La gravidanza è un’esperienza unica che ti cambia la vita, per quello che vivi ogni giorno e per ciò che sta avvenendo dentro di te.
Per molte è uno dei periodi più belli e lo si può facilmente immaginare. Quella sensazione di portare il bimbo dentro di te, cullarlo nella tua anima e sentirlo crescere ogni giorno.
Ci sono casi estremi però dove la gravidanza arriva in un momento “sbagliato”, quando anche una malattia insidiosa come il cancro inizia a fare capolino e sembra non voler dare spazio ad altro mentre l’idea di una chemioterapia in gravidanza sembra insostenibile.
Chemioterapia in gravidanza.
La storia di coraggio e forza che vogliamo raccontarvi è quella di Valentina, un avvocato di Genova che all’epoca dei fatti aveva 40 anni ed era già mamma di un bimbo, Matteo, di due anni.
Valentina definisce la sua storia come una storia “comune a tante donne”, la storia di un tumore al seno.
Ciò che la distingue però, amplificando il significato della sua lotta contro la malattia, è il fatto che il tutto sia accaduto durante quella che sarebbe dovuto essere uno dei periodi più belli ed importanti della sua vita: la sua seconda dolce attesa.
Valentina infatti viene a conoscenza della sua malattia e della necessità di effettuare la chemioterapia in gravidanza proprio quando aspettava Anna.
Tutto ha avuto inizio nell’agosto del 2009, Valentina, che era in vacanza con la sua famiglia, mentre si stava lavando sente un nodulo al seno. Spaventata si affretta a tornare a casa per fare un controllo.
Effettua un’ecografia presso un centro privato di Genova ma viene rassicurata dal medico che definisce quel nodulo come nulla di preoccupante.
Nel contempo, ripresa la vacanza, la sua vita familiare viene scossa positivamente dalla notizia della sua seconda gravidanza.
Durante la gestazione però la futura mamma non può fare a meno di notare la crescita di quel fastidioso nodulo e decide di comunicarne la presenza alla sua ginecologa nel corso di una normale visita di controllo.
La dottoressa si è detta da subito preoccupata e le consiglia di fare ulteriori accertamenti, compresa, in ultimo, una biopsia di cui ormai il dottore che l’aveva presa in cura si era detto certo del risultato: quel nodulo sospetto era un tumore.
La preoccupazione è enorme: per la sua vita, quella della bambina che porta in grembo, dell’eventuale chemioterapia in gravidanza.
Tumore al Seno: i Sintomi da NON Sottovalutare
Chemioterapia in gravidanza, oggi è possibile.
Nel gennaio del 2010 Valentina subisce l’asportazione del tumore alla ventiseiesima settimana di gestazione.
In tanta sfortuna, qualche notizia positiva sembra emergere all’orizzonte: il tumore è ancora circoscritto malgrado il tempo perso, i linfonodi sono puliti, ciò voleva dire che non si erano diffuse metastasi.
Tuttavia a preoccupare i medici è la natura molto aggressiva del tumore, è infatti un tipo triplo negativo, una forma di cancro che non risponde alle cure ormonali ed è necessario provvedere alla chemioterapia in gravidanza.
Valentina racconta come ha potuto affrontare tutto ciò:
“Al San Martino di Genova ho incontrato Lucia Del Mastro, che fa ricerca proprio sulla fertilità e le chemioterapie.”
In questo incontro c’è la chiave di volta di tutto e la possibilità per Valentina di sopravvivere e di far nascere la sua bimba, Anna.
Il protocollo che la dottoressa Del Mastro le propone prevede di iniziare la chemioterapia classica subito, non c’era infatti più tempo da perdere, ma con una somministrazione particolarmente lenta: ogni seduta durava circa tre giorni invece delle classiche tre-quattro ore.
La dottoressa Del Mastro spiega che:
“Rispetto al passato non è più necessario decidere tra la vita della mamma e quella del bambino: abbiamo capito alcune cose importanti del metabolismo dei tumori e anche della struttura della placenta, conosciamo meglio gli effetti collaterali dei farmaci. Tutto ciò ci consente di intervenire anche in gravidanza, limitando i possibili danni al nascituro senza compromettere le percentuali di sopravvivenza della madre.”
Valentina si affida completamente alle cure della sua dottoressa, supportata dal marito Andrea che ha vissuto con lei questo incubo. Le viene spiegato che il parto sarebbe stato anticipato anche se effettuato comunque a gravidanza avanzata così da consentire alla bambina di crescere ulteriormente.
La nascita di Anna dopo la chemioterapia in gravidanza.
Dopo due cicli di chemio, Anna è già abbastanza grande da poter nascere. Il 4 marzo 2010 saluta il mondo uno scricciolo di poco più di due chili con qualche piccolo problema di respirazione che viene presto risolto senza conseguenze.
Valentina ricorda questi momenti meravigliosi:
“Quando l’ho portata a casa, è stato il momento più bello della mia vita. Ero a pezzi, senza capelli e con la prospettiva di altri cicli di chemio da affrontare, ma lei era viva e sana. Mi sembrava un miracolo.”
Una settimana dopo aver partorito la mamma riprende le cure secondo il protocollo classico e ora, dopo anni, può dirsi tranquilla e serena, i controlli sono costanti ma molto più rari ed è una moglie e mamma felice.
Alcuni youtubers famosi tra i giovani, AlicelikeAudrey, Jack Jaselli, Daniele Doesn’t Matter si sono adoperati per montare la storia di Valentina e farla conoscere ad altre mamme come lei, anche perché si sostenga la ricerca, come dice Valentina: “Non si vince da soli.”
Fonte: Airc