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Elena Santarelli non parla dei sintomi della malattia del figlio

di Federica Federico

18 Luglio 2018

Elena Santarelli non parla dei sintomi della malattia del figlio, non racconta come ha compreso che in Giacomo qualche cosa non andava o come mai ha incominciato a nutrire sospetti sulla sua salute.

 

Anche quando qualche ammiratrice le domanda apertamente dei sintomi, la showgirl declina l’invito.

Elena Santarelli non parla dei sintomi della malattia del figlio

Elena Santarelli non parla dei sintomi della malattia del figlio, perche?

 

La sua scelta è orientata a non creare falsi allarmismi. Il motivo è chiaro a chiunque faccia anche solo una piccola ricerca Google: i sintomi di un tumore cerebrale sono, sulla carta, plurimi, ovvero questo tipo di cancro si può manifestare in moltissimi modi differenti.

 

Elena Santarelli non parla dei sintomi della malattia del figlio perchè è consapevole del fatto che il racconto singolare di una mamma potrebbe creare allarmismi e non corrispondere affatto alla sintomatologia (cioè alla reazione fisica) di un altro bambino.

 

Elena Santarelli non parla dei sintomi della malattia del figlio

Giacomo, figlio di Elena e dell’ex calciatore Bernardo Corradi, ha un tumore cerebrale. A parlare pubblicamente della malattia è stata la stessa showgirl con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica al sostegno alla ricerca.

 

Di fatto raccontare un sintomo o i sintomi di un paziente non è proficuo, si deve sapere che questo genere di tumori si presta a molte e diverse reazioni del corpo. Mentre è corretto rendere noto che ci sono, in Italia, medici e centri specializzati che hanno bisogno di supporto e fondi per studiare, combattere e vincere queste malattie.

 

E pertanto è quantomeno difficile che si possa dare una risposta oggettiva e sempre valida alla domanda: “quali sono i sintomi del tumore al cervello?”

In una massima approssimazione si può dire che tutte le razioni fisiologiche del corpo umano partono proprio dal cervello, tante anche le reazioni emotive stimolate dal sistema nervoso centrale. Questo basta a comprendere come una disfunzione cerebrale possa investire ogni campo dell’agire e dell’essere. I

tumori cerebrali possono, infatti, avere interferenze con l’atto del camminare, con l’atto del cibarsi, interessando la deglutizione, il coordinamento motorio ma anche con l’umore.

 

 

Persino la memoria, quindi i ricordi, possono essere compromessi da problemi cerebrali.

E anche l’azione fisiologica del respirare (la respirazione) è comandata dal cervello, perciò una condizione di malessere dello stesso può compromettere la funzionalità respiratoria. A dirla tutta persino la pressione sanguigna è condizionata dalla biochimica cerebrale.

 

Se a questo si aggiunge la complessità dell’organo “cervello” (divisibile in cervello, cervelletto e midollo allungato, oltre che in due emisferi contenenti l’ipofisi, l’ipotalamo, l’ippocampo e l’amigdala) e il fatto che un cancro può colpire le diverse parti di questo tutto, si comprende ancor di più quanto vasta possa essere la gamma dei sintomi.

 

Basti pensare al fatto che i tumori cerebrali prendono nomi diversi a seconda della parte di cervello colpita e della sintomatologia: c’è il glioma; i medulloblastomi maligni (più frequenti in età infantile o nell’adolescenza) i meningiomi i germinomi, i neurinomi, i craniofaringiomi e i linfomi primitivi.

 

In base alla tipologia tumorale e all’area su cui la malattia incide (cosiddetta localizzazione del cancro), i sintomi variano fortemente:

 

Quando il tumore incide sul lobo frontale i sintomi più tipici sono: debolezza, atrofia di parti del corpo, stato confusionale e disturbi dell’umore.

Quando il tumore incide sul lobo parietale i sintomi più tipici sono: convulsioni, paresi, difficoltà evidenti nei movimenti articolati e complessi come lo sono i movimenti di coordinazione, si perni all’atto dello scrivere, al cucire, allo stirare, all’impilare degli oggetti, eccetera.

 

Quando il tumore incide sul lobo occipitale compromissioni evidenti possono interessare la vista, non sono rare allucinazioni e blackout delle funzioni neurologiche, nonché convulsioni.

 

Quando il tumore incide sul lobo temporale i sintomi più tipici sono: disequilibrio, difficoltà a muoversi e orientarsi nello spazio, difficoltà nella gestione del corpo e delle azioni, difficoltà nell’espressione verbale, anche qui possono manifestarsi convulsioni.

 

Mentre la sintomatologia che accompagna tumori del cervelletto è più propriamente legata al senso l’equilibrio e del coordinamento. Reazioni fisiologiche sono, in quei casi, nausea e episodi ricorrenti di vomito, nonché forti cefalee.

 

Una tale vastità di sintomi rende difficile circoscrivere le manifestazioni sospette.

 

Elena Santarelli non parla dei sintomi della malattia del figlio ma dice sempre che come mamma ha seguito il suo istinto.

Di fatto l’invito è a fare altrettanto non trascurando mai i campanelli di allarme. Tutto questo, però, senza allarmismi inutili.

 

Resta sempre salvo il fatto che le diagnosi spettano, infatti, ai medici mentre i genitori conservano il compito di osservatori attenti.

 



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