Rachel Beckwith aveva 9 anni quando una terribile disgrazia la portò via da questa terra: il 23 luglio 2011 l’autovettura guidata da sua madre rimase coinvolta in un incidente stradale sull’autostrada I-90 vicino a Seattle, Washington.
Un camion travolse più veicoli, diverse le vetture e le persone implicate nello scontro sulla carreggiata autostradale. Rachel Beckwith non ce la fece, malgrado i soccorsi immediati e il trasporto in ospedale per lei non c’è stato più domani dopo quel terribile impatto, per tre giorni rimase in coma sino alla dichiarazione di morte.
La mamma e la sorella che viaggiavano con la piccola se la cavarono con alcune contusioni e qualche lesione non grave, ma la ferita inferta al loro cuore per la morte di Rachel era ed è insanabile. Quando le macchine furono staccate della bambina rimasero solo i ricordi e i sogni che aveva nutrito nella sua brevissima vita.
Rachel Beckwith aveva dimostrato la sua specialità in occasione del suo nono compleanno:
pochi mesi prima di morire, la bimba chiese a tutti gli amici e ai parenti non questo o quel regalo da principessina ma del danaro da destinare alla costruzione di pozzi di acqua pulita e potabile nei luoghi più poveri e remoti del mondo.
Come testimonia la famiglia stessa, Rachel aveva saputo che in molti luoghi emarginati e poveri del mondo manca l’accesso all’acqua potabile e persino mancano falde affioranti di acqua pulita. Questo l’aveva lasciata tanto scioccata da rendere in lei vivo il desiderio di donare acqua ai bambini bisognosi.
In occasione del suo nono compleanno la piccola raccolse appena 220 dollari, malgrado avesse chiesto a chiunque di regalarle solo danaro per le donazioni.
Dopo la morte di Rachel la mamma ne ricordava la delusione e lo sconcerto, rimembrava il sogno della figlia di portare lontano speranza e amore; fu allora che un pastore della chiesa a cui la famiglia fa capo propose e promosse l’apertura di un fondo per avverare il sogno della bambina: una raccolta di danaro finalizzata a portare l’acqua potabile e pulita nelle mani degli ultimi del mondo di quei bambini assetati e dimenticati dai più.
La storia di Rachel Beckwith e del suo desiderio “di dar da bere agli assetati del mondo” ha presto mosso a compassione tantissime persone, in molti, sin da subito, iniziano a donare spontaneamente.
Il sogno di questa bambina è sopravvissuto alla sua morte, in poco più di un mese i fondo raccolti per sostenere i primi progetti errano già bastevoli a dare il via a qualcosa di buono e fruttuoso.
In nome di Rachel Beckwith sono stati raccolti 1.271.713 dollari, tutti impiegati per effettuare scavi e costruire pozzi di acqua potabile in Etiopia, sono state dissetate 37.700 persone
La mamma e i nonni di Rachel sono stati Africa, hanno assistito ad alcune operazioni di scavo e alla festa inaugurale di alcuni pozzi.
L’immagine della bambina è stata esposta in una chiesa Africana in uno dei villaggi dissetati dal desiderio di Rachel Beckwith; quella piccola foto adagiata su un’altare colorato e la sagoma esile della mamma benedetta da un crocifisso alzato con speranza hanno profondamente toccato il mio cuore.
Questa bambina dimostra a tutti noi come nell’animo puro dei figli viva un respiro d’eternità dal cui anelito noi adulti dobbiamo trarre ispirazione: nutriamoci dell’amore di Rachel Beckwith e di tutte le piccole anime pure come lei … nutriamoci dell’amore che viene dai nostri bimbi!