiedergli questa o quella cosa, viceversa è assolutamente doveroso che lui impari a fare spontaneamente.
Mio marito non mi aiuta in casa: che fare?
I mariti, e in generale troppi maschietti (compagni, fidanzata, ma anche figli e fratelli), hanno bisogno di uscire dallo stereotipo della divisione dei ruoli secondo cui la donna è l’angelo del focolare.
La casa appartiene a tutti coloro che la abitano, maschi o femmine che siano, pertanto l’uomo che aiuta la moglie nella gestione della famiglia non fa altro che aiutare se stesso a vivere bene perché egli stesso è parte di quella casa e di quella organizzazione.
Caro marito che non aiuti tua moglie, sappi che Lei non ha bisogno del tuo aiuto quanto piuttosto di Te!
Ha bisogno di averti come appoggio, alleato e complice; se tu vuoi essere un buon compagno di vita devi sforzarti di agire anche come un buon socio partecipando alla gestione e all’organizzazione di quella che è la vostra vita insieme.
Mio marito non mi aiuta in casa – consigli pratici per risolvere il problema:
E’ bene che i maschietti apprezzino l’ordine ma vivano anche il disordine, pertanto le donne non devono mai giustificarsi delle loro pseudo-mancanze e se il marito lamenta l’assenza della camicia stirata o delle lenzuola pulite è giusto persino invitarlo, con garbo, a dare una mano.
“Se mi apri l’asse da stiro e carichi la caldaia, siccome mi è mancato il tempo, con il tuo aiuto potrò stirare ora” oppure “Sistemiamo il letto insieme, ora. In due possiamo farlo velocemente. Oggi ho fatto (questo, quello e quell’altro)”.
Evitate di essere mogli o compagne imperative: “Mi aiuteresti a fare …” può essere una frase più incisiva e meno violenta di un “fa’” imperativo.
Le donne devono accettare di ricevere l’aiuto del marito o compagno senza giudicarlo.
L’aiuto che consegue ad una richiesta o che viene spontaneamente prestato deve essere libero. Se questo vuole diventare l’obiettivo della coppia, è estremamente sbagliato imporre un metodo al marito\compagno o pretendere che faccia le cose in una maniera piuttosto che in un’altra (ovvero diversamente da come vorrebbe lui stesso).
In questo senso è del tutto inutile dare consigli non richiesti, indicare linee guida o imporre comportamenti.
Tra tutti i consigli possibili, la cosa più importante è la gratitudine: all’interno di una coppia non bisognerebbe mai smettere di essere grati l’uno all’altra.
Cara moglie, ogni volta che tuo marito ti aiuta vivi il tempo che dedica alla vostra famiglia come un dono e, semplicemente, non far mai mancare il tuo apprezzamento.