La cute umana è un organo vitale, non tutti considerano questo quando acquistano i prodotti per la cura della pelle (saponi e creme) oppure quando scelgono come lavarsi. Comunemente si ritiene che fare la doccia faccia bene alla pelle in assoluto perché si pensa che il lavaggio sia un’azione purificante, capace di per sé di liberare il corpo dallo sporco e dai batteri.
Se questo è potenzialmente vero è altrettanto giusto volgere lo sguardo all’organo pelle e considerarlo nella sua fragilità.
Fare la doccia vuol dire sì detergere la pelle ma equivale anche a esporla al rischio di perdere il suo equilibrio naturale, pertanto i lavaggi debbono essere delicati, non aggressivi e rispettosi dell’organo cutaneo.
Il derma è l’organo più esteso del corpo umano ed è quello che soffre quotidianamente il più alto rischio di contaminazione perché più facilmente degli altri organi viene a contatto con virus e batteri ed entra in diretta relazione col mondo esterno e con gli altri esseri umani.
La pelle viene quotidianamente lavata anche più volte al giorno, sopratutto la cute delle mani.
Ad ogni lavaggio il derma rischia di incorrere in secchezza cutanea, cattiva irrorazione sanguigna (sebbene temporanea) e di subire choc termici con conseguente disidratazione e scarsa lubrificazione ( non tutti sanno che anche la pelle si lubrifica, vi è nel nostro corpo una famiglia di ghiandole con lo specifico compito di lubrificare la cute).
Fare la doccia troppo spesso (più di una volta al giorno) può non essere proficuo per la pelle, può alterare il normale equilibrio cutaneo interferendo sulla naturale formazione di oli, sul fisiologico processo di lubrificazione e sull’idratazione.
Fare la doccia adoperando acqua troppo calda non è un bene per la pelle, la temperatura dell’acqua dovrebbe essere tiepida ovvero uguale o solo leggermente superiore alla temperatura della cute.
I getti di acqua calda hanno un naturale potere sgrassante (basti pesare all’uso dell’acqua calda efficace per rimuovere il grasso accumulato sulle stoviglie della cucina), se si considera che la cute è ricca di oli naturali, si comprende subito che l’uso di acqua a temperatura elevata tende a privare la pelle di detti oli indebolendola.
L’acqua calda, inoltre, ingenera nella pelle choc termici a cui possono conseguire anche passeggere infiammazioni, talvolta persino caratterizzate da rush cutanei pruriginosi.
Come può della semplice acqua determinare tutto questo?
E’ la pelle stessa a dimostrarci che non è un bene fare la doccia con acqua calda (o anche solo con getti di acqua ad altra temperatura): osservate la vostra cute dopo averla sottoposta ad un lavaggio con acqua calda, noterete che la pelle assume un color aragosta (ovvero tende a pigmentarsi di rosso).
Se la pelle viene esposta ad acqua a una temperatura più alta del dovuto si arrossa perché il sangue sale in superficie; questa eccitazione del sangue e dei vasi sanguigni non è proficua per la cute e può determinare infiammazioni, prurito, desquamazione, soprattuto in condizioni di disidratazione o di scarsa lubrificazione.
Siamo convinti che l’acqua nutra la pelle perciò nel fare la doccia ci sentiamo tutelati e crediamo di entrare a contatto con un elemento innocuo e persino benefico. Attenzione, però, alle docce prolungate: per evitare stress cutanei, con conseguente rischio di disidratazione, non si dovrebbe stare sotto la doccia per più di 10 o 15 minuti.
Fare la doccia con detergenti antibatterici o aggressivi non fa bene alla pelle, più è “innaturale”, ovvero non organico, il sapone adoperato per la detersione della cute più questa è a rischio secchezza, escoriazione e desquamazione.
Sarebbe sempre buona norma scegliere detergenti privi di coloranti artificiali, fragranze e profumazioni aggiunte, antibatterici non naturali e ingredienti chimici aggressivi.
Per fare la doccia in totale sicurezza è bene selezionare detergenti oleosi con componenti organici.
Fare la doccia con troppo sapone non è un bene, ciò, indipendentemente dalla natura organica ed equilibrata del detergente.
La pelle del corpo ha delle zone comunemente critiche e a più alto rischio disidratazione, gli arti, per esempio, i gomiti e le giunture. Sarebbe bene insaponare solo le aree del corpo in cui si concentra la carica batterica e comunemente più esposte al sudore (mani, viso, collo, ascelle, inguine, zone intime e piedi) riservando al resto del corpo un lavaggio con sola acqua tiepida.
Fare la doccia non basta ad idratare la pelle, la cute va tratta con apposite creme idratanti e riequilibranti.
Per le creme, come per i saponi, è bene selezionare prodotti di natura organica, gli oli idratanti possono essere sicuri e altamente efficaci.
Gli esperti assicurano che l’idratazione dopo la doccia sia essenziale e suggeriscono di attendere un tempo pari a 3 minuti dalla fine del lavaggio prima di distendere l’olio (o la crema idratante) sulla cute ancora umida.
La pelle non va asciugata energicamente né strofinata in modo aggressivo, basta tamponarla con un’asciugamano morbida e pulita.
Fare la doccia con spugne e guanti esfolianti può diventare dannoso se questi strumenti non sono in un buono stato di manutenzione igienica: grazie all’umidità che si crea nell’ambiente doccia e all’acqua che ristagna su spugne, guanti e spazzole questi oggetti sono potenziale ricettacolo di batteri trasmissibili alla pelle in fase di lavaggio e detersione. Pertanto è buona norma far sempre asciugare spugne e guanti fuori dalla doccia, possibilmente esponendoli all’aria; è bene anche lavarli ogni settimana con detergente anti batterico ed è altamente consigliabile sostituirli almeno una volta al mese.
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