Durante un’accesa discussione intercorsa tra una nostra amministratrice ed un utente, leggibile sul canale YouTube di Vita da Mamma (piattaforma video legata al nostro blog), quest’ultima ha affermato che i figli rovinano la vita.
Ovviamente colei che ha fatto tale dichiarazione ha poi rivelato di non essere ancora diventata genitore, ragion per cui non poteva avere piena contezza delle proprie affermazioni.
Ogni mamma, come ogni papà, è ben consapevole che un figlio può sì stravolgere e sconvolgere la vita ma senza ombra di dubbio può renderla solo ed esclusivamente meravigliosa.
A dimostrazione di ciò, vi riporto qui di seguito la storia di una ragazza diventata mamma a 12 anni che, con la sua esperienza, ha voluto dar voce a tutte le donne che hanno scelto la vita.
Mamma a 12 anni: la storia di Aurora e Stefano.
Aurora oggi ha 19 anni e, nonostante possa essere ancora considerata un’acerba adolescente, in realtà si presenta come una madre matura e ben consapevole del ruolo che ha lei stessa ha scelto di ricoprire quando ha scoperto che sarebbe diventata mamma a 12 anni.
La giovane viveva con la nonna, era cresciuta senza l’affetto dei suoi genitori, sua madre l’aveva lasciata quando aveva appena un anno mentre non aveva mai conosciuto suo padre. Per tale motivo veniva seguita dai servizi sociali di Forlì, gli stessi ai quali si rivolse quando si scoprì incinta.
“Avevo 12 anni, ero una bambina e aspettavo un figlio – racconta la 19enne – Tutto il mondo degli adulti si mosse per ‘aiutarmi’, ma aiutarmi ad abortire, invece quel fagiolino era già mio e io non avevo mai provato la felicità che sentivo da quando lo avevo dentro”.
Era l’agosto del 2011 quando, aiutata da nonna Valentina, Aurora scoprì l’esistenza di quel piccolo essere che da diverse settimane stava pian piano crescendo dentro di lei. Non si accorse subito della gravidanza perché il primo mese ebbe ugualmente il ciclo, un ritardo che in seguito le permise di salvare suo figlio.
Seppur il suo corpo risultasse abbastanza grande per poter generare la vita e diventare mamma a 12 anni, secondo la legge Aurora era ancora troppo piccola per poter prendere una decisione così importante e che avrebbe pesantemente influito sulla sua vita futura.
Tutti si opposero con forza a quella gravidanza, dalla nonna al giovanissimo futuro papà (di appena due anni più grande della mamma bambina), ma soprattutto i servizi sociali che, in virtù delle leggi che garantivano loro pieno potere decisionale, prenotarono le visite al consultorio e fissarono la data per l’aborto.
Ma nessuno aveva previsto l’importanza del fattore tempo.
“Il ginecologo ha scoperto che era già di tre mesi e mezzo – racconta Aurora – i termini di legge per abortire erano già scaduti. Lui era seccato, io felicissima”.
A differenza di chi le stava accanto, la bambina era dunque emozionata all’idea di diventare mamma a 12 anni.
A distanza di 7 anni, lei stessa afferma che quel bambino, il suo bambino, non ha rappresentato per lei una “rovina” bensì una vera e propria opportunità di vita.
«Allora ero ribelle e trasgressiva, un colpo di testa dopo l’altro… ma il mio bambino è stato il colpo in testa mandato dal Cielo per salvarmi. Senza di lui oggi sarei sicuramente alla rovina – ha spiegato Aurora – Non volevo fare con lui lo stesso errore che mia madre aveva fatto con me. Io sono figlia di una donna che ha dato alla luce otto figli da quattro padri diversi, Stefano invece dovrà sempre sapere che lui è la mia priorità, tutto il mondo viene dopo di lui”.
Dopo essersi rassegnati all’idea che Aurora sarebbe diventata mamma a 12 anni, i servizi sociali che l’avevano in custodia le proposero di entrare in comunità, nello specifico al Cav di Forlì, il Centro di Aiuto alla Vita, dove ancora oggi vive.
Qui Aurora ha trovato una vera e propria famiglia e, oltre a prendersi cura del suo Stefano, collabora facendo volontariato ed aiutando gli operatori e i volontari.
“Di giorno faccio il servizio civile in una scuola elementare a sostegno degli scolari problematici – spiega – Di notte invece studio per l’ultimo anno di odontotecnico”.
Aurora non si è mai pentita di esser diventata mamma a 12 anni, al contrario difende la sua scelta convinta che il suo bambino le abbia salvato la vita.
“Se avessi dato retta agli adulti, ok, oggi andrei in discoteca e sarei libera, ma la mia vita sarebbe disperata: allora frequentavo una compagnia poco bella e vedo come sono finiti male gli altri, come sono angosciate le mie amiche che hanno abortito. Quella piccola cosina dentro di me mi ha salvata”.
Pur precisando che diventare genitori richiede una maturità necessaria a sostenere il carico di responsabilità al quale si va incontro, la storia della piccola Aurora e di suo figlio Stefano vuol essere un inno alla vita e all’amore verso una creatura che non ha scelto di venire al mondo.
Fonte: Avvenire
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