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Belen Rodriguez video hard: intimità violata

di Federica Federico

16 Ottobre 2011

belen video hard in reteBelen Rodriguez è la protagonista di un video hot.

Attenzione: non si tratta di un girato a fini commerciali, è un filmato amatoriale ripreso nella intimità di una camera da letto e presumibilmente quando la Rodriguez, ancora estranea al mondo del Jet set, era persino minorenne. Con lei non uno sconosciuto ma Tobias Blanco, il fidanzato dei tempi della giovinezza .

Visto così il filmato, oramai noto come “il video hard di Belen Rodriguez” si ridimensiona molto.

La Rodriguez, rimasta vittima di questa grave “usurpazione” dell’intimità, non rilascia dichiarazioni in merito. E dal suo staff arriva solo un “No Comment”.

Corona, invece, lascia intendere che la gravità dell’accaduto avrà altrettanto gravi conseguenze a danno di chi ha usato a proprio vantaggio le immagini in questione, tanto più che nel video di cui molto si parla Belen non era ancora maggiorenne.

In queste ore emerge un’ultima notizia in merito al video hard: l’anno scorso qualcuno aveva già cercato di vendere il girato alle riviste scandalistiche ma senza successo.

Adesso il filmato ha trovato facilmente spazio in rete, come e perché ciò è avvenuto?

Dal blog che per primo ha diffuso il “link incriminato” si difendono adducendo a loro discolpa il fatto che tale collegamento gli sarebbe stato girato via mail ed in forma anonima.

Per parte mia mi domando che genere di interesse alla informazione possa indurre a pubblicare un link simile, in altre parole per quale ragione chi lo ha ricevuto ha scelto di pubblicarlo e non lo ha invece cestinato (o consegnato alla protagonista)?

Molti parlano di pornografia riferendosi a questo video amatoriale. Ebbene, se è vero che le parole hanno un loro preciso senso, anche discorrendo di “gossip” è necessario fare attenzione a ciò che si dice:

la parola pornografia ha origini antiche, è di etimologia greca proviene da πόρνη (si legge porne) che significa prostituta “prostitutae da γραφή (si legge grafè) che significa “immagine“.

Letteralmente, dunque,è pornografia ciò che riproduce immagini sessuali tali da potere essere ritenute estreme o spinte (non a caso l’etimologia parte da pornè, cioè da una negativa accezione del sesso).

Ciò che in sintesi vorrei considerare è questo:

se nel video di cui tanto si parla la donna ritratta di fatto fa l’amore con il suo fidanzatino non è lecito né ammissibile dare a quelle immagini il nome di pornografia.

Ed ancora mi domando: se qualificassimo in tal modo il noto video dovremmo allo stesso modo tacciare di pornografia tutte le foto scandalistiche scattate sui più diffusi giornali di gossip?

In rete, nei mille e mille articoli di commento all’accaduto, si è tenuta alta l’attenzione sul fatto che il video è letteralmente rubato da una camera da letto e non è stato girato per essere reso pubblico? Aparer mio No! E ciò è assai grave.belen video hard

Se chi ha pubblicato il link del video ha leso Belen, la sua intimità, la sua femminilità e la sua immagine, allo stesso modo le sta nuocendo chi aiuta la ricerca del video e chi incuriosisce pubblicando immagini tratte dal video stesso (che, poi, non sono un bel vedere, non perché Belen non sia bella, ma semplicemente perché sono immagini che appartengono alla personale intimità di una donna che evidentemente non voleva mostrare questo di sè).

Non conta che Belen abbia fatto del suo corpo negli anni la propria fortuna, non conta che ella stessa si sia variamente esposta a scatti provocanti, non conta, cioè, chi sia capitato in questa brutta storia; contano, invece, i fatti: c’è un video molto intimo che facilmente si è diffuso in rete senza il consenso di chi vi è immortalato.

La polizia postale sta lavorando per rimuovere le immagini rubate.

E sarebbe auspicabile che tutti i frequentatori della rete eliminassero dai loro spazi anche le foto che riprendono l’intimità della “Donna Belen”, ciò non solo e non tanto per le possibili o impossibili ripercussioni legali, ma per rispetto alla privacy ed alla intimità di tutti.

Personalmente credo che di questa storia si debba parlare, spero che gli stessi interessati lo facciano pubblicamente ed a gran voce, ma non per raccontare del video in sé e non per giustificarlo (anche perché in un gioco privato ed innocuo nulla c’è da giustificare), piuttosto affinché tale disavventura divenga spunto di riflessione ed esempio importante per tutti:

oggi esiste nel mondo della comunicazione una emergenza sottaciuta che si chiama TUTELA DELLA PRIVACY e va portata alla luce, discussa e maggiormente tutelata.

Chi sa se da adesso in poi qualcuno rivaluterà il valore di uno scatto rubato e di una immagine sottratta alla vita privata?



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