Molte persone, uomini e donne, perdono la vita sulla strada ogni anno. Qualsiasi morte per incidente stradale porta con sé un vuoto difficile da colmare: l’immediatezza della fine, il suo arrivo inaspettato e casuale generano un dolore profondo e rappresentano sempre e comunque un trauma.
Nella notte tra domenica e lunedì, sull’asfalto di Roma è morto un uomo, aveva solo 28 anni ed era papà da appena 2 giorni, faceva il barman e si chiamava Gabriele Simonacci.
Rispetto alla tragica notizia, diffusa dalla stampa nazionale, colpisce al cuore la coincidenza tra vita e morte:
il 3 febbraio veniva alla luce Sofia, la figlia di Gabriele Simonacci e Mariateresa (la sua compagna), alle 5:40 del 5 febbraio, a soli due giorni dalla nascita della figlia, il giovane barman è morto in uno schianto che gli ha tolto il futuro.
La stampa nazionale fa sapere che Gabriele Simonacci era noto a Roma perché aveva esercitato la sua professione di barman nei locali più in voga della Capitale.
Solo venerdì Gabriele aveva scritto su Facebook:
“Oggi è nato un sogno, il nostro sogno… Sofia”.
A questo padre vanno le nostre preghiere, a sua figlia tutti i nostri pensieri positivi, alla neo mamma ogni lacrima, ogni emozione e tutta la forza che da lontano si possa trasmettere.
La vita non sempre è onesta, difficilmente è clemente e quasi mai consente a ciascuno di godere di ciò che merita, nel caso di Gabriele Simonacci è stata crudele, crudele con lui, con la sua compagna e con la piccola Sofia che conoscerà il papà solo attraverso i ricordi.
Vita da Mamma vi chiede soltanto una preghiera per Gabriele Simonacci e insieme vi invita a riflettere sulla fortuna che la normalità rappresenta:
essere, esserci e in salute, poter stare accanto ai figli nella crescita e nella quotidianità è cosa assolutamente importante, è un privilegio da non trascurare e da non sprecare mai!
Fonte foto: ilMessaggero.it