In questi giorni si è registrato un aumento del numero dei casi segnalati, sarebbero infatti più di 150 le persone contagiate, cifre che fanno supporre ad un’ epidemia di polmonite che sta interessando i comuni lombardi situati nelle province di Brescia e Mantova.
Gli organi competenti hanno disposto le necessarie analisi e tutti i rilevamenti del caso per appurare se vi sia una fonte comune di contagio, ipotizzando un batterio presente nell’acqua.
Epidemia di polmonite: 150 casi segnalati.
“Dei 121 accessi al Pronto soccorso per polmonite, 109 sono residenti o domiciliati nel territorio di Ats Brescia, 12 sono residenti o domiciliati in Ats Valpadana. Sul totale degli accessi, 107 sono ricoverati”.
Questi i numeri dell’ epidemia di polmonite resi noti dall’assessore Giulio Gallera che, in questa emergenza, si è fatto portavoce della Regione Lombardia.
Sarebbero oltre 150 i casi di polmonite segnalati tra il 2 e il 7 settembre nel bresciano mentre si attende l’esito dell’esame autoptico effettuato sulle salme delle due persone decedute – un 85enne di Carpenedolo e una 69enne di Mezzane di Calvisano, entrambi comuni della provincia di Brescia – al fine di accertare se entrambe le morti siano collegate all’ epidemia di polmonite.
Essendo l’aria di contagio alquanto circoscritta, sono infatti 7 i comuni particolarmente interessati (Montichiari, Carpenedolo, Calvisano, Visano, Ghedi, Montirone, Acquafredda), l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia (ATS) ha ipotizzato la presenza di un batterio nell’acqua.
A tal proposito, si sta provvedendo ad effettuare una serie di analisi anche se la Regione assicura che non vi è rischio nell’utilizzo dell’acqua alimentare.
“Il personale di vigilanza del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria e del Laboratorio di Sanità Pubblica di ATS Brescia è impegnato nella verifica della rete idrica dei comuni interessati – ha spiegato l’assessore Gallera – In particolare i tecnici dell’Igiene stanno realizzando campionamenti delle acque potabili mentre il Laboratorio ha in corso analisi specifiche i cui esiti saranno disponibili nei prossimi giorni”.
L’ epidemia di polmonite rappresenta dunque un’emergenza che tuttavia non impedirà il proseguo delle attività comunali.
“Non esiste alcun tipo di rischio per l’utilizzo dell’acqua alimentare – chiarisce ancora Gallera – e non sussiste alcuna restrizione al normale svolgimento dell’attività nelle varie comunità, tra scuole e luoghi di lavoro”.
Al momento, come misura cautelare contro l’ epidemia di polmonite, l’Ats ha provveduto ad inviare ai sindaci dei comuni bresciani interessati una nota contenente un elenco di regole per salvaguardare la propria sicurezza.
Tra queste buone norme, che andrebbero rispettate sempre, non soltanto durante i periodi di crisi e rischio, vi sono:
- Lavare con anticalcare e/o sostituire periodicamente i filtri dei rubinetti;
- Far scorrere l’acqua calda e successivamente la fredda prima di utilizzarla;
- Non posizionarsi vicino al punto di emissione quando si aprono i rubinetti;
- Portare la temperatura dell’acqua calda a 70-80 C per 3 giorni consecutivi facendola defluire in tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno.
Fonte immagini 123rf.com con licenza d’uso