Seguici:

Caviglie e piedi sanguinanti dopo tuffo in mare: la storia

di Maria Corbisiero

08 Agosto 2017

Tutto ciò che voleva era semplicemente trovare nell’acqua fredda un po’ di refrigerio per le sue gambe stanche dopo aver disputato una partita di calcio.

Mai si sarebbe aspettato di uscire dall’acqua e vedere caviglie e piedi sanguinanti, un’emorragia per la quale è stato necessario l’intervento dei medici che non sono riusciti a spiegare le cause di quella copiosa perdita di sangue.

Caviglie e piedi sanguinanti dopo tuffo in mare: la storia.

Caviglie e piedi sanguinanti dopo tuffo in mare: la storia

Sam Kanizay è un ragazzo di 16 anni divenuto suo malgrado famoso in tutto in mondo per le immagini delle sue caviglie e piedi sanguinanti condivise su diversi giornali di varie nazioni.

Un “incidente” che i medici che lo hanno assistito non sono riusciti a spiegare ma che ha trovato diverse ipotesi, ed infine la reale causa, pronunciate da alcuni esperti della comunità scientifica.

 

Ma procediamo con ordine.

Lo scorso sabato, 5 agosto 2017, dopo aver disputato una partita di calcio, Sam decide di cercare un po’ di sollievo per le sue gambe stanche nelle fredde acque dell’Oceano. Siamo a Brighton Beach, Melbourne (Australia).

Il giovane immerge così la parte inferiore del suo corpo in acqua e vi resta per circa 30 minuti. Durante questo lasso di tempo avverte come un leggero formicolio alle gambe ma suppone sia un disturbo dovuto al freddo.

 

Quando esce dall’acqua, Sam afferma di essersi scrollato distrattamente dagli arti inferiori quella che credeva essere sabbia e che poco dopo ha notato caviglie e piedi sanguinanti.

Sorpreso da tutto ciò, il 16enne tenta di pulirsi sotto la doccia ma questo non è sufficiente a fermare l’emorragia che lo costringe al ricovero ospedaliero.

bCT0qPV

Trasportato dapprima presso l’ospedale di Sandringham e poi trasferito in quello di Dandenong, entrambi sobborghi di Melbourn, Sam è stato assistito dai medici che, dopo aver ripulito caviglie e piedi sanguinanti, hanno notato sulle stesse tanti minuscoli puntini o morsi.

Nessuno dei medici che lo ha assistito è però riuscito a dare una spiegazione alle caviglie e piedi sanguinanti, tante le ipotesi tra cui quella del pidocchio di mare, un parassita “spazzino” che ripulisce il mare nutrendosi di pesci morti o tessuto vivo.

 

Vista l’incertezza dei medici e degli esperti che non hanno saputo dare un motivo ben preciso alle caviglie e piedi sanguinanti di Sam, il padre di quest’ultimo, Jarrod Kanizay, ha deciso di recarsi sulla medesima spiaggia nella speranza di poter catturare il o i responsabili di quanto accaduto.

 

Grazie ad una rete da pesca, al cui interno aveva messo della carne, l’uomo è riuscito a catturare delle piccolissime creature marine che ha successivamente filmato mentre divorano la carne cruda loro offerta.

 

 

 

 

Supponendo che fossero la causa delle caviglie e piedi sanguinanti di Sam, il signor Kanizay ha chiesto al biologo marino Genefor Walker-Smith, attuale direttore delle collezioni (Invertebrati marini) del Museo di Victoria, di esaminarne un campione.

L’esperto ha in seguito dichiarato che si tratta di un tipo di crostaceo conosciuto con il nome scientifico lysianassid amphipods.

 

Ecco quanto si legge in una nota ufficiale pubblicata ieri, lunedì 7 agosto, sulla pagina facebook del Museums Vicotria:

<<Il nostro biologo marino Genefor Walker-Smith ha esaminato un campione raccolto dalla famiglia e ha detto che le creature sono spazzini che comunemente mordono ma solitamente non causano questo tipo di lesioni>>.

Nonostante ciò, vi è una spiegazione alle caviglie e piedi sanguinanti di Sam:

<<È possibile che gli anfipodi contenessero un anti-coagulante che spiega l’incapacità di fermare il flusso di sangue e che l’acqua molto fredda potrebbe essere la ragione per cui Sam non ha avvertito i morsi>>.

Gli esperti precisano che questi esseri non sono velenosi e non possono causare danni durevoli.

 

 

 

 

 

Inoltre chiariscono che questi non devono essere confusi con i pidocchi di mare o “pulci di mare” che, al contrario, fanno riferimento ad un diverso gruppo di crostacei, gli isopodi.

 

Al momento il ragazzo è ancora ricoverato presso l’ospedale di Dandenong perché non è in grado di camminare.

I medici, in via del tutto precauzionale, hanno provveduto anche ad effettuare una biopsia su un campione di tessuto di Sam al fine di dissipare ogni dubbio sulla possibile presenza di altri anfipodi.

 

Fonte: The AgeHerald Sun



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici