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Strage di Cisterna di Latina: Capasso parlò al telefono con un’amica di Antonietta

di Federica Federico

10 Marzo 2018

Antonietta in fin di vita sull’asfalto implorò: “Aiuto le bambine“, lo confermano i testimoni della strage di Cisterna di Latina.

 

A quanto emerge dalle indiscrezioni giornalistiche, Luigi Capasso non disponeva delle chiavi dell’appartamento; dopo averla ferita, sottrasse la borsa alla moglie e con le sue chiavi entrò in casa. In quel momento aveva con sè tutti gli effetti personali di Antonietta, anche il cellulare.

 

La mattina del 28 febbraio, Michela, l’amica più intima Antonietta, parlò al telefono con Luigi Capasso poco dopo il duplice omicidio e dalla voce dell’uomo seppe che Alessia e Martina erano morte.

 

strage di Cisterna di Latina Luigi Capasso

 

La telefonata, intercorsa tra la donna e il papà Killer è un inquietante retroscena della strage di Cisterna di Latina

 

Qualcuno avvisò Michela di quanto stava accadendo ad Antonietta; malgrado le avessero detto che la sua amica era stata trasportata in ospedale, la donna compose comunque il numero del cellulare della Gargiulo.

 

Inconsciamente Michela voleva stare accanto all’amica, sperava che chiunque le rispondesse potesse darle notizie. E invece rispose Luigi Capasso e la prima cosa che disse fu violenta e iraconda:

 

“Bastarda! Hai visto che ho fatto, è tutta colpa tua, è tutta colpa tua! Tu ne hai la responsabilità, te le devi portare sulla coscienza. Le bambine le ho ammazzate, le bambine sono morte” (minuto 00:45 del video pubblicato su Ray Play).

 

Strage di Cisterna di Latina, la testimonianza di Michela, l’amica di Antonietta

 

Michela è stata intervistata da “Chi l’Ha Visto” e ha ricordato quella telefonata, a lei Capasso non sembrava un assassino, un padre appena macchiatosi del delitto più infame, la donna sottolinea che Luigi manteneva “quel tono arrogante che ha sempre avuto“.

 

La donna cercò di farlo parlare, voleva capire cosa stesse accadendo. Poi sentì qualcuno che richiamava l’attenzione di Luigi distogliendolo dalla telefonata: “Non parlare con nessuno, parla con me!“. Solo dopo Michela capì che quella voce esterna apparteneva al mediatore con cui Capasso trattava la sua resa.

 

Poco tempo prima della strage di Latina, Luigi Capasso era rimasto per una settimana senza l’arma di ordinanza: ecco perché



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