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Ipotiroidismo: cosa mangiare e cosa non mangiare

di Dott.ssa Maria Paola De Biase

21 Aprile 2017

I problemi alla tiroide sono abbastanza diffusi e spesso a risentirne può essere l’intero organismo. Pur essendo un piccolo organo posto all’altezza del collo, la tiroide si occupa di una serie di funzioni: dal metabolismo di carboidrati, grassi e proteine ai processi di crescita o al funzionamento del sistema nervoso centrale.

La tiroide agisce grazie alla produzione di due ormoni, gli ormoni tiroidei tiroxina (T4) e triiodotironina (T3).

Differenza tra ipertiroidismo e ipotiroidismo.

Ipotiroidismo: cosa mangiare e cosa non mangiare

Quando si parla di tiroide è indispensabile parlare di un altro ormone responsabile della produzione di T3 e T4, ma anche dell’inibizione della stessa se i livelli degli ormoni tiroidei sono sufficienti a svolgere la loro funzione. Questo è il TSH, l’ormone tireotropo o tireostimolante.

 

Chi ha problemi alla tiroide può averne perché produce troppi ormoni e in questo caso soffre di ipertiroidismo o ne produce pochi e in questo caso soffre di ipotiroidismo. Per la diagnosi di queste patologie si fa il dosaggio prima di tutto del TSH, ma anche degli ormoni tiroidei.

In caso di ipotiroidismo, la terapia prevede l’assunzione di levotiroxina, una sostanza che mima l’azione dell’ormone T4 che risulta carente.

Ipotiroidismo: cosa mangiare e cosa non mangiare.

Chi assume levotixina cosa è importante che sappia?

Quando si fa terapia con levotiroxina, ci sono delle indicazioni alimentari da seguire per massimizzare l’effetto del farmaco: il paziente al mattino deve rimanere a digiuno per almeno 30 minuti prima che faccia colazione, in modo che il farmaco venga correttamente assorbito a livello intestinale per poter svolgere la sua azione.

 

In particolare non bisognerà assumere nei 30 minuti che seguono all’assunzione del farmaco (levotiroxina in compresse):

 

  • Latte, perché andrebbe a rendere meno acido l’ambiente gastrico e impedirebbe il corretto assorbimento del farmaco,
  • Cibi integrali, infatti l’alto contenuto di fibre può influire sull’assorbimento della levotiroxina.

 

Non esiste una dieta che “prevenga” questo disturbo ma vi sono consigli alimentari in caso di ipotiroidismo.

Ipotiroidismo: cosa mangiare e cosa non mangiare

La prima cosa importante da consigliare è il regolare apporto di iodio nella dieta.

 

Lo iodio è importante nel processo di produzione degli ormoni tiroidei per cui un corretto apporto garantisce il corretto funzionamento della ghiandola, pertanto è consigliato l’utilizzo di sale iodato e il consumo regolare di pesce.

Va precisato che anche in questo occorre equilibrio, l’eccesso di iodio nella dieta non è raccomandato in quanto potrebbe, al contrario, fa funzionare troppo la tiroide.

 

In caso di ipotiroidismo da carenza di iodio si devono limitare cavoli, broccoli, cavolfiori, rape, semi di lino, soia, in quanto aumentano il fabbisogno di iodio e vanno a perturbarne il metabolismo.

Per chi soffre di ipotiroidismo, la medicina non ufficiale consiglia olio di cocco che pare stimoli la funzionalità della tiroide.

 

Oltre allo iodio, per la tiroide è importante un altro sale minerale, il selenio.

Il selenio è responsabile della conversione degli ormoni tiroidei dalla forma inattiva alla forma attiva, quindi una eventuale carenza di selenio impedisce il corretto funzionamento degli ormoni tiroidei.

Il selenio si trova in molti alimenti, cereali, formaggi, carne, pesce, ma anche in legumi, frutta e verdura (a seconda di quanto selenio si trova nel terreno di crescita).

 

Ultimamente si sta dando importanza a due sostanze che si trovano in natura, la forskolina e i guggulsteroni. Essi pare siano in grado di ottimizzare la sintesi degli ormoni tiroidei.

 

Ovviamente tutti i consigli alimentari non prescindono dalla terapia farmacologica che comunque rimane l’unico modo per sopperire alla mancanza/insufficienza di ormoni o al non corretto funzionamento della ghiandola tiroidea.

10 sintomi più comuni della tiroide.

 



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