I mucolitici sono sostanze in grado di rendere più fluido il muco che viene prodotto nelle vie respiratorie in modo da favorirne l’eliminazione attraverso la tosse e la deglutizione, ma bisogna usare cautela quando vengono somministrati ai bambini. In particolare non si possono usare i mucolitici nei bambini sotto i 2 anni.
Cosa sono i mucolitici.
I mucolitici sono sostanze che favoriscono l’eliminazione del muco che viene prodotto nelle vie respiratorie rendendolo più fluido.
Fisiologicamente il muco è necessario per proteggere le mucose dell’apparato respiratorio dalle sostanze aggressive e dalla disidratazione e per intrappolare i microbi e il pulviscolo che vengono inalati durante l’inspirazione. In un apparato respiratorio maturo queste secrezioni vengono eliminate con la deglutizione grazie a particolari strutture microscopiche, le ciglia: queste sono simili alle setole di una scopa e spingono verso l’alto, cioè contro la gravità, il muco che viene poi inconsapevolmente inghiottito.
In situazioni particolari, come nel caso di un’infezione o di un’infiammazione, viene prodotto una maggiore quantità di muco che inoltre cambia composizione chimica diventando maggiormente viscoso. Per le sole ciglia risulta quindi più difficile eliminare questa sostanza densa e appiccicosa e di conseguenza viene stimolata la tosse, che in presenza di muco o catarro viene definita produttiva o grassa. La tosse, dunque, non è altro che la risposta dell’organismo a una situazione di fastidio nelle vie respiratorie.
Può accadere tuttavia che il catarro sia troppo denso e non si riesca ad eliminare naturalmente neanche attraverso la tosse, provocando delle serie difficoltà respiratorie. In questo caso potrebbe essere utile assumere una sostanza che rende il muco più fluido, e quindi più facilmente eliminabile, liberando così le vie aeree. Il problema è che i mucolitici nei bambini vanno usati con consapevolezza: è controindicato utilizzare mucolitici nei bambini sotto i due anni e bisogna fare attenzione anche nei bambini più grandi, perché fino a 8-10 anni il sistema respiratorio non è perfettamente maturo.
Perché non vanno usati i mucolitici nei bambini sotto i due anni.
La disposizione di non usare mucolitici nei bambini è stata adottata a seguito dell’elaborazione dei dati riferiti da genitori, medici e pediatri in un’importantissima fase di controllo post-produzione, chiamata farmacovigilanza che avviene nel momento in cui il farmaco è messo in commercio e permette di valutarne gli effetti su scala nazionale e successivamente internazionale. Infatti chiunque è autorizzato a segnalare eventuali effetti collaterali a seguito dell’assunzione di un qualsiasi farmaco, specialmente se tali effetti non sono stati già evidenziati sul foglietto illustrativo.
È una circolare del 2010 emanata dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che segue quella precedente promossa in Francia, a reimpostare le direttive per l’uso di mucolitici nei bambini, vietandone l’uso sotto i 2 anni ed evidenziando nuove controindicazioni.
Nel corso degli anni precedenti a questa decisione, infatti è stato registrato un numero di casi, tale da prendere provvedimenti, in cui l’assunzione di queste sostanze ha causato ostruzione bronchiale e peggioramento delle patologie respiratorie. Per rendere più fluide le secrezioni, infatti, questi farmaci fanno aumentare il volume del muco per facilitarne l’espulsione tramite la tosse, che molte volte aumenta di frequenza.
Il sistema respiratorio di un bambino sotto i 2 anni può non essere capace di eliminare rapidamente questa mole di fluidi: è immaturo e non è in grado di gestire ed eliminare la grande quantità di muco prodotta, per cui la tosse può aumentare, ma possono insorgere maggiori difficoltà respiratorie, la più grave di tutte comporta l’ostruzione dell’albero bronchiale.
I principi attivi coinvolti nella direttiva sono stati: acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo, bromexina, sobrerolo, neltenexina, erdosteina e telmesteina, contenuti in numerosi medicinali che per la maggior parte si possono acquistare anche senza la prescrizione medica.
Cosa fare in alternativa all’uso di mucolitici nei bambini.
Non bisogna dimenticare che la tosse ha la funzione fisiologica di eliminare il muco dalle vie respiratorie ed è perciò un riflesso naturale. È quindi un importantissimo meccanismo di difesa che non rappresenta una patologia in sé, ma che è la manifestazione di una malattia che deve essere identificata per poter trovare la terapia più appropriata. Bisogna anche ricordare che le vie respiratorie non sono pienamente mature nei bambini e quindi non sono pienamente capaci di eliminare tutto il muco e di conseguenza la presenza di queste secrezioni può stimolare la tosse come meccanismo di difesa.
L’uso dei mucolitici nei bambini non produce il beneficio sperato: sciogliendo il catarro, le secrezioni aumentano, non si riescono ad eliminare e ostruiscono le vie aeree provocando al bambino ancora più difficoltà a respirare. Questo perché la maturazione completa del sistema respiratorio avviene intorno agli 8-10 anni: anche dopo il compimento dei 2 anni quindi è bene usare un farmaco o un rimedio naturale mucolitico solo dopo indicazione diretta da parte del pediatra o comunque dopo essersi almeno confrontati con il proprio farmacista.
Al posto dell’uso di mucolitici nei bambini, noi mamme possiamo adottare alcune strategie che aiutano a ridurre il fastidio della tosse e che facilitano l’eliminazione del catarro in eccesso.
Una di queste è utilizzare la soluzione fisiologica o una soluzione salina nel naso, utilizzando eventualmente un aspiratore nasale, in particolar modo prima dei pasti o della ninna.
Un’ulteriore accortezza riguarda il riposo: è risaputo che il bambino dovrebbe sempre dormire a pancia in su, ma in questi casi questa posizione risulta ancora più favorevole per facilitare la respirazione. Si può anche sollevare il materasso dalla parte della testa con un cuscinetto.
Anche l’ambiente dove vive il bambino è molto importante per aiutare la respirazione. Mentre un ambiente troppo caldo e secco può aumentare il disagio di un bimbo con la tosse, mantenere una temperatura fresca (non superiore ai 20°C) ma soprattutto una buona umidificazione dell’aria (45-55%) può decisamente alleviare il fastidio.
Anche l’areosol di soluzione fisiologica potrebbe essere un buon rimedio, ma è meglio confrontarsi con un pediatra prima di sottoporre i nostri bimbi a questo ausilio, perché i pareri degli esperti al riguardo sono contrastanti.
È invece importantissimo l’apporto di liquidi, specialmente se caldi: si può preparare del latte caldo e, se il bambino ha superato l’anno di vita, si può addolcire con un po’ di miele che è un mucolitico naturale (cioè scioglie il muco e allevia il fastidio avvertito dalla gola irritata dalla tosse).
Inoltre è assolutamente vietato il fumo in qualunque ambiente della casa e, se all’aperto, nei pressi dei bambini: è stata confermata da numerosissimi studi scientifici la correlazione tra fumo passivo e tosse nei bambini. Di conseguenza il fumo dà ancora più problemi ad un bambino che ha già la tosse. L’aria pulita è un diritto di ogni bambino che si tramuta dunque in un dovere degli adulti intorno a lui.
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