La processionaria è pericolosa per l’uomo e gli animali quando si trova nello stadio di larva e\o bruco, non cagiona alcun danno, invece, in età adulta quando diventa una farfalla.
Le farfalle che nascono dalle processionarie sono falene che vivono per poche ore (appena 48, ovvero soli 2 giorni), sono di colore grigio e presentano un corpo tozzo e peloso.
Più lungo, rispetto alla vita da farfalla, è il ciclo vitale complessivo di questo insetto e in esso gli stadi di larva e bruco, fasi in cui la processionaria è pericolosa.
Diciamo subito che la processionaria è un lepidottero defogliatore ovvero un insetto, nello specifico è un insetto parassitario, vive, cioè, a spese della pianta su cui si annida.
Le processionarie nidificano con preferenza sui pini (e sono diverse le specie di pino che vengono aggredite da questo insetto), ma possono danneggiare anche altre conifere, per esempio il cedro.
Il ciclo vitale completo delle processionarie da uovo a farfalla copre un arco temporale di 12 mesi e va da luglio a luglio:
In luglio le farfalle depongono le uova, lo fanno appena prima di morire. Ogni femmina adulta è in grado di deporre circa 300 uova e le larve nascono 30 giorni dopo la deposizione. Già nello stato di larva e poi in quello di bruchi le processionarie sono capaci di masticare e divorare le piante su cui abitano.
Il nome “processionaria” non è casuale, dipende dall’atteggiamento che i bruchi assumono quando si spostano: essi camminano in processione uno dietro l’altro.
Le processionarie si spostano comunemente sulla pianta, lo fanno a mano a mano che la divorano, infatti, si muovono da un ramo ad un altro quando quello su cui si erano annidate non ha più aghi né foglie. In questo senso le processionarie possono creare più nidi provvisori su uno stesso albero.
In ottobre le processionarie costruiscono un nido non provvisorio per ripararsi durante l’inverno, questi nidi si riconoscono per l’aspetto peculiare: sono filamentosi e bianchi, si chiudono come un grande bozzolo.
I nidi, così conformati, rappresentano il principale indizio di un’infestazione.
In primavera le processionarie lasciano il nido e ricominciano a defogliare gli alberi per nutrirsi, ovvero riprendono a divorare aghi e fogliame. In carenza di nutrimento o nei periodi in cui sono particolarmente fameliche le processionarie possono essere avvisata anche sul terreno intorno all’albero.
Verso maggio la processionaria avvia la sua trasformazione da bruco a farfalla, trova il suo luogo ove tessere un bozzolo e a luglio esce dalla crisalide sotto forma di falena, si accoppia,prima di morire depone le uova e il ciclo ricomincia.
La processionaria è pericolosa per l’uomo e per gli animali in ragione del suo pelo.
Tra gli animali quelli più a rischio sono i cavalli e i cani, questi ultimi specialmente per via del loro istinto ad annusare il terreno. Il tartufo del cane è esposto al rischio di inalare le processionarie con nefasti effetti sulle vie respiratorie.
L’attenzione sul pelo non è secondaria: è esso che contiene il potenziale dannoso dell’insetto perché è esso che è urticante. Il pelo delle processionarie può determinare reazioni epidermiche più o meno acute e in caso di inalazione anche importanti reazioni infiammatorie alle vie respiratorie.
Nello stato di larva e\o bruco la processionaria è pericolosa, ma risulta essenziale precisare che è il pelo a essere dannoso.
In ragione della volatilità del pelo, la processionaria è pericolosa in sé per sé come insetto ma il rischio di venire a contatto con i peli e inalarli è ben più alto:
“i peli comportano un rischio sanitario nell’area di raggio 3 km circostante il focolaio” (citazione da Zoropsis).
La processionaria è pericolosa per i bambini?
Lo scorso anno, all’interno di un plesso scolastico, 7 bambini e una maestra sono venuti a contatto con il pelo delle processionarie e ne hanno subito i dannosi effetti urticanti.
Allarme Processionaria Fuori Stagione: Pericoli
In realtà erano in corso lavori di bonifica di alcuni alberi e i nidi delle processionarie venivano bruciati proprio mentre i bambini si trovavano all’esterno dell’edificio scolastico, una folata di vento ha trasportato i peli sino alla zona in cui i piccoli transitavano. E qui ritorna l’importanza del pelo come elemento urticante e con essa la necessità di gestire l’emergenza processionarie con la massima competenza.
La processionaria è pericolosa massimamente per i soggetti sensibili, ovvero per i soggetti allergici e\o asmatici.
Inoltre le reazioni allergiche o le risposte del derma agli agenti urticanti possono essere evolutive in senso peggiorativo ovvero il soggetto può rispondere con un peggioramento al susseguirsi delle stimolazioni. In questo senso un bambino o anche un adulto che abbia già incontrato una processionaria può, in un secondo contratto con l’insetto, avere una reazione più acuta.
Posto che la processionaria, nella fase di larva e in quella di bruco, è pericolosa per l’uomo e per gli animali, cosa bisogna fare se se ne avvista una?
la processionaria non va toccata! In caso di contatto con l’insetto (o con i suoi peli) la zona cutanea interessata va abbondantemente sciacquata.
Comunemente il corpo umano risponde con una dermatite da contatto: la pelle reagisce al potere urticante del pelo arrossandosi, gonfiandosi, bruciando, pizzicando o con un localizzato prurito. Questo disturbo si può risolvere con una pomata emoliente e con lavaggi frequenti.
Assai più di rado l’uomo manifesta reazioni più gravi, ma è importante sapere che in presenza di rash cutanei estesi e virulenti è consigliabile consultare prontamente un medico, mentre in presenza di difficoltà respiratorie o asma è essenziale ricorrere senza indugio alle cure mediche.
Sebbene si tratti di casi limite, i peli di processionaria possono, in potenza, scatenare anche reazioni anafilattiche.
Ecco cosa fare se un bambino è venuto in contatto con una processionaria o con peli di processionarie:
è consigliabile lavare subito e abbondantemente l’area cutanea interessata da detto contatto, dopodiché il piccolo va osservato e monitorato. Riportare le condizioni del bambino al medico curante è sempre cosa buona e giusta. Il pediatra potrà consigliare alle mamme la giusta crema emolliente e eventualmente anti infiammatoria da applicare sull’area interessata.
Viceversa se, dopo il contattai con la processionaria, notate qualsiasi difetto respiratorio non indugiate a condurre il bimbo dal medico o presso il presidio sanitario più vicino.
L’area di contatto si può gonfiare, si possono creare bolicine o piccoli noduli, la pelle può risultare più suscettibile e reattivae tendere a rompersi. La rottura della cute può, a sua volta, essere foriera di reazioni allergiche, pertanto è bene tagliare le unghie ai bambini e prestare attenzione a che non si grattino. In caso di rottura della pelle, lacerazioni o piccole ferite chiedete consiglio al pediatra, potrebbe rendersi necessaria una pomata antibiotica, evitate comunque e sempre il fai da te.
La processionaria è pericolosa nella fase in cui è larva e bruco, la migliore prevenzione è la disinfestazione delle aree colpite dai parassiti.
Bruciare il nido è il primo presidio di sicurezza perché distrugge la comunità, sarebbe ideale farlo durante l’inverno quando al suo interno i bruchi riposano nell’attesa della primavera.
Tuttavia ardere un nido non è una operazione da incompetenti, basti pensare alla pericolosità che viene dalla dispersione dei peli nell’aria. Pertanto rivolgetevi al servizio fitosanitario e/o all’ufficio del sindaco, sono questi gli organismi territorialmente competenti.