Belen Rodriguez ed il “suo” video hard: senza correre alcun pericolo di sbagliare, possiamo affermare che il sexy tape di Belen negli ultimi giorni rappresenta il massimo interesse dell’italiano medio.
Tutti vogliono “beneficiare” dello spettacolo di Belen ripresa nella sua più vulnerabile intimità.
E per molti è una “fortuna” che tale possibilità gli sia venuta gratuitamente dalla rete … questa fitta maglia di interessi, idee ed obiettivi capace di portare qualsiasi informazione in qualunque posto ed a volte anche in qualunque modo.
Alcuni hanno approfittato della “inesperienza” di chi il web lo pratica poco ed hanno ordito una losca operazione commerciale masterizzando “il DVD dell’anno”, ovvero riportando su dischetto il girato di Belen, che da un paio di giorni è “spacciato”, al basso costo di 10 o 20 euro, nelle piazze Italiane.
Così se l’uomo o la donna medi cercano curiosamente Belen nei canali della rete o tra le mani intirizzite dal primo freddo degli ambulanti, qualcuno, dietro, ci guadagna.
Chiunque oggi scriva di Belen, venda le sue notizie o usi il suo video ha rispetto a ciò un proprio interesse da perseguire ed affermare.
È assai triste che tra i tanti interessi quello “culturale ed informativo” sia trascurato, anzi sia assolutamente negato.
Vi state chiedendo cosa ci sia di culturale o informativo dietro il nudo di Belen?
Questa spontanea domanda credo “illumini” le menti dei più (certamente illuminerà le menti di chi sta cercando il video e rimane deluso nel leggere articoli di opinione come questo).
Permettetemi una premessa necessaria: pur di attirare lettori, anzicchè riflettere sul panorama socio – culturale italiano, in cui questo video è divenuto un fenomeno, la maggior parte dei blog, dei siti e delle testate giornalistiche ha scritto qualsiasi cosa (rilevante o inutile, buffa o grottesca … tutto pur di parlare di Belen). Ed ecco che autorevoli writer si sono soffermati sul gatto nel video hard di Belen; ma come non lo spevate? C’è un gatto!!! Che scoop!!! Altri hanno cercato autorevoli pareri, senza pudore si è ottenuta la migliore analisi delle prestazioni erotiche della Rodriguez firmata da Rocco Siffredi, che non è esattamente un docente universitario!
E poi ci si lamenta, anche pubblicamente, del fatto che la Signora Rodriguez per il tramite del suo legale rappresentante provveda, sin d’ora, a chiedere la rimozione del video e dei link che portano ad esso.
Intanto Belen, attraverso Corona, ha informato che nel girato era minorenne e, sebbene qualcuno possa eccepire che ciò va verificato, tale informazione avrebbe dovuto, da sola e senza lo stimolo di nessun avvocato, arginare la diffusione del video.
Per di più già solo il senso del buon gusto dovrebbe condurre ad un miglior uso della notizia.
A dirla tutta che certi “inciampi di gioventù” vengano strumentalizzati nel “contorto” mondo dello spettacolo è cosa “normale”. In questo senso la provenienza dello “scandalo Belen” non stupisce, diversamente che tale scandaloso strumento venga usato da chi dovrebbe “aprire nuovi orizzonti alle menti dei lettori” è, forse, cosa più delicata.
Qual è l’orizzonte che il video di Belen apre?
Il rispetto della privacy e della dignità sessuale delle donne, oggi tanto maltrattate sotto questo aspetto.
Il destino ha forse permesso a qualcuno, attraverso, questa vicenda di comprendere come ci si senta dall’altra parte della barricata: ecco cosa succede quando una foto, un video, una immagine rubata concedono agli occhi di tutti quel qualcosa di personale che mai avresti reso pubblico.
Nei commenti ai pezzi dedicati a questa vicenda ho letto di tutto.
Attenzione una donna che fa del suo corpo la propria chiave di accesso alla notorietà ed al danaro non commette reato sin quando soddisfa le richieste del pubblico: balla e canta, fa spettacolo e foto artistiche.
È immorale quando vende il suo corpo per il successo, per conquistare poltrone e scalere vette, in questo senso è altrettanto immorale l’uomo che, garantendole tali possibilità, usa a suo vantaggio la disponibilità femminile.
Se appellate in malo modo Belen, ma contemporaneamente cercate il suo video, come dovreste appellare voi stessi?
Va riconosciuta l’esistenza di una grave contraddizione all’interno questo sistema sociale in cui la donna è impropriamente definita “una poco di buono”, ma, sebbene tale, ci piace la cerchiamo e la usiamo. Facendolo forse perdiamo di vista che nell’utilizzo dell’immagine, del video, del calendario o di altro noi “partecipiamo” al meccanismo a cui quella donna appartiene e ne alimentiamo il successo.
Tutte le donne dovrebbero riflettere su questo.
Il rispetto della donna imporrebbe una analisi attenta dei comportamenti di molti uomini, nonché di molte altre donne … e forse tanti volti noti meriterebbero giudizi peggiori di quelli che oggi cadono su Belen!