Mentre in Italia ci si chiede inorridendo come sia possibile che un fratello abbia potuto uccidere la propria sorella, che l’abbia fatta a pezzi e che abbia smaltito il cadavere del familiare in diversi cassonetti della spazzatura, in America sono tanti gli interrogativi ai quali si sta ancora cercando di dare una risposta circa l’orribile morte di una neonata.
Uccisa, bruciata e poi seppellita, il tutto nell’arco di poche ore dopo la sua nascita, questo è ciò che avrebbe fatto la giovane madre, ponendo fine alla breve esistenza della sua bambina nel modo più brutale ed orrendo.
Brooke Skylar Richardson 18enne accusata di aver ucciso la figlia.
Quelle appena descritte sembrerebbero scene da film horror o di uno splatter, sarebbe bello poter definire tutto ciò una semplice, seppur brutale, fantasia cinematografica ma stiamo purtroppo parlando della realtà, una dura, cruda ed orrenda verità che getta ombre sempre più scure sulla parola “umanità”.
Come detto in precedenza, il popolo americano è stato di recente scosso dal caso che vede coinvolta Brooke Skylar Richardson, una cheerleader di 18 anni che si è diplomata lo scorso maggio.
La giovane è stata accusata di aver ucciso, bruciato e seppellito la sua bambina poco dopo averla data alla luce, imputazioni per le quali Brooke Skylar Richardson continua a dichiararsi non colpevole.
Secondo Warren David P. Fornshell, procuratore della contea che si occupa della formulazione dell’accusa contro la ragazza, il motivo che avrebbe spinto la 18enne a commettere tali crudeli atti sulla propria bambina, un movente solo ipotetico e non ancora dimostrato, sarebbero da ricondurre alle apparenze di “famiglia felice e perfetta”.
I genitori di Brooke Skylar Richardson, in particolar modo la madre, non avrebbero tollerato le voci dei vicini che avrebbero potuto in qualche modo giudicare la ragazza e rovinare così la reputazione della famiglia.
Il caso di Brooke Skylar Richardson: la ricostruzione dei fatti.
Ci troviamo a Carisle, una piccola cittadina situata nella parte sud-occidentale dell’Ohio (USA).
Il 14 luglio scorso la polizia locale riceve una segnalazione da un ufficio di ostetricia e ginecologia che li avvisa della possibile presenza di un bambino morto. Da qui hanno inizio le indagini.
Dopo essersi recati presso l’abitazione della famiglia della giovane Brooke Skylar Richardson, gli agenti hanno provveduto ad ispezionare la stessa e, durante la perlustrazione del cortile, hanno rinvenuto resti del neonato seppelliti in una buca non molto profonda scavata nel loro giardino.
Stando ai primi rilevamenti effettuati sul piccolo corpicino, in seguito resi noti anche attraverso le dichiarazioni del procuratore della contea, è emerso che:
- Quello che inizialmente si credeva essere un bambino è in realtà una bambina che nei prossimi atti processuali verrà chiamata Baby Jane Doe;
- La misura ossea della bambina corrisponde a quella di un neonato venuto alla luce tra la 38° e 40° settimana di gestazione;
- Sarà difficile riuscire a determinare la causa della morte della bambina perché, subito dopo il decesso, il suo corpo è stato bruciato e seppellito subendo così una significativa decomposizione.
Ritenuta al momento l’unica responsabile del decesso della bambina, Brooke Skylar Richardson è stata arrestata dalla polizia di Carisle il 20 luglio scorso.
<<Le accuse generali contro di lei sono che durante la notte tra il 6 e il 7 maggio del 2017 ha fatto nascere un neonato ed ha causato la morte di quel neonato – ha spiegato il procuratore Fornshell – Lo ha poi bruciato e lo ha seppellito nel cortile della propria residenza>>.
Il prima istanza, durante un’udienza svoltasi il 21 luglio corso, Brooke Skylar Richardson è stata accusata di omicidio.
Successivamente, più esattamente il 4 agosto, la corte le ha imputato 5 capi d’accusa: omicidio aggravato, omicidio colposo involontario, messa in pericolo di un bambino, manomissione di prove e occultamento di un cadavere.
Nonostante il procuratore della contea sia convinto della colpevolezza di Brooke Skylar Richardson, lo stesso ha affermato che il caso non verrà trattato come pena di morte ma non è detto che, nel caso di ulteriori prove, qualcosa possa cambiare nel corso del processo.
Attualmente Brooke Skylar Richardson si trova agli arresti domiciliari, rilasciata lo scorso 7 agosto su cauzione stabilita a 50mila dollari.
La giovane continua a dichiararsi non colpevole supportata dal proprio legale, l’avvocato Charles M. Rittgers che, oltre a sostenere la sua innocenza, la descrive come una brava ragazza, una persona molto buona che non ha mai avuto problemi con la legge.
Non è ancora chiara invece la posizione dei genitori della ragazza, ossia se questi siano totalmente estranei ai fatti, se l’abbiamo in qualche modo istigata a commettere l’omicidio e se siano suoi complici.
E mentre le indagini proseguono, il giudice ha fissato la data dell’inizio del processo contro Brooke Skylar Richardson che si svolgerà il prossimo 6 novembre.
Fonti: Fox45now – WCPO – Facebook