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Tentazioni del diavolo: quali sono e come resistere

di Anna Pannico

19 Aprile 2017

L’esistenza del diavolo ed il fatto che anch’esso operi nella vita dell’uomo, è quasi sempre messo in discussione. Forse per paura o per credenza che si tratti soltanto di una presenza astratta, si riconosce soltanto la presenza di Dio. In realtà, così come Dio si manifesta ed agisce nella vita di ciascuno, anche la controparte malefica porta avanti il suo piano attraverso le tentazioni del diavolo.

 

Potremmo definire le tentazioni del diavolo come delle attrazioni che inducono a peccare compiendo qualcosa che va contro il bene di Dio.

 

tentazioni del diavolo da sconfiggere

“Compiere qualcosa che ci fa peccare” non è da intendersi soltanto come esecuzione di gesti privi di amore, in quanto si pecca anche nutrendo pensieri, sentimenti ed esprimendo parole che non rispecchiano il bene per noi stessi e per gli altri.

 

Forse è più facile pensare che il proprio agire e pensare dipenda solo da se stessi, ma in realtà le tentazioni del diavolo esistono e possono influenzare negativamente la nostra persona.

 

Tra le tentazioni del diavolo ne troviamo alcune con le quali sicuramente combattiamo ogni giorno.

 

  • La tentazione del giudicare. Tutti assumiamo atteggiamenti di giudizio verso gli altri, per cui è impensabile che questa non sia una delle tentazioni del diavolo. Il diavolo vuole esattamente questo: riempirci del nostro orgoglio facendoci credere di essere migliori degli altri. Il giudizio verso qualcuno lo si giustifica pensando che siano osservazioni oggettive e reali, ma così facendo non solo si scredita una persona, ma alimentiamo in noi sentimenti che distruggono il nostro animo. Sicuramente sarà capitato di essere migliori degli altri in qualcosa, ma questo non deve essere motivo di superiorità, anzi è bene condividere con gli altri i propri talenti e le proprie capacità.

  • La tentazione della divisione. I motivi sono diversi e talvolta basta davvero poco per creare divisioni all’interno delle famiglie, delle parrocchie, degli ambienti lavorativi ed in ogni altro contesto. Non sempre si riesce ad andare d’accordo con le diversità dell’altro e la soluzione più semplice ed immediata è quella di lasciar perdere definitivamente. Questa è una delle grandi tentazioni del diavolo che gode nel vederci sempre più isolati e sempre meno accoglienti verso il prossimo. Il diavolo sa bene dove colpire, sa cosa nel rapporto con gli altri cosa ci infastidisce, e batte suoi nostri punti deboli fino a quando non cediamo. Si può vincere questa tentazione cercando sempre un punto di incontro con le diversità degli altri, chiedendo a Dio la forza di sopportare questi piccoli “sacrifici di Amore”.

  • La tentazione dello scoraggiamento. E’ la tentazione che proviamo ogniqualvolta realizziamo e crediamo in un progetto, un lavoro, uno studio. Il diavolo scoraggia soprattutto quando si porta avanti qualcosa che è ben voluto da Dio, che rientra nella vocazione da Lui affidataci. Il dubbio, la confusione, l’incertezza sono i sentimenti che il nemico usa per farci sentire miserabili e non abbastanza capaci. La tentazione dello scoraggiamento a lungo andare intacca profondamente la nostra personalità, in quanto dà credibilità ai pensieri negativi che sviluppiamo su noi stessi, ma che in realtà sono tentazioni del diavolo per farci rinunciare. I momenti di scoraggiamento esistono nella vita di chiunque, importante è saper riconoscere le tentazioni affidando a Dio i dubbi e le incertezze, e chiedendo di rendere più chiara la strada da seguire.

  • La tentazione della distrazione. Pur di togliere attenzioni e forze a quello che si sta realizzando, il diavolo tenta proponendo molteplici cose al fine di mettere in secondo piano la volontà di Dio. La tentazione del fare tante cose e farle tutte, distoglie dal farne una sola che è quella gradita agli occhi di Dio. Quante volte si finisce col trascurare le cose realmente importanti per perdersi in molteplici dettagli quasi tutti inutili e trascurabili. La volontà di Dio rappresenta il necessario, quello che ci è stato donato per vivere bene, la tentazione del diavolo invece, fa focalizzare su tutto ciò che è superfluo e di cui si può fare tranquillamente a meno.

 

L’arma che più di tutte aiuta a vincere le tentazioni del diavolo è la preghiera.

tentazioni del diavolo da sconfiggere

La tentazione è sempre esistita sin dalla creazione dell’uomo ed assume forme subdole più svariate, trovando terreno fertile nella società odierna che quasi mai riconosce Dio ed i valori della fede.

L’unico modo per combattere le tentazioni del diavolo è pregare. Instaurare un dialogo con Dio anziché con il diavolo accresce i desideri di bene e di amore

La fragilità e l’ingenuità dell’uomo favoriscono il demonio nella seduzione e, se alimentate, le tentazioni del diavolo ci immettono in un vortice che parte da piccole tentazioni e prosegue in azioni e pensieri più pericolosi e gravi.

 

Ma se Dio ci ama perché permette al diavolo di tentarci?

 

Perché Dio ha lasciato agli uomini il libero arbitrio, ovvero la libertà di scegliere. E’ pensiero diffuso che Dio imponga agli uomini una legge, uno stile di vita forse poco felice, ma in realtà semplicemente indica una strada da seguire che ciascuno può scegliere di intraprendere o meno.

 

Dio da la possibilità a satana di tentare per dar modo a ciascuno di riconoscere cosa è bene e cosa è male scegliendo di conseguenza quale dio seguire.

 

Non è assolutamente una colpa cedere alle tentazioni, ma lo diventa quando non si riconosce di aver fatto un errore e non si chiede perdono a Dio, a se stessi o agli altri.

 

Il diavolo fa provare il “gusto dolce” delle tentazione poiché essa è piacevole, ci fa sentire giusti, ci dà onnipotenza, ma allo stesso tempo distrugge come persone. Il maligno non alimenta lo spirito umano ma fonda la vita sulla materialità e suoi desideri della carne, per propria natura effimeri.

 

Anche Papa Francesco lo scorso Febbraio ha esortato ad essere svegli di fronte alle tentazioni del diavolo, avendo il coraggio di instaurare un dialogo profondo con Dio e di non perdersi in conversazioni con il maligno.



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