Come annunciato nel 2016, quest’anno partirà l’operazione che prevede il cambio dei contatori elettrici per oltre 30 milioni di famiglie ed imprese italiane.
Quelli installati tra il 2001 e il 2011 infatti dovranno essere sostituiti con i nuovi contatori elettrici, apparecchi di seconda generazione meglio conosciuti come smart meter.
Nuovi contatori elettrici: cosa cambia in bolletta.
Come è facile intuire, l’interesse dell’utente è mirato sia a comprendere l’utilità di tali dispositivi sia sapere se il costo dell’installazione dei nuovi contatori elettrici apporterà delle modifiche, significative e non, alla propria bolletta.
Le funzioni e i vantaggi forniti dai nuovi contatori elettrici, ossia gli smart meter, sono elencate sul sito dell’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico (AEEGSI), organo indipendente incaricato di sorvegliare e favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche, del gas naturale e dell’acqua potabile.
Sul portale si legge che i nuovi contatori elettrici sono in grado di fornire innovative funzioni, una fra tutte la “riduzione di costi per le letture e per le operazioni di gestione del contratto (es., cambio fornitore, disattivazione etc.)”, perché effettuate automaticamente a distanza senza richiedere ed attendere l’intervento di un operatore.
Attraverso l’editoriale dell’ANSA del 13 novembre 2016 poi si apprende che i nuovi contatori elettrici consentiranno il “superamento delle fasce orarie predefinite”, ciò consentirà alle aziende che operano nel settore dell’energia elettrica di realizzare delle offerte personalizzate rendendo il mercato più competitivo e garantendo al cliente un maggior risparmio sulle tariffe applicate.
Inoltre gli smart meter consentiranno una lettura giornaliera al posto di quella mensile che viene attualmente registrata. In altre parole il consumatore potrà verificare i propri dati ogni 15 minuti, un sistema che gli consentirà di avere una maggiore consapevolezza dei propri consumi.
Per di più la lettura frequente permetterà di evitare i classici conguagli perché la fatturazione non sarà più conteggiata attraverso una lettura stimata ma terrà conto dei consumi reali.
Questi sono i cambiamenti positivi relativi all’introduzione dei nuovi contatori elettrici. Vediamo ora quello che potrebbe essere considerato l’aspetto negativo.
Nuovi contatori elettrici: chi li paga?
Leggendo dell’installazione dei nuovi contatori elettrici una domanda sorge spontanea: chi paga gli smart meter?
Nel succitato articolo dell’ANSA la risposta è chiara e palese:
<<I nuovi contatori, come quelli vecchi che ancora abbiamo tutti nelle nostre case (cambiati tra il 2001 e il 2011), dureranno 15 anni e verranno pagati dagli utenti in bolletta>>.
In breve, il costo della sostituzione dei contatori che hanno compiuto 15 anni, ad esempio quelli installati nel 2001, sarà a carico del consumatore che, secondo quanto dichiarato a Altroconsumo, si verrà addebitare l’importo rateizzato in bolletta nei successivi 15 anni, ossia la durata del nuovo contatore.
<<Ciò che pero è difficile capire e, soprattutto, quantificare – afferma Altroconsumo durante un’intervista rilasciata a Il fatto Quotidiano – è l’ammontare preciso. La voce relativa ai contatori confluisce, infatti, in una voce più grande della bolletta che si chiama ‘Spesa per il trasporto e la gestione del contatore‘ che ingloba altre voci non distinte>>.
In altre parole non è possibile conoscere il reale costo dei nuovi contatori elettrici la cui spesa verrà aggiunta in ogni bolletta alla voce “Spesa per il trasporto e la gestione del contatore” che, stando a quanto riportato sul sito dell’AEEGSI, è una tariffa che può variare ogni trimestre e comprende “gli importi fatturati per le diverse attività che consentono ai venditori di consegnare ai clienti finali l’energia elettrica”.
Il discorso costi invece cambia se il contatore sostituito ha meno di 15 anni. In quel caso deve essere l’azienda a farsi carico delle spese.
Si stima che l’operazione di sostituzione dei contatori elettrici verrà effettuata quest’anno, le aziende che operano in questo mercato devono realizzare un proprio piano di sostituzione e sottoporre quest’ultimo all’esame dell’AEEGSI.
Attenti dunque alle prossime bollette!