Mentre le indagini dei carabinieri sono concentrate sulla ricerca di un possibile complice che abbia aiutato il 17enne di Alessano (LE), reo confesso, emergono nuovi particolari sull’ autopsia di noemi.
Autopsia di Noemi: trovata punta del coltello.
Effettuata lo scorso martedì, 19 settembre, l’autopsia sul corpo di Noemi Durini, la 16enne di Specchia uccisa la mattina del 3 settembre scorso dal suo fidanzato, non era riuscita a risolvere i molti dubbi su quanto accaduto quella tragica domenica.
Importanti invece sarebbero stato i prossimi 60 giorni, tempo che la procura di Lecce ha fornito ai medici legali che si sono occupati dell’esame autoptico.
I prelievi effettuati durante l’ autopsia di Noemi infatti saranno analizzati in maniera molto più accurata proprio in questi giorni.
Erano dunque attesi nuovi particolari sulla vicenda che, come previsto, non sono tardati ad arrivare.
L’ autopsia di Noemi ha infatti permesso di rilevare la presenza della punta della lama di un coltello rimasta conficcata nella nuca della giovane assassinata.
Un particolare che confermerebbe, seppur in parte, quanto dichiarato dall’assassino.
Autopsia di Noemi: la versione data dall’assassino reo confesso.
Durante il lungo interrogatorio che ha portato alla sua confessione ed al ritrovamento del cadavere di Noemi dopo 11 giorni dalla sua scomparsa, il 17enne aveva raccontato agli inquirenti di aver colpito la fidanzata con il coltello che la stessa, a suo dire, aveva portato con sé perché intenzionata ad uccidere i genitori del fidanzato, da sempre contrari alla loro relazione.
Il giovane di Alessano ha poi spiegato che parte della lama del coltello si fosse spezzata subito dopo aver sferrato il colpo alla nuca e che lui stesso avrebbe poi preso il manico dell’oggetto trasformato in arma, lo avrebbe avvolto nella sua maglietta e lo avrebbe gettato in una zona di campagna.
Purtroppo il reo confesso non è stato in grado di indicare poi agli inquirenti il luogo esatto dove avrebbe gettato il coltello, la presunta arma del delitto quindi non è stata ancora ritrovata.
Il particolare rilevato grazie all’ autopsia di Noemi avrebbe in un certo qual modo confermato parte di questo racconto ma diventa a questo punto fondamentale riuscire a trovare il più volte menzionato coltello.
Per tale motivo la Procura per i minorenni ha disposto che venga perquisita di nuovo la casa del fidanzato della 16enne al fine di riuscire a trovare la parte mancante del coltello.
Nel contempo, come detto in precedenza, gli inquirenti continuano a verificare le immagini delle videocamere di sorveglianza nel tentativo di poter ricostruire con più esattezza quanto accaduto quella mattina ed eventualmente trovare un riscontro su un presunto complice del ragazzo omicida.
Omicidio Noemi Durini: il mistero della seconda auto
Fonte: ANSA