Quando lo sguardo è rivolto e concentrato verso uno specifico obiettivo difficilmente si riesce a percepire ciò che sta intorno, questo perché gli occhi sono impegnati nella messa a fuoco del soggetto o oggetto interessato.
Tale meccanismo avviene soprattutto quando si cerca di scattare una foto, sia che venga fatta con il cellulare ma ancor più se si utilizza una macchina fotografica.
In una situazione simile è comunque possibile che qualcos’altro richiami l’attenzione di chi sta fotografando distraendolo così dal suo obiettivo principale, ancor più se quel qualcosa effettua dei movimenti.
Ma cosa accade se quella “distrazione” risulta poi essere qualcosa di terrificante ed estremamente pericoloso?
Fotografa la figlia di 2 anni poi nota il terribile particolare.
Bianca Dickinson, mamma di 4 bambini, vive in una fattoria di Kaniva città australiana situata nella Contea di Wimmera, a nord del Little Desert National Park, nello stato di Victoria.
Sia lei che i suoi tre figli più grandi sono consapevoli che nella terra in cui risiedono è possibile incontrare dei serpenti, soprattutto due delle specie più pericolose e letali al mondo, condizione che ha fatto crescere la loro paura nei confronti di questi rettili.
La minore, Molly, di soli 2 anni, è invece ancora troppo piccola per riuscire a comprendere l’effettivo rischio che ha vissuto di recente.
Nel primo pomeriggio del 24 marzo scorso, verso le ore 16:00, Bianca e la piccola Molly hanno raggiunto con l’auto la fine del viale di casa, lungo circa un chilometro, per attendere gli altri 3 figli che di lì a poco sarebbero tornati a casa con il bus della scuola.
Nell’attesa, una volta scesa dalla macchina, la donna fotografa la figlia di 2 anni che nel frattempo si era messa in posa accanto ad una recinzione.
<<Molly ed io eravamo vicino alla nostra cassetta della posta – racconta Bianca intervistata dal portale news.com.au – così mi sono accovacciata e l’ho guardata attraverso l’obiettivo. Credo di essere stata così concentrata su di lei che non ho visto altro>>.
Mentre la mamma fotografa la figlia di 2 anni viene però distratta da qualcosa che si stava muovendo vicino alla bambina. Inizialmente aveva pensato si trattasse del ramo di un albero mosso dal vento ma la verità era ben più sconvolgente.
Una volta messo a fuoco il paesaggio attorno alla piccola, Bianca nota vicino alle gambe di Molly un serpente che lentamente le passava accanto.
La madre racconta di aver inizialmente pensato di correre verso la figlia ed afferrarla ma così avrebbe potuto scatenare una reazione violenta del serpente. Atterrita al solo pensiero di ciò che l’animale avrebbe potuto fare a Molly, decise di restare in mobile nell’attesa che si allontanasse.
Per fortuna anche la piccola fece lo stesso.
Una volta al sicuro, la donna prende la bambina e la fa salire in auto insieme agli altri 3 figli, arrivati nel frattempo con il bus.
Fotografa la figlia di 2 anni vicino ad un serpente: una storia che avrebbe potuto avere un drastico finale.
A rendere quell’esperienza ancor più terrificante fu la consapevolezza che quello incontrato era un serpente bruno orientale (Pseudonaja textilis), considerato il secondo serpente più velenoso d’Australia, prima di lui solo il taipan, una specie di serpente, anch’esso australiano, il cui veleno è il più tossico al mondo.
Solo in un secondo momento, dopo aver raccontato agli altri figli quanto accaduto mentre fotografa la figlia, la donna è resa conto di aver immortalato l’animale in tre degli scatti realizzati in precedenza.
Nelle immagini infatti si vede chiaramente che mentre fotografa la figlia il serpente passa accanto a quest’ultima e striscia su di un palo, ben mimetizzato.
<<È stato orribile – dichiara la mamma – per fortuna che è finita in pochi secondi. Sappiamo che i serpenti sono là fuori, ma mai li vorremmo avere così vicino a noi. Per fortuna i ragazzi sanno cosa fare in questi casi ma Molly è troppo piccola e non avrebbe saputo cosa fare>>.
La vicenda ha letteralmente terrorizzato Bianca che nei giorni successivi a quell’incontro non è riuscita a dormire per la paura:
<<Non ho dormito da quando è successo. Ogni volta che chiudo gli occhi vedo il grosso serpente e quello che sarebbe potuto succedere. Vedo Molly che viene portato via in ambulanza>>.
Anche la voglia di scattare foto è venuta meno, ora Bianca non fotografa la figlia quando sono fuori, una scelta che porterà avanti fino a quando non arriverà la stagione fredda, periodo in cui sarà più difficile incontrare i rettili.