Fedez e la Ferragni hanno deciso di rendere Leo pienamente partecipe della loro vita social, a supporto di questa scelta genitoriale, hanno addotto una motivazione importante:
Leo condivide con la mamma, di professione fashion blogger, e col papà rapper l’ambiente e le dinamiche quotidiane, questo lo rende inevitabilmente (anche se indirettamente) oggetto di attenzione mediatica.
Ai suoi esordi da genitore, Fedez disse qualcosa di teoricamente più che condivisibile: sinteticamente chiarì che prima di vedere i paparazzi braccare Leo, i genitori hanno deciso di gestire da sé l’immagine pubblica del figlio.
Questa scelta non li ha tenuti lontani dalle critiche. Del resto l’uso delle immagini dei minori in rete è già un argomento dibattuto.
Da mamma ritengo che non sia condivisibile (per quanto è forse inevitabile in un mondo fatto di mistificazioni) che la le immagini familiari pubbliche di Fedez e della Ferragni vengano manipolate fino a una critica che può rasentare l’offesa se non l’insulto.
Fedez e la Ferragni hanno deciso di rendere Leo pienamente partecipe della loro vita social, in molti li accusano di “sfruttare” l’immagine del figlio che inconsapevolmente partecipa al business di una famiglia fashion – social – vip.
Per parte mia trovo assai più grave il tentativo di popolarità compiuto dalle mamme blogger (o aspiranti tali) sconosciute che postano tutto dei figli, ovviamente senza i presupposti di notorietà di cui godono i Fedez-Ferragni.
Ci sono mamme blogger che, senza fare nessuna informazione sulla maternità, usano le immagini dei figli per promuovere l’acquisto di qualsiasi prodotto, peraltro senza nemmeno dare alcuna informazione di specie sul prodotto stesso.
E lo fanno mettendo in rete i volti di bambini piccolissimi, perfetti sconosciuti a cui, a differenza di Leone, nessun paparazzo si interesserebbe mai.
Dico questo per significare che, a dispetto delle moltissime critiche mosse a Fedez e alla Ferragni c’è un esercito di mamme pronte a “vendere tappeti persiani con i figli tra le braccia”. E con questa frase mutuo un post satirico che prende ad oggetto la famiglia Fedez-Ferragni (qui sotto lo shot della pubblicazione Instagram).
Fedez e la Ferragni hanno deciso di rendere Leo social, tutti ne parlano, tutti criticano ma in tantissimi fanno (o vorrebbero fare) lo stesso. E’ questa l’amara conclusione.
Addirittura c’è chi profila uno “sfruttamento minorile” nell’abuso di complicità dei bambini nella diffusione di messaggi pubblicitari a mezzo social. Questo in linea generale e con un estensione che, dunque, andrebbe oltre i volti vip.
Il buon senso suggerirebbe di non abusare della partecipazione dei figli alla propria popolarità sui social, di lasciarli, quando più possibile, perfetti sconosciuti e di attendere che, eventualmente, siano loro, con buona coscienza e padronanza di sé, a volere emergere.
Io, da mamma blogger, ho scelto così! In sintesi, e senza pretendere di essere nel giusto, racconto il punto di vista dei mie figli, oggi 11 anni e 9 anni e mezzo: sino a qualche mese fa, sulle piattaforme social di VitadaMamma tutte le loro foto erano oscurate. Autonomamente, senza che si fosse verificato un evento specifico, sono stati loro stessi a manifestare fastidio verso le facce pixellate sulle immagini e hanno chiesto di esseer visibili. Tuttavia io, la mamma, l’adulta e la blogger, chiedo loro il permesso di postare le diverse foto e decidiamo insieme come e quando farlo.
Il bambino piccolissimo manca di questa capacità discrezionale. Ma va detto a tutti e con chiarezza che non è un limite solo dei figli dei vip, è un limite di tutti i bambini!
Fedez e la Ferragni hanno deciso di pubblicare le foto del figlio: tantissime le immagini, ma c’è chi se ne approfitta.
In molti fanno satira, in tanti fanno eccesso di satira. Premetto questa opinione mia e personalissima all’esempio sulla satira che sto per portare alla vostra attenzione, lo faccio perché, imbattendomi in questo post Instagram, subito l’ho trovato eccessivo.
Una conseguenza dell’esposizione mediatica di Leo è, di fatto, la critica, un’altra è l’indiretto sfruttamento della sua immagine. C’è chi critica l’uso che i genitori farebbero del volto di Leo per attrarre attenzione, ma, poi, fa esattamente lo stesso (o forse peggio): ri-utilizza le medesime foto postate da Fedez e dalla Ferragni per raccogliere consensi social (Like, commenti e condivisioni). Spesso il limite tra la critica e lo sfruttamento dell’immagine del figlio d’altri è veramente sottilissimo.
Un profilo Instagram con non pochi followers, Fotografie segnanti, ha pubblicato un post in cui (ri-)usa una fotografia di mamma Chiara con in braccio un Leone, la didascalia è satirica (ma forse un po’ troppo, almeno secondo me):
Esce nelle sale “the Truman show”.
Il film narra la vita di un neonato indesiderato, adottato da un network televisivo, e ripreso H 24 con lo scopo di pubblicizzare prodotti commerciali.
L’associazione è assai triste, come tristi sono taluni commenti. Personalmente ritengo che, se si voglia sensibilizzare il popolo del web all’uso attento dell’immagine dei minori e alla tutela della privatezza, non si dovrebbe stimolare l’ilarità e basta o la critica e basta.
E’ più giusto fare leva sulla opportunità di attendere che i bambini sviluppino una coscienza di sè e uno spirito partecipativo. Posto che non avevano torto i latini quando affermavano che virtus stat in medio, una soluzione mediana tra esposizione e eccesso di esposizione potrebbe rappresentare il giusto compromesso.
Da mamma blogger ho assai apprezzato la scelta di Fedez e della Ferragni di gestire l’immagine di Leo in autonomia, non hanno, per esempio, (s-)venduto a nessuno l’esclusiva della nascita. Laddove una nascita non ha prezzo. Tuttavia ritengo che una più parva condivisione dei momenti da mamma e papà potrebbe essere presidio di tutela da critiche e indiretti sfruttamenti dell’immagine del bambino. Ma anche questa resta una mia opinione.
Ciò non toglie che il dilagante uso delle immagini dei figli via social network vada diversamente valutato, l’utenza stessa dovrebbe considerare diversamente chi ne “abusa” costantemente e dovrebbe far pesare la propria considerazione con una differente risposta mediatica. Altrimenti, esattamente come per Leo, qualsiasi altro figlio, la cui immagine venga liberata in rete, potrebbe finire nella fossa dei leoni del web!