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Autolesionismo negli adolescenti: perché accade

di Anna Pannico

10 Luglio 2017

I casi di suicidio tra gli adolescenti sono una realtà endemica, l’insicurezza dell’età, le difficoltà di affermazione dell’io (che possono massimizzarsi in una società violenta e fondata sulla legge del più forte, com’è la nostra), la caduta degli ideali, sono tutti fattori che spingono i ragazzi al compimento di atti autolesivi che possono portare anche al suicidio.

 

Per un adulto, che già conosce e ha affrontato le cose della vita nei diversi livelli di gravità, risulta difficile pensare che un ragazzino, generalmente con età compresa tra gli 11 ed i 15 anni, possa decidere di mettere fine alla sua vita così duramente.

 

I motivi alla base degli atti di autolesionismo negli adolescenti sono da ricercare nei malesseri interiori che il ragazzino o ragazzo vive, disagi tipici che caratterizzano questa fase particolare della vita.

autolesionismo negli adolescenti quali sono i motivi

L’ adolescenza è l’età di transizione tra l’infanzia e l’età adulta, caratterizzata da profonde mutazioni sia a livello fisico che psicologico, che generano nel ragazzo forti instabilità soprattutto emotive.

In questo momento della vita, in preda ai molteplici e repentini cambiamenti, gli interrogativi ed i dubbi su se stessi aumentano, il ragazzo comincia a ridefinire l’immagine di sé che ha acquisito durante l’infanzia e diventa spettatore dei cambiamenti che lo travolgono, primi fra tutti quelli fisici.

L’adolescente è assetato di verità, vuole conosce e capire, per questo difficilmente si adatta alle tendenze del mondo e dell’ambiente a lui circoscritto, mostrandosi sempre ribelle e rivoluzionario ad ogni forma di regola.

 

In questo turbine di cambiamenti l’adolescente cerca un senso a quello che gli succede e che gli sta intorno, stato d’animo questo, che potrebbe generargli malesseri interiori che, se non opportunamente monitorati, conducono al pericoloso fenomeno dell’autolesionismo negli adolescenti.

 

Autolesionismo negli adolescenti.

 

L’autolesionismo può giocare un ruolo cruciale nella vita di un adolescente, in fondo, è il fenomeno che sta alla base del tristemente noto “Blue Whale”, il gioco virtuale che negli ultimi tempi ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica.

Per autolesionismo si intende il danneggiamento del proprio corpo attraverso lesioni autoinflitte compiute intenzionalmente, le quali potrebbero avere come fine ultimo il suicidio.

L’ autolesionismo negli adolescenti è un fenomeno molto diffuso specie tra le ragazze, in quanto meno inclini, rispetto ai maschi, a “sfogare” all’esterno il proprio malessere.

 

I comportamenti autolesionistici più comuni nell’adolescenza consistono nel procurarsi tagli, strapparsi i capelli, colpirsi, provocare il sanguinamento della pelle, arrecarsi bruciature.

Non necessariamente l’autolesionismo negli adolescenti porta al suicidio, ma rappresenta un grave fattore di rischio che aumenta il collegamento tra i due fenomeni.

 

L’autolesionismo negli adolescenti assume forme e stadi diverse, più e meno gravi, e le cause determinanti differiscono. Inoltre, gli episodi possono essere singoli o ripetuti o addirittura l’autolesionismo potrebbe essere identificato dall’adolescente come il suo stile di vita.

Nella maggior parte dei casi, l’ autolesionismo negli adolescenti viene praticato per attirare le attenzioni delle persone che stanno intorno (nucleo familiare) alle quali non si riesce a comunicare un proprio malessere interiore. In altri casi, invece, l’autolesionismo cerca di dare sollievo ad emozioni negative che nell’intimo non si riescono a gestire, tramutandole in sofferenze fisiche.

Un ruolo determinante giocano anche le influenze esterne a cui oggi un adolescente è costantemente esposto. Molto spesso l’imitazione degli altri, il concepire gesti così estremi come atti coraggiosi di affermazione personale, innescano nel ragazzo una vera e propria sfida che porta soltanto all’autodistruzione.

 

L’adolescente è debole perché di per sé già vive la condizione di instabilità tipica dell’adolescenza, non ha ancora piena consapevolezza del suo essere e non sa ancora discernere bene cosa è giusto da ciò che è sbagliato per se stesso.

 

A fomentare l’autolesionismo negli adolescenti concorrono i falsi ideali di una società poco incline a potenziare l’essere sull’apparire, nonchè le diverse forme di discriminazione.

autolesionismo negli adolescenti quali sono i motivi

Il bullismo, il cyberbullismo, l’omofobia e tutte le altre forme di discriminazione, giocano un ruolo determinate nel malessere che l’adolescente sviluppa verso se stesso e la vita.

Il giudizio negativo del gruppo che ricada sulle imperfezioni fisiche o più in generale sul modo di essere di un ragazzo contribuisce a creare nell’adolescente sentimenti di inadeguatezza.

Sentendosi brutto e decisamente inferiore rispetto agli altri, il ragazzo discriminato diventa vittima anche di sé stesso sviluppando un sempre più profondo mal di vivere.

 

Questo è un grave campanello d’allarme perché l’adolescente ha bisogno di un gruppo di coetanei con i quali confrontarsi . Sentirsi discriminato all’interno di un gruppo può dar vita ad atti di autolesionismo negli adolescenti, specie nelle personalità più deboli ed insicure, sopratutto quando il ragazzo non ha altri luoghi di confronto familiare o sociale, quando è timido, isolato, chiuso e poco empatico.

 

Il web non va demonizzato, tuttavia è bene che i genitori sappiano che è uno strumento esposto a dei rischi e come tale va usato con le dovute cautele.

Un uso non consapevole e distorto di internet espone gli adolescenti a molteplici pericoli, dagli adescamenti al bullismo fino alla scoperta di macabri mondi virtuali che possono tramutarsi in pericolosissime dipendenze.

 

Senza sottovalutare che il web rischia di diventare un rifugio per il ragazzo nel quale coltivare la falsa illusione di rapportarsi con il mondo intero, riempiendo probabilmente il suo senso di solitudine, ma sminuendo completamente l’importanza del contatto e delle relazioni interpersonali.

 

Osservare le possibili manifestazioni di disagio dando spazio ad una profonda comunicazione, è l’unico atteggiamento che può prevenire l’autolesionismo negli adolescenti, sostenendoli in una crescita sana e nell’accettazione dei cambiamenti circostanti.

autolesionismo negli adolescenti quali sono i motivi

Alcuni atteggiamenti che potrebbero essere segno di malessere sono:

 

  • difficoltà ad affermare la propria personalità;

 

  • problemi scolastici;

 

  • difficoltà a definire i propri obiettivi;

 

  • disagio nelle relazioni con i coetanei ed isolamento;

 

  • disagio rispetto al corpo;

 

  • angosce e paure;

 

  • conflittualità con i genitori;

 

  • rabbia ed aggressività;

 

  • disturbi dell’alimentazione;

 

  • autolesionismo nei pensieri e nelle azioni (pensa di suicidarsi, si taglia, fa cose troppo rischiose).

 

Soprattutto con gli adolescenti appare difficile imporre loro delle regole rigide da seguire ma è fondamentale favorire in tutti modi la comunicazione, specie all’interno della famiglia. E’ importante parlare, interessarsi alle attività svolte da ciascuno condividendo stati d’animo e sensazioni.

I ritmi frenetici del quotidiano spesso fanno perdere di vista i veri bisogni dei figli e di chi ci sta accanto, rischiando di innescare dinamiche spiacevoli dalle quali è difficile uscire.

Ovviamente, non in tutti i casi i disagi tipici dell’adolescenza si tramutano in autolesionismo o in suicidio, ma la linea di demarcazione è molto sottile e facilmente passabile.

L’ autolesionismo negli adolescenti esiste e troppo frequentemente si verifica.

Ogni genitore o educatore ha il dovere di accompagnare i giovani ad una crescita personale sana, nel rispetto delle diversità e della libertà di ciascuno e fondata su valori che partono dal rispetto e dallo stare bene con se stessi.

 

 

Vita da Mamma in collaborazione con Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Pagina Fan

 

 

Fonte Immagini: Ingimage ID Immagini ING_39524_03245- ING_39524_00357- ING_39524_00033

 



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