E’ un infezione subdola e molto contagiosa, molti pensano che sia una malattia che ormai non esiste più ma invece non è affatto vero, colpisce milioni di persone all’anno e, recentemente, vi sono stati tre casi ravvicinati in una scuola superiore.
L’Ausl rassicura affermando che non c’è un’emergenza in corso ma vogliamo vedere più da vicino di che malattia si tratta in modo da poter riconoscere e combattere la scabbia, conosciuta anche con il nome di rogna.
La scabbia, tutte le informazioni dopo i casi in Italia
La scabbia è un’infezione della pelle provocata da un acaro che sopravvive a contatto con l’essere umano o, in generale, con un animale a sangue caldo, anche fino a due mesi tra gli accoglienti 37 gradi.
Si tratta dell’acaro del tipo Sarcoptes Scabiei, non visibile all’occhio umano come tutti gli acari e che si infila sotto la pelle dove provoca prurito a causa delle larve che vanno a posizionarsi lì e che rendono la cute arrossata. Le larve si possono debellare anche con un semplice lavaggio ad almeno 50 gradi, nel giro di dieci minuti.
La scabbia è sicuramente brutta da vedersi e molto più diffusa di quanto si creda.
Come si trasmette la scabbia
La trasmissione della scabbia è piuttosto semplice e molto veloce. Il contatto deve essere diretto e prolungato ma in fondo bastano 15-20 minuti perché l’acaro possa infestare la nostra cute.
Essendo una malattia trasmissibile così facilmente, è frequente che trovi ampia diffusione nelle comunità quali scuole, asili, caserme o luoghi in cui siano presenti più persone per un determinato tempo e per più ore al giorno.
Il contagio indiretto avviene invece attraverso il biancheria o lenzuola contaminate.
La scabbia e i sintomi
Il sintomo più comune è il prurito intenso, in particolare la notte, il soggetto colpito arriva a grattarsi così forte da provocare lesioni secondarie che possono, a loro volta, infettarsi.
Sono poi evidenti sulla pelle dei solchi, come dei cunicoli, quelli usati dagli acari, che possono sembrare una semplice irritazione, e anche delle caratteristiche bollicine.
Le zone dove sono più evidenti i sintomi sono i glutei, i genitali, l’ombelico, le ascelle, i fianchi e i gomiti.
Quando la scabbia colpisce i bambini, possono anche formarsi delle piccole vescicole su volto, collo, testa, piedi e cuoio capelluto. L’analisi del tessuto cutaneo al microscopio è in grado di fugare ogni dubbio.
L’incubazione è varia e può andare da due giorni soli a più settimane.
La cura della scabbia
La terapia per debellare acari e larve non è difficile e neppure costosa, si basa su creme che il medico deve prescrivere dopo aver effettuato una diagnosi sicura.
E’ possibile anche effettuare un’azione preventiva se si conosce di persone affette da scabbia, si consiglia di lavare lenzuola, biancheria, materassi e superfici di contatto ad almeno 60 gradi.
Non considerate dunque la scabbia come una malattia di altri tempi o debellata perché non lo è affatto.