La nostra vita è fatta di miliardi di piccoli frammenti, come un immenso puzzle che ci rappresenta e va costruendo quella che è la nostra esperienza e la nostra personalità.
Non c’è nulla che ci succeda, per quanto possa sembrare minimo, che non concorra in qualche modo a questa formazione continua che non si arresta mai.
Le persone che incontriamo, ogni singola persona, anche se può sembrare insignificante, fa parte del nostro cammino e ha una sua importanza.
Le persone che incontriamo fanno parte della nostra vita
Noi stessi, con il nostro modo di fare, i rapporti interpersonali che intrecciamo, invitiamo le persone nella nostra vita.
Quello che bisogna sempre tenere presente è che come possono comparire possono anche scomparire, nulla li vincola a noi realmente, come noi non siamo vincolati a loro.
Anche qualora il rapporto che intercorra sia di tipo affettivo, nulla ci dovrebbe vietare di interromperlo. La qualità dell’interruzione segnerà ulteriormente una qualità intrinseca del nostro rapporto e del nostro essere, senza, per questo, pregiudicarne la riuscita.
Non dobbiamo rimanerci male se un’amica non ci contatta più, impariamo ad elaborare il lutto se un amore dovesse finire e cerchiamo di farcene una ragione se non piacciamo al vicino di casa; la nostra vita è costellata di rapporti che non devono e non possono essere fissi per loro natura.
La dinamicità dei rapporti fa in modo che nessuno di essi possa considerarsi mai davvero concluso o mai davvero eterno nella quantità o nella qualità.
Le persone che incontriamo sono sempre un dono
Ogni persona sul nostro cammino è un dono e, anche se dovesse deluderci, ne sarà valsa la pena. Ogni rapporto implica dei rischi, un coinvolgimento emotivo che a volte rischia di finire in negativo tirando le somme ma, nella complessità della nostra vita sarà sempre stato importante.
Questo è il modo giusto di affrontare le persone che incontriamo, ci circondano e che vengono in contatto con la nostra vita e la nostra persona. La nostra vita non sono loro, in ogni caso, loro ne fanno solo parte ma non sono e non devono essere mai il regista della storia. Il ciak si gira e buona la prima rimangono solo a noi.
Un’ottima protezione per non soffrire è sapere che sempre e comunque sappiamo stare anche da soli e ne siamo appagati. Per questo fare pace con se stessi è sempre basilare anche per stare al meglio con gli altri. Il pensiero di poter essere autonomi ci fa apprezzare di più l’altro in senso assoluto.
Alcuni cammineranno accanto a noi per un pezzo di strada più lungo, altri più breve ma ne sarà sempre valsa la pena.