Elena Santarelli racconta il momento più brutto della malattia del figlio, lo fa durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e sempre con la stessa intenzione di fondo, ovvero per sensibilizzare e dare speranza:
Il momento più brutto è stato quando, di notte, con la torcia, andavo a raccogliere i capelli di Giacomo dal cuscino, per non farglieli trovare al mattino. Quei momenti erano una pugnalata. Metti al mondo un figlio e vuoi proteggerlo, ma non sai che puoi sentirti così tanto impotente.
Elena Santarelli racconta il momento più brutto della malattia del figlio e svela di aver scelto la normalità.
I primi giorni, stavo come una scappata di casa e non è da me. I bimbi sono astuti, ho capito che dovevo farmi la piega, mettere il solito rossetto, anche se mi sentivo giudicata, in ospedale, col rossetto. Ma ho fatto bene.
Il cancro infantile è una battaglia dalle molte complicazioni anche emotive: nessun genitore si aspetta di assistere ad altro che alla crescita del proprio bambino. Scoprire la malattia in età pediatrica o in un giovane stravolge completamente l’ordine naturale delle cose e ingenera dolore e sconforto, massimizza il senso di impotenza.
La Santarelli è una mamma guerriera come molte altre, c’è un esercito silenzioso di madri che combattono per la speranza di vita dei propri figli. Quello che la showgirl vuole dimostrare è che c’è e ci deve essere sempre un posto per la speranza.
Quando Elena Santarelli ha deciso di raccontare il suo dramma aveva un obiettivo:
ha voluto portare l’opinione pubblica a riflettere sull’importanza del sostegno alla ricerca. Laddove la ricerca è la prima e più salda fonte di speranza concreta per i bambini affetti da tumore.
(A principio, Elena Santarelli ha raccontato della malattia di Giacomo, ndr) Per ringraziare i medici e aiutare le associazioni. Era Pasqua e Heal ha venduto per beneficenza uova come mai.
La ricerca dovrebbe essere tra le priorità dello Stato e allo stesso tempo dovrebbe rappresentare un interesse sociale fortissimo, presidio e garanzia di un futuro in cui la salute sia obiettivo comune.
Giacomo compirà 9 anni il prossimo 22 luglio, a lui è stato diagnosticato un tumore cerebrale; Elena Santarelli aveva avvertito, con quell’istinto che le mamme ben conoscono, che qualche cosa non andava per il verso giusto. Oggi, però, il suo messaggio è uno e chiaro: combattere per garantire speranza ai bambini.
L’intervista completa sul Corriere della Sera, fonte delle dichiarazioni qui riportate.