Il bambino unicorno, così è stato soprannominato il piccolo Nhel Jhon Prado, nato lo scorso Gennaio e affetto da un raro difetto congenito meglio noto con il nome encefalocele.
La particolarità di questa sua malformazione è la crescita di un corno sul capo, all’interno del quale si è sviluppato parte del suo cervello. Una condizione che senza l’intervento dei medici può portarlo alla morte.
Bambino unicorno: bebè nato con un corno sulla testa.
La prima pubblicazione delle foto del piccolo Nhel John Prado risalgono allo scorso 2 Marzo, ossia quando il piccolo bambino unicorno aveva circa 6 settimane di vita. A raccontare la sua storia, nonché quella dei suoi genitori, Angel Puerto e Ronel Padro, una coppia di 20enni residenti a Manila, capitale delle Filippine, è il quotidiano inglese The Sun.
Nonostante Angel abbia effettuato diversi controlli ecografici durante la gravidanza, nessun medico aveva riscontrato particolari anomalie nel feto. Ecco perché i dottori si sono detti stupiti quando, alla nascita del bambino unicorno, hanno visto sulla sua testa una sporgenza delle dimensioni di un uovo.
Questo nodulo si è successivamente gonfiato fino a raddoppiare il suo volume, assumendo una forma molto simile a quella di un corno.
La condizione di Nhel John è stata definita dai medici encefalocele che si manifesta quando si verifica una malformazione congenita del cranio.
In altre parole, le ossa che compongono la volta cranica non si saldano completamente, dando così origine a dei “buchi” attraverso i quali può fuoriuscire del tessuto cerebrale e meningeo. L’encefalocele si manifesta più frequentemente come una sporgenza localizzata nella zona posteriore del cranio (encefalocele con sede occipitale), ma può formarsi anche nella zona frontale del capo (sulla fronte o naso), o, come per il bambino unicorno, sul vertice (encefalocele mediano parietale).
Come riportato sul sito dell’organizzazione americana NORD (National Organization for Rare Disorders), la maggior parte degli encefalocele sono di grandi dimensioni, e quindi diagnosticabili ancor prima della nascita. È tuttavia possibile che tali malformazioni possano avere delle dimensioni molto più piccole e non visibili attraverso l’ecografia.
La causa dell’encefalocele è al momento sconosciuta e l’unico trattamento è il tempestivo intervento chirurgico.
Bambino unicorno: solo un’operazione può salvarlo.
Come detto in precedenza, il corno del piccolo Nhel Jhon ha raddoppiato le sue dimensioni in poche settimane. La sua protuberanza infatti è ricolma di liquido acquoso, per tale motivo la stessa viene tenuta costantemente bendata al fine di prevenire eventuali emorragie o ferite.
Pur essendo tornato a casa con i suoi genitori, il neonato necessita di un’assistenza 24 ore su 24, fino a quando non verrà operato presso il Pasig General Hospital, un vero e proprio intervento chirurgico salvavita che permetterà ai medici di rimuovere la malformazione e riposizionare la parte del cervello cresciuto nel corno.
“Ancora non sappiamo ancora come pagare le spese mediche – ha dichiarato Angel – Ci penseremo una volta che l’operazione verrà eseguita, per ora la nostra priorità è fargli fare l’intervento chirurgico”.
Fiducioso è anche il padre del bambino unicorno, Ronel, la cui speranza è quella di poter un giorno giocare insieme a suo figlio:
“Spero che il mio bambino guarisca presto. So che può farcela. Faremo tutto il possibile. Mi piacerebbe vedere il mio bambino crescere, così potrò giocare a calcio con lui come fanno gli altri bambini. Se lo merita, è così bello”.
Qui di seguito il video che mostra il momento in cui il bambino viene medicato.
Fonte: The Sun