In famiglia tutte le relazioni dovrebbero essere governate dall’affetto e dalla reciprocità, ma in molte famiglie questo non accade e si finisce col vivere rapporti astiosi. Siccome non fa bene soccombere ad alcuni atteggiamenti altrui, è necessario riconoscere i parenti passivo-aggressivi e gestire al meglio i rapporti.
I parenti passivo-aggressivi non riescono ad esprimere in modo diretto, chiaro e sincero la rabbia e le altre emozioni negative che provano, ricorrendo ad una comunicazione diversa e subdola.
Una persona di questo tipo tende a lamentarsi negativamente, si sente inferiore agli altri e assume un atteggiamento litigioso e sulla difensiva.
Con questo comportamento vuole comunicare all’esterno il suo malessere interiore, ricercando attenzioni e consensi che normalmente non riesce ad ottenere. Si tratta di veri e propri stratagemmi che adotta per sentirsi biasimata ed al centro delle attenzioni.
In altri casi invece, i parenti passivo-aggressivi non hanno l’intento di esprimere all’esterno la loro condizione interiore, ma questa si evince ugualmente dai loro atteggiamenti.
Parenti passivo-aggressivi. Come riconoscerli.
- Osservare il comportamento della persona.
Studiare una persona aiuta a capire con chi ci rapportiamo. In genere il comportamento dei parenti passivo-aggressivi è molto discordante e caratterizzato da una sottile ipocrisia. Al diretto interessato esprimono apprezzamenti e complimenti ma lo pugnalerebbero alle spalle alla prima occasione. Una persona negativa sminuisce i successi raggiunti dagli altri attraverso la critica ed il disprezzo, invocando subito al complotto o all’imbroglio nell’averli ottenuti. Non gioisce delle felicità altrui ma è sempre concentrata a lagnarsi perché poco apprezzata e sfortunata. In generale nutre risentimento per chi vive un benessere interiore che spesso giustifica con frasi del tipo “Ai miei tempi non avevamo queste opportunità e bisognava faticare di più”, pronunciate sempre con la superbia di chi crede di essere il solo a conoscere bene “come va la vita”.
Insomma, mette sempre in dubbio le scelte e la vita degli altri con la convinzione di essere superiore ma troppo sfortunato nel raggiungere quello che desiderava. Questi sono segni di un tipico disaccordo con se stessi, di una frustrazione personale riversata sugli altri.
- Identificare le azioni passivo-negative che assume nei tuoi confronti.
In genere è una sorta di copione che si ripete. I parenti passivo-aggressivi tendono a compiere sempre le medesime azioni contrastanti, per cui è bene percepirle per dare soluzione al problema. E’ un po’ come quando asseriamo che una persona è prevenuta nei nostri confronti perché in qualsiasi caso ed occasione si comporta sempre alla stessa maniera. C’è da considerare che tali manifestazioni non sempre sono dirette, né tantomeno saranno espresse a parole, ma tutto potrebbe celarsi anche dietro ad innocue (apparentemente) battute e parole.
- Cerca le possibili ragioni che lo spingono a comportarsi così.
Un comportamento simile potrebbe essere spiegato da una gelosia per il fatto che gli altri abbiano raggiunto quello che anche lui avrebbe voluto (ad esempio, il parente in questione non ha superato il concorso per entrare nell’Arma dei Carabinieri, però il nipote ce l’ha fatta). Un comportamento passivo-aggressivo potrebbe essere motivato da un’insoddisfazione personale che la persona vive poiché, a causa di fattori esterni, non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi (ha orientato la sua vita facendosi influenzare dagli altri, è stato costretto a lavorare per cui non ha potuto studiare). In altri casi i parenti passivo-aggressivi proiettano sui cari una brutta esperienza che hanno vissuto, allo scopo di prepararli alle difficoltà della vita. (le contrarietà che hanno ricevuto le pongono agli altri per temprarli nelle difficoltà).
- Non lasciarsi sopraffare.
Rapportarsi con una persona contrariata nei nostri confronti che attacca, sminuisce e mormora indubbiamente è difficile. Spesso, siccome i parenti passivo-aggressivi sono particolarmente vicini, il loro “parlare pesante” finisce con l’influenzare e determinare il nostro agire e pensare. Innanzitutto, è bene imparare a dare il giusto peso alla persona che parla (è affidabile? il suo parlare è dettato o meno da un affetto sincero nei miei confronti? I suoi consigli sono per il mio bene?). Purtroppo le apparenze ingannano e anche coloro che ci sono più vicini potrebbero influenzarci negativamente, forse senza nemmeno rendersene conto. Altro elemento importante per non lasciarsi influenzare è imparare a filtrare il parlare altrui, prendendo il bene e tralasciando il male.
E’ un’azione complicata perché spesso si è coinvolti emotivamente, si ha troppa stima e riverenza per i cari che non si riesce a contraddirli. Insomma, con una certa autonomia di pensiero ed una buona dose di strafottenza l’impresa non sarà difficile.
Come comportarsi con i parenti passivo-aggressivi?
Interfacciarsi con persone di questo tipo a lungo andare diventa difficile e stancante per cui è bene cercare di non soccombere alle negatività altrui.
In casi come questi è importante agire con correttezza ed educazione cercando, se possibile, di comprendere i motivi che sono alla base dell’ostinazione. Comprendere ma non soccombere.
Sarebbe opportuno chiarire con il diretto interessato i motivi che incrinano negativamente il rapporto, in quanto potrebbe verificarsi che inconsapevolmente siamo noi a compiere gesti che infastidiscono gli altri. Importante è che il chiarimento avvenga pacificamente.
Più di tutto, è fondamentale non lasciarsi condizionare la mente e l’esistenza dai pareri negativi dei parenti passivo-aggressivi. Ogni persona esprimerà sempre la propria opinione e nulla vieta che questa possa essere in contrasto con il nostro essere ed agire.
Assumere questo atteggiamento si rende estremamente necessario soprattutto quando un confronto diretto con l’interessato/a è di difficile attuazione.
Adottare le giuste misure con i parenti passivo aggressivi riduce il rischio che tutto si risolva in un litigio definitivo, che comunque è sempre meglio evitare all’interno di una famiglia (salvo casi estremi).