<<Sono stata sposata per 26 anni con l’uomo più straordinario. Stavo pensando di viverne almeno altri 26 insieme>>.
Inizia così la descrizione che Amy Krouse Rosenthal ha fatto del marito, un ultimo regalo che ha voluto fare a se stessa ma soprattutto all’uomo che ha tanto amato e con il quale avrebbe voluto vivere il resto della sua vita.
Una lettera che in apparenza era alquanto simile ad uno di quei classici annunci pubblicati su un sito di incontri ma che, man mano che si procede nella lettura, acquista un significato molto più profondo.
È il disperato invito che una moglie innamorata rivolge al proprio compagno, un appello a non lasciarsi sopraffare dal dolore e dallo sconforto quando lei non ci sarà più, una speranza che possa iniziare una nuova vita pur avendo perso la sua metà.
Tutto ciò avveniva più di 10 giorni fa, prima che la scrittrice malata cedesse al male.
Morta la scrittrice malata, cercava una donna per il marito.
Amy Krouse Rosenthal, conosciuta sul web come la scrittrice malata di cancro alle ovaie, è deceduta lo scorso lunedì, 13 marzo, nella sua casa di Chicago. Aveva 51 anni.
Divenuta celebre begli Stati Uniti come autrice di libri per ragazzi, saggi e memoriali, la scrittrice malata ha commosso il mondo intero con la sua lettera pubblicata lo scorso 3 marzo nella sezione Modern Love del portale web del New York Times – il 5 marzo uscì invece sulla versione cartacea del noto giornale americano – con il titolo “You May Want to Marry My Husband”.
Inizialmente racconta di come entrambi siano venuti a conoscenza della sua malattia:
<< Volete sentire un scherzo di cattivo gusto? Un marito e una moglie si recano al pronto soccorso nella tarda serata del 5 settembre 2015. Poche ore e test dopo il medico chiarisce che il dolore insolito che la moglie sente sul lato destro non è, come sospettavano, un’appendicite piuttosto un cancro ovarico>>.
La scrittrice malata racconta che in un solo attimo tutti i loro sogni e progetti futuri si erano infranti contro quell’orrenda diagnosi.
Da quel momento in poi Amy Krouse Rosenthal decise di concentrarsi solo sul suo presente mentre, per quanto concerne il futuro, quest’ultimo avrebbe avuto un unico protagonista, suo marito Jason Brian Rosenthal.
Descrive così il loro primo incontro, un appuntamento al buio organizzato da suo “zio” John, poche sufficienti ore che le fecero capire che lui sarebbe stato l’uomo della sua vita.
<<Lui è un uomo di cui è facile innamorarsi – raccontava la scrittrice malata – L’ho fatto in un giorno. Era il 1989. Avevamo solo 24 anni. Le miei aspettative erano pari a zero ma quando ha bussato alla porta della mia piccola casa di legno, ho pensato: “Uh-oh, c’è qualcosa di molto simpatico in questa persona”. Alla fine della cena ho capito che volevo sposarlo>>.
La donna prosegue la sua descrizione elencando le doti dell’uomo, frutto della sua personale esperienza acquisita in 9490 giorni di convivenza.
Parla di lui come un uomo che sa cucinare, che ama viaggiare, che adora stare con i figli, sportivo che veste alla moda e molte altre qualità che avrebbero fatto gola a qualunque donna alla ricerca dell’uomo perfetto.
Un continuo volere e chiedere “di più”, filosofia che la stessa scrittrice malata ammetteva di aver fatto sua e che ora si stava trasformando nel suo ultimo desiderio.
<< Voglio più tempo con Jason. Voglio più tempo con i miei figli. Voglio più tempo sorseggiando Martini il giovedì sera al Green Mill Jazz Club. Ma questo non accadrà. Probabilmente ho solo pochi giorni per essere una delle tante persone su questo pianeta. Allora, perché sto facendo questo? Scrivo questa per il giorno di San Valentino, il regalo più bello che desidero è che la persona giusta legge questa lettera, trovi Jason, ed inizi insieme a lui un’altra storia d’amore>>.
Amy Krouse Rosenthal ha detto addio a questa vita 10 giorni dopo la pubblicazione di questa lettera, lasciando così i suoi figli, Justin, Miles e Paris, ma soprattutto la sua anima gemella, colui che l’ha resa felice nei loro 26 anni insieme.
Fonte: The New York Times