Come insegnare i verbi ai bambini? Come riuscire a far sì che non solo li memorizzino ma li usino con cognizione di causa e appropriatamente?
I bambini che acquisiscono i verbi come una poesia da imparare a memoria difficilmente parleranno bene e molto raramente sapranno utilizzare correttamente ogni forma verbale nel contesto appropriato.
La comprensione dei verbi e la loro metabolizzazione rappresenta per i bambini delle elementari una delle più ardue prove da superare. Molte sono le mamme che a casa, durante gli odiosissimi ma spesso importanti compiti, si trovano alle prese con la memorizzazione dei verbi e si chiedono come porli all’attenzione del bambino.
Come insegnare i verbi ai bambini – 1° comandamento: non imparare semplicemente a memoria.
Non è possibile memorizzare i verbi senza aver compreso a cosa serve e come si usa il singolo modo e tempo verbale.
Il verbo è quella parte della frase che esprime l’azione. Risponde alla domanda: “cosa succede o cosa fa?”
Prima di insegnare i verbi ai bambini (quindi prima che i bimbi affrontino la coniugazione delle diverse forme verbali) è opportuno che i piccoli riescano a distinguere il verbo all’interno della frase. Pertanto, care mamme, partendo da frasi semplici aiutate i bambini a individuare i verbi.
Mario gioca con le costruzioni.
Chiedete al bimbo chi è il protagonista (il soggetto): Mario; domandategli cosa fa: gioca con le costruzioni, e aiutatelo a limitare al verbo il riconoscimento dell’azione compiuta dal soggetto: gioca.
L’esercizio del riconoscimento dei verbi all’interno delle frasi deve essere graduale e il bimbo deve comprendere che l’espressione linguistica, scritta e verbale, non potrebbe essere efficace se le frasi non fossero organizzate strutturalmente in modo ordinato e logico.
Il verbo è membro importante della frase e ciascun verbo ha un valore proprio a seconda dell’azione che esprime. In altre parole i verbi si coniugano (quindi si scrivono) in modo diverso perché possono e devono esprimere azioni differenti.
Come insegnare i verbi ai bambini – 2° comandamento: i verbi hanno modi e tempi diversi perché devono esprimere le azioni più diversificate.
I verbi devono essere capaci di esprimere azioni che stanno accadendo, che sono appena accadute, che sono accadute tempo fa (tanto o poco), che accadranno, che potrebbero accadere, ecc.
L’esempio da fare al bambino passa attraverso il confronto tra frasi differenti:
Mario mangia la pasta;
Mario mangiava la pasta;
Mario mangerà la pasta.
Quando è diversamente avvenuto il fatto? Questa è la domanda da porre al bambino: mangia = ora; mangiava = in un tempo passato; mangerà = in futuro. Ciascuna di queste frasi esprime un’azione collocabile in un arco temporale differente.
E’ bene che i piccoli scoprano la naturale capacità del verbo di collocare le azioni in un tempo: ora – prima e dopo (presente – passato e futuro).
Come insegnare i verbi ai bambini – 3° comandamento: ogni modo è una casetta in cui abitano dei tempi.
Il modo indicativo è la casetta della “famiglia certezza” perché i verbi espressi all’indicativo individuano azioni reali, che certamente accadono, sono accadute o accadranno.
Vivono nella casetta del modo indicativo 8 tempi.
In una fantasiosa esemplificazione, capace di aiutare la memorizzazione, possiamo insegnare i verbi ai bambini presentando i tempi come fratellini:
- Presente – Imperfetto – Passato Remoto e Futuro Semplice sono i “fratellini dei tempi semplici“.
I fratellini dei tempi semplici si usano nelle frasi facili, per esempio: “Mario dorme nel suo letto“. E’ importante che il bambino distingua i tempi semplici da quelli composti e che sappia che i fratellini dei tempi composti:
- Passato Prossimo, Trapassato Prossimo, Trapassato Remoto e Futuro Anteriore compaiono nelle frasi complesse, ovvero quelle frasi in cui vengono espresse (o riportate o raccontate) più azioni che tra loro vanno coordinate in un discorso logico.
Tra i fratellini dei tempi complessi solo il passato prossimo è capace di esprimere anche frasi semplici: “Mario ha dormito nel suo letto“.
E qui si sostanzia il 4° comandamento valido per insegnare i verbi ai bambini: i tempi semplici e quelli composti si distinguono in base alla complessità delle frasi in cui è appropriato e corretto utilizzarli, nonché in base alla loro struttura.
Tempi semplici e composti, infatti, si distinguono anche per la struttura: nei tempi semplici il verbo è uno e solo, in quelli composti il bimbo vedrà dinnanzi ai suo occhi due amici verbi che si prendono per mano essere o avere + il verbo che esprime l’azione (il primo amico è l’ausiliare).
Come insegnare i verbi ai bambini – 5° comandamento: ogni tempo verbale colloca l’azione in uno spettro temporale diverso.
Una volta compreso cos’è il verbo, quali azioni esprime il modo indicativo e in cosa i tempi semplici si distinguono da quelli complessi, è necessario che il bambino comprenda, tempo per tempo, quali azioni esprimono le diverse forme verbali.
Perchè dico il papà sposò la mamma e non sposava; perchè dico Io partì per un lungo viaggio e non partivo? Tutto dipende dalla natura dell’azione espressa e dalla diversa necessità di collocarla in uno spazio temporale.
Il presente esprime l’azione e la situazione dell’ “ora e adesso” ovvero rappresenta ciò che avviene nel momento in cui si parla.
Mario guarda il suo cartone animato preferito.
Il presente può, altresì, esprimere anche un’azione abituale.
Ogni sera Marta telefona alla nonna.
L’imperfetto esprime un’azione che si è compiuta nel passato, ha avuto una certa durata o si è ripetuta.
Quando eri piccolo mangiavi le pappine.
Può anche esprimere la contemporaneità tra due azioni compiute nel passato.
Mentre tu studiavi, io lavoravo al Pc.
Il passato remoto esprime un’azione o una situazione che ha auto luogo in un lontano passato e che si è conclusa.
L’anno scorso Anna partì per Londra.
Il futuro semplice è il tempo del “succederà”, esprime quelle azioni che avverranno nel futuro e che, quindi, non sono ancora accadute nel momento in cui si parla.
Maria sposerà Antonio ad Ottobre.
Come insegnare i verbi ai bambini – 6° comandamento: a due a due i tempi del modo indicativo sono tra loro cuginetti (strutturalmente accomunati dalla declinazione dell’ausiliare).
- Presente e Passato Prossimo sono cugginetti;
Io ho (presente) – Io ho avuto (passato prossimo)
- Imperfetto e Trapassato Prossimo lo sono;
Io avevo (imperfetto) – Io avevo avuto (trapassato prossimo)
- Passato Remoto e Trapassato Remoto sono cuginetti;
Io ebbi (passato remoto) – Io ebbi avuto (trapassato remoto)
- Futuro Semplice e Futuro Anteriore lo sono.
Io avrò (futuro semplice) – Io avrò avuto (futuro anteriore)
Come insegnare i verbi ai bambini – 7° comandamento: partite dai verbi essere ed avere e in parallelo ragionate attraverso esempi pratici che la memoria del bambino possa ancorare alla sua realtà.
Se al bimbo piace disegnare usate spesso questo verbo, se gli piace cantare usate quest’altro e nello strutturare le frasi raccontate cose che accadono nella vostra famiglia e nella vita del piccolo affinché gli esempi restino il più impressi possibile nella memoria del bimbo.
Come insegnare i verbi ai bambini – 8° comandamento: ogni tempo composto si insinua nelle frasi complesse per coordinare diversi accadimenti e dare loro un compiuto senso dal punto di vista temporale.
Il passato prossimo si rintraccia in quelle frasi complesse in cui si incontrano due azioni delle quali una è avvenuta in un passato (prossimo ovvero non lontanissimo) e l’altra sta avvenendo ora, nel presente:
La mamma ha cucinato il minestrone, ora Maria mangia con gusto il suo piatto.
Il trapassato prossimo si rintraccia in quelle frasi complesse in cui si incontrano due azioni avvenute entrambe nel passato, una prima dell’alta.
Avevo corso molto perciò mangiai tanto.
Avevo finito i compiti ed ero molto contento.
Avevo corso molto perciò ho mangiato tanto.
La prima frase si esprime al trapassato prossimo – la seconda all’imperfetto o al passato remoto o anche al passato prossimo
Il trapassato remoto si rintraccia in quelle frasi complesse in cui si incontrano due azioni avvenute entrambe nel passato:
- si tratterà di un lontano passato,
- la prima azione o situazione si esprimerà al trapassato remoto e sarà un’azione o una situazione finita e conclusa, avvenuta prima della seconda;
- la seconda azione, per parte sua, si esprimerà specificamente nella forma verbale del passato remoto.
Non appena ebbi finito la mia corsa, mangiai molto.
Non appena ebbe finito i compiti , Mario corse fuori.
Il futuro anteriore si rintraccia in quelle frasi complesse in cui si incontrano due azioni che avverranno entrambe nel futuro, una prima dell’alta:
Quando avrò finito la mia corsa, mangerò.
Quando avrà finito i suoi compiti, Mario giocherà.
Come insegnare i verbi ai bambini – 9° comandamento: non correre
I tempi di assimilazione dei verbi possono essere molto lunghi pertanto è bene procedere a piccolissimi passettini, un comandamento per volta e nella identificazione, spiegazione e metabolizzazione dei tempi affrontate un tempo alla volta piano piano (anche se questo volesse dire seguire ritmi diversi dalla classe che il bimbo frequenta!).
Come insegnare i verbi ai bambini – 10° comandamento: leggere tanto!
La lettura aiuta moltissimo il bambino (ed anche l’adulto) a sviluppare un buon lessico nonchè ad acquisire e rafforzare le competenze grammaticali.
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